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Antonucci, compleanno in ombra per il desaparecido granata

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L’arrivo nelle ultime battute nel mercato estivo aveva suscitato qualche aspettativa, ma i cinque mesi successivi sono stati da autentico oggetto misterioso. Questa la sintesi dell’esperienza in granata di Mirko Antonucci, attaccante della Salernitana, che oggi festeggia il suo ventiduesimo compleanno. Il classe ’99 è ormai lontano dai campi, e figura certamente tra le maggiori delusioni di questa stagione: dipinto sin dai tempi della Primavera giallorossa come un giovane di belle speranze, l’esterno capitolino è arrivato a Salerno con l’intenzione di riscattare l’ultima esperienza in prestito al Vitoria Setubal. Il campo, però, ha dato esito notevolmente opposto.

Se in Portogallo Antonucci aveva quantomeno giocato 6 partite (segnando anche il primo gol da professionista) prima di essere rispedito a Roma per motivi disciplinari, a Salerno il giocatore di proprietà giallorossa si è visto pochissimo: appena 4 le presenze, di cui una sola da titolare. Antonucci fece il suo esordio in granata giocando 13 minuti da subentrato nel 4-1 all’Arechi contro il Pisa, prima di avere una chance dal primo minuto a Marassi nella sfida di Coppa Italia contro la Sampdoria. Sostituito all’intervallo contro i blucerchiati, di lì in poi il numero 48 granata ha visto il campo solo altre due volte, ovvero nelle sconfitte di Ferrara e Brescia, giocando in entrambe le occasioni appena 4 minuti. La gara del Rigamonti, giocata il 12 dicembre scorso, resta l’ultima presenza: da quel momento, Antonucci ha fatto la spola tra panchina e, soprattutto, tribuna, finendo totalmente fuori dai radar.

Il mercato di gennaio sembrava poter condurre l’ex romanista altrove (la Reggina in B e il Bari in C erano sulle sue tracce), ma così non è stato. Ed ora, con appena 66 minuti giocati in una stagione ben lontana dall’essere quella del rilancio, il fresco ventiduenne non può fare altro che attendere la prossima annata, nonché una nuova esperienza in prestito. Sperando di ritrovare la qualità e la continuità messe in mostra nell’esperienza tra le giovanili giallorosse.

Manuel Palumbo

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