Schede Tecniche

Laboratorio Cittadella: play off e valorizzazione calciatori

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A testare la solidità del primato di Di Tacchio e compagni sarà il competitivo Cittadella del duo Venturato-Marchetti. Una coppia abituata a stupire in cadetteria, grazie alla fisionomia tecnico-tattica assunta dalla squadra ma anche per merito della lungimiranza esibita in sede di calciomercato.

Marchio di fabbrica del piccolo miracolo calcistico veneto è il ‘4-3-1-2′, modulo tattico mai messo in discussione nel corso degli anni. Discorso diverso, invece, è provare ad ipotizzare un ‘undici tipo’, perché Venturato ama coinvolgere l’intero gruppo a disposizione e mescola continuamente le carte.

Tra i pali l’unica certezza di formazione, con il prestante Maniero che ha collezionato otto presenze su nove gare disputate.

Poi, tanti ballottaggi settimanali che innalzano la competitività all’interno del gruppo e disorientano le pianificazioni tattiche degli allenatori di turno.

Nel quartetto difensivo, a destra, l’esperto Ghiringhelli è insidiato dal giovane e promettente Cassandro, più propositivo del collega che, però, si lascia preferire in marcatura e sulle palle inattive. Discorso analogo a sinistra, dove l’esperienza e la tecnica di Benedetti, ottimo esecutore di calci piazzati, trova nel propulsivo Donnarumma una valida alternativa.

Ampiezza di opzioni che registriamo anche nel roster di difensori centrali, con Perticone, Adorni, Frare e Camigliano a contendersi le due maglie. La chioccia del reparto è l’ex granata, che in Veneto ha trovato una sorta di seconda gioventù calcistica. In generale, si tratta di discreti interpreti di categoria, ben messi fisicamente, insidiosi sulle palle inattive e non carenti sul piano della velocità.

La concorrenza infuria anche a metà campo, nonostante l’impiego centellinato, rispetto al passato, del trentottenne Iori, leader indiscusso del gruppo. A dettare i tempi con maggiore frequenza è Pavan, ordinato metronomo promosso titolare dopo l’apprendistato della scorsa stagione e una lunga gavetta in terza serie. Un vero e proprio rebus anche la selezione delle mezzali e del trequartista da collocare dietro le due punte. Nella prima casella, infatti, possono essere inseriti in quattro: Branca, Vita, Gargiulo e Proia. Nomi non altisonanti, ma in campo si fanno sentire con le loro prestazioni intrise di dinamismo, intraprendenza nella ricerca dello spunto e buona tecnica di base, come testimoniano i loro tabellini mai sprovvisti di marcature personali. Ad inventare alle spalle del binomio offensivo, salvo sorprese rappresentate dall’utilizzo di Vita nei panni di trequartista, dovrebbe esserci D’Urso, ex virgulto scuola Roma, elemento che deve migliorare sul piano della continuità ma anche in possesso della giocata capace di spaccare la partita.

In attacco, infine, un altro poker di calciatori al servizio del massiccio turn over che caratterizza le scelte di Venturato: Ogunseye, Tsadjout, Cissé e Rosafio. Quattro nomi che dicono poco al grande pubblico calcistico, però già efficacemente inseriti nelle alchimie tecnico-tattiche del trainer veneto. Ancora una volta bisogna sottolineare la lungimirante abilità del ds Marchetti, bravo a pescare in terza serie (Ogunseye e Rosafio), ma anche a recuperare qualche talentino che iniziava a perdere colpi (Tsadjout). Ad eccezione di Rosafio, brevilineo mancino, estroso e versatile (esterno, seconda punta) prelevato dalla Cavese, gli altri tre hanno caratteristiche pressoché simili. Essi, infatti, sono forti sul piano fisico, tecnicamente validi, abili a calciare con entrambi i piedi, in grado di aggredire la profondità nonostante una struttura fisica importante.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Maniero; Ghiringhelli, Perticone, Adorni, Benedetti; Gargiulo, Pavan, Branca; D’Urso (Vita); Ogunseye, Tsadjout. All. Venturato.

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Maurizio Iuliano

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