BELEC 8: Indossa il numero 72 che, nella Smorfia, rappresenta la meraviglia. Meraviglia di vedergli fare parate importanti e perfino un assist (sfruttando l’incertezza della retroguardia toscana che si stava giustamente domandando se, a prescindere dal Covid, a Salerno si installeranno le Luci d’Artista). Il ragazzo, però, quando arriva qualche cross dalle sue parti osserva pedissequamente il nuovo DPCM evitando di uscire.
CASASOLA 6.5: Buona prova per il laterale agli ordini di Castori che a volte, per la fluidità della corsa, assomiglia al Piccolo Aiutante di Babbo Natale: il levriero dei Simpson.
AYA 6: Al netto di qualche sbavatura iniziale il centrale italo-tunisino fornisce la consueta prova intrisa di solidità. Non mi ricordo se l’ho già scritto ma lo ripeto, casomai dovessi afferrarmi a mazzate me lo porterei appresso a occhi chiusi.
GYOMBER 6: Pallore elitario, noblesse oblige. Lo slovacco non pare in forma smagliante, sembra molle sulle gambe e si nota. La causa, a quanto pare, sembra essere dovuta al fatto che i compagni di squadra per dispetto gli hanno arrevacato a terra la quotidiana razione di zabaione.
LOPEZ 5.5: Il buon samaritano granata fa di caos e minacce a schiovere le sue armi migliori. Nella ripresa nota che Mazzitelli si è appena tagliato i capelli e decide di sottoporlo alla legge del cuzzetto, il centrocampista neroazzurro sta ancora cercando gli incisivi a terra.
LOMBARDI 5: L’esterno granata gioca una partita dai due volti. “Ectoplasmico” nella prima frazione di gioco, sale di tono nel secondo tempo: quando esce. KUPISZ 8.5: Il polacco entra e spacca la partita. Prestazione sublime: “Sto piede po esse ferro e po esse piuma, oggi è stato ferro”.
CAPEZZI 6: Il centrocampista fa dell’essenzialità e del sacrificio i suoi marchi di fabbrica. Al 18′ prova a calciare da buona posizione ma il pallone si impenna e ciacca un inserviente che stava lavando a terra nel reparto Urologia del San Leonardo. SCHIAVONE 6.5: Sarebbe dovuto partire titolare ma la panetteria in cui lavora chiude alle 14.30. Il ragazzo si sfila il “mandesino” in tutta fretta, si libera dai grumi di impasto depositati sotto le unghie e sforna una partita attenta e disciplinata.
DI TACCHIO 5.5: Petto in fuori pancia in dentro! La diga del centrocampo granata si presenta in tutta la sua reale macchinosità, passo pesante e capigliatura che ricorda i fanti del primo conflitto mondiale. Gestisce bene la partita sebbene sia nullo in fase di costruzione, l’austroungarico Gucher – nemico per antonomasia – gli fa vedere i sorci verdi in più circostanze.
CICERELLI 6: Sembra quasi di rivedere l’insegna al neon del fu Bar Bianchini: si appiccia, si stuta e causa il mal di testa. ANTONUCCI 2.5: Il motivo del voto? Si fa la barba come se la fanno i cecati, nun se po verè.
TUTINO 4: Partita monumentale da parte del talento partenopeo. Il voto è basso perché non ci dobbiamo affezionare: tanto s n va pur iss, l’anno prossimo giocherà in tandem con Immobile. A. ANDERSON 3: Entra in campo solo per organizzarsi la serata con l’amico Palombi: Simone porta una bottiglia di Vecchia Romagna arrubbata dalla casa del nonno e André un poco di fumo “perrone” (copertone) apparatogli da Lopez che si è fatto pure la arrefosa da coppa.
DJURIC 5.5: Il consueto lavoro sporco gli frutta la chiamata per la Salerno Pulita. Il bosniaco è atteso domattina alle 4 a Torrione con le scarpe antiinfortunistiche e lo smanicato catarifrangente. GIANNETTI 10: Weeeee, stai pur tu??
ALL. CASTORI 7: Sotto gli occhi del suo datore di lavoro se la cava egregiamente: segno della croce, palla avanti e a Maronn c accumpagn.