Home Prima Squadra UN OCCHIO ALLA ROSA CHE VERRA’: MEDIANI, REGISTI E MEZZALI

UN OCCHIO ALLA ROSA CHE VERRA’: MEDIANI, REGISTI E MEZZALI

PER AFFRONTARE LA SERIE A SARANNO NECESSARIE ROBUSTE DOSI QUALITA', DA AFFIANCARE AL GRINTOSO PODISMO DEI CENTROCAMPISTI DELLA STAGIONE VINCENTE

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Alla pari del reparto difensivo, il centrocampo granata è stato uno dei segreti principali della cavalcata vincente compiuta dalla famelica truppa di mister Castori. Un settore composto prevalentemente da corridori senza soluzione di continuità, intrisi di temperamento e ferrea disciplina tattica. Se la difesa ha subito pochi gol, i meriti della sua scarsa permeabilità sono da dividere interamente con la linea mediana, soprattutto dopo la svolta in chiave difensiva operata dal trainer marchigiano grazie alla contemporanea presenza in campo di Coulibaly, Di Tacchio e Capezzi.

Il dinamismo inarrestabile del terzetto, la capacità di lottare su ogni pallone, anche quello apparentemente insignificante, come se fosse l’attimo decisivo per macinare punti fondamentali ai fini del raggiungimento dell’obiettivo, il pressing feroce, l’intelligenza strategica supportata da continua tensione mentale, sono elementi calcistici che rimarranno indelebilmente impressi nella memoria del tifoso granata. Vederli all’opera mentre scalavano dal centro alle fasce per inibire sul nascere le proiezioni offensive dei terzini rivali, nei continui raddoppi di marcature, nella pressione esercitata sui portatori di palla altrui, anche quando il palleggio di quest’ultimi eludeva il loro primo pressing, era una sorta di liturgia pallonara che destava una rassicurante sensazione di rigore difensivo di cui beneficiavano i compagni della retroguardia, con gli stessi tifosi che acquisivano, con il passare delle giornate, la consapevolezza di una fase passiva sempre meno generosa con le squadre di turno.

Però, come detto in precedenza, l’encomiabile lavoro nella zona nevralgica del campo era soprattutto finalizzato ad ostruire le linee di passaggio e l’eccessiva agibilità degli avversari di turno nella trequarti granata, si proponeva una strategia offensiva legata all’immediata verticalizzazione per gli attaccanti, dopo aver sradicato la sfera dai piedi rivali o conquistato preziosissime seconde palle da trasformare in situazioni d’attacco incisive. In serie A, probabilmente, tutto questo non può essere sufficiente per condurre positivamente un match e farlo approdare nel porto dove si raccolgono i punti essenziali per la costruzione di una classifica che consegni gradualmente una tranquilla salvezza. Ed allora, in chiave mercato, bisognerà lavorare per affiancare ai suddetti pregi dinamici e temperamentali anche una diversa capacità di distribuire il gioco, lavorando per portare in organico un centromediano di quantità e di qualità, ossia un play maker lucido nel far girare la squadra ma allo stesso tempo dotato atleticamente e di intelligenza tattica per preservare quella funzione di argine insuperabile ammirata nel corso della vincente cavalcata in serie cadetta. Inoltre, nel caso si decidesse di puntare ancora su un modulo che preveda la presenza di un regista e due mezzali, sarebbe opportuno acquisire le prestazioni di un paio di interni con caratteristiche diverse da quelle espresse da Coulibaly e Capezzi.

Podisti purosangue, pugnaci interditori, ma anche elementi in grado di ribaltare efficacemente l’azione. Elementi dotati di spunti efficaci negli ultimi trenta metri ostili, sia sotto forma di inserimenti, sia attraverso l’abilità nel calciare rabbiosamente in porta, senza smarrire la lucidità in fase di rifinitura.
Pertanto, riteniamo che i centrocampisti di questa stagione vincente meritino la riconferma, ma accanto ad essi dovranno operare altrettanti colleghi che, oltre a presentare le medesime capacità di corsa e di grinta, siano in grado di garantire anche gli spunti qualitativi non sempre ammirati nella stagione appena archiviata. Giocate di qualità che, tra le altre cose, supporterebbero maggiormente gli attaccanti, i quali trarrebbero giovamento sia in termini di rifornimenti, sia nell’essere più difficilmente controllabili dai difensori rivali, quest’ultimi impegnati anche a fronteggiare centrocampisti granata più intraprendenti.