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Speciale “Taccuino avversario” – Minghinelli (Zerocinquantuno.it): “Salernitana in A, Arechi catino infernale. Lotito alla fine cederà la società. Pronostici per la salvezza? Ancora presto”

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Continua lo speciale “Taccuino avversario” dedicato al ritorno in Serie A della Salernitana. Oggi andiamo virtualmente a Bologna incontrando Simone Minghinelli, direttore della testata Zerocinquantuno.it.

Ciao Andrea. Allora, la Salernitana è stata promossa in Serie A. Quanto può dare una piazza come Salerno al massimo campionato?

Ciao. Sicuramente la Serie A ritrova, dopo 23 anni di assenza, una piazza e un bacino d’utenza importante. Ho avuto modo di parlarne con Marco Di Vaio (al quale il nostro sito è dedicato), che ricorda sempre con affetto Salerno e afferma sempre come Salerno sia una delle piazze più calde d’Italia. Ero ancora un bambino quando la Salernitana disputò la sua ultima stagione in Serie A, ma ricordo la bolgia dell’Arechi. E, se finalmente si potrà tornare allo stadio, l’Arechi sarà nuovamente un catino infernale. Questo renderà la trasferta di Salerno ostica per tutti dal punto di vista ambientale, a prescindere dal valore tecnico della squadra“.

In città, però, la gioia per la promozione si sta mescolando all’ansia di capire come terminerà la situazione multiproprietà. Sono giorni dove si rincorrono voci, tra le più disparate. Secondo te come andrà a finire? Lotito alla fine l’asso nella manica del nuovo acquirente ce l’ha oppure ha intenzione di andare al muro contro muro con la FIGC, mettendo a repentaglio l’iscrizione della Salernitana?
Lotito lo conosciamo tutti. Si tratta di un personaggio molto divisivo ma che, alla sua maniera, i risultati li ottiene. Si tratta anche di un personaggio che non ha paura di andare al muro contro muro e di metterci la faccia in qualunque scenario. Però, vi è anche da dire che la Salernitana era una squadra ambiziosa, quindi presumo che pensasse che tale scenario potesse verificarsi. Allora, ipotizzo che alla fine Lotito cederà la società e che presto leggeremo di una Salernitana venduta. Anche perché Gravina è stato abbastanza chiaro sul tema“.

A tal proposito, il mancato invito all’assemblea di Lega A del 7 giugno può rappresentare un invito sottinteso a Lotito di accelerare con la vendita?
Sì, il mancato invito può essere interpretato come una sorta di monito, considerato anche l’importanza di Lotito all’interno della Lega A. Un campanello d’allarme per far capire al copatron granata cosa succederebbe se volesse insistere nel proseguire con il muro contro muro. Poi, non so se sia lecito o meno estromettere una società dall’assemblea di Lega e infatti ho letto che i legali di Lotito sono già all’opera in merito. Ma, ripeto, questo mancato invito va letto come un segnale verso Lotito“.

Parliamo un po’ del Bologna. Sei soddisfatto del campionato appena trascorso?
Soddisfatto fino a un certo punto. Come nota positiva, metto il fatto che il Bologna non è mai stato coinvolto nella zona calda della classifica, disputando un campionato tranquillo e lineare. Nel senso che il Bologna non ha mai sbagliato le partite che lo avrebbero potuto proiettare nelle parti pericolose della classifica ma, nel contempo, ha sempre sbagliato le partite che lo avrebbero consentito di inserirsi nella parte sinistra della graduatoria. Se poi guardiamo squadre più reclamizzate come Fiorentina e Torino che hanno passato una stagione difficile, con cambi di allenatore e rivoluzioni a gennaio, anche questo fattore rende la stagione positiva. Tutto sommato, il Bologna ha fatto una stagione di transizione, puntando molto sui giovani e avendo la sfortuna di incappare in molti infortuni nei momenti topici. Poi, l’assenza del pubblico. Vero, questo fattore è stato in comune a tutte le 20 squadre, ma i nostri giovani hanno sempre dato l’impressione di trarre linfa vitale dal pubblico presente allo stadio, in particolare al Dall’Ara. Concludendo, auspicavo che il Bologna replicasse i 47 punti della scorsa stagione. Ne ha fatti 41, un po’ pochini, ma speriamo che i nostri giovani facciano tesoro degli errori commessi per poter compiere il tanto auspicato salto di qualità“.

La permanenza di Mihajlovic potrebbe significare che quest’anno si potrebbe alzare la famosa asticella o l’obiettivo rimane la salvezza?
La permanenza di Mihajlovic è molto importante perché significa che le ambizioni del tecnico coincidono con quelle della società. L’ossatura della squadra dovrebbe rimanere la stessa e potrebbero essere acquistati quei tre-quattro calciatori che garantirebbero il salto di qualità. Questo non vuol dire che, come affermato anche dallo stesso Mihajlovic a La Gazzetta dello Sport, se arrivasse un’offerta importante per i vari Tomiyasu, Schouten, Svanberg, non venga presa in considerazione. Però la linea di pensiero è quella di “resistere”, anche perché in questo momento storico i cartellini dei calciatori sono svalutati a causa della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. Sicuramente, l’anno prossimo il Bologna farà a meno di Danilo e Palacio e dovrebbe ripartitre da Soriano e Soumaro. Dovrebbe ritornare Lyanco, reduce da due stagioni difficili ma che con Mihajlovic ha fatto bene. In attacco, dovrebbe essere acquistato Arnautovic. In conclusione, il Bologna deve migliorare nella prossima stagone, puntare ai 50 punti continuando a esprimere un bel gioco come si è fatto finora“.

I cosiddetti addetti ai lavori già parlano di mini campionato a 4 tra Spezia e le 3 neopromosse per la salvezza. Sei d’accordo o pensi che la lotta per la permanenza in A coinvolgerà più compagini?
Penso che sia troppo presto per avventurarsi in pronostici. Il mercato è alle battute iniziali e non sappiamo ancora quali saranno gli organici delle squadre. Certo, vi è sempre la tendenza di indicare le 3 neopromosse assieme alle due-tre squadre che l’anno prima si sono salvate a fatica come quelle compagini che formeranno il gruppetto salvezza. Ma pensando allo scorso anno, tutte e tre le neopromosse hanno dato qualcosa di importante alla Serie A. Lo Spezia, grazie a Italiano, ha fatto una grande stagione salvandosi. Ma anche le stesse Benevento e Crotone hanno dato filo da torcere a tutti, nonostante siano retrocesse. In particolare, i calabresi hanno dato un’idea di calcio, pagando poi la fragilità difensiva. Poi, va sempre considerato che vi sono uno-due sorprese in negativo che potrebbero finire nel calderone (penso, sempre con lo sguardo rivolto alla scorsa stagione, a Fiorentina, Torino e Genoa, con i liguri che si sono tirati fuori dalla zona calda solo grazie al ritorno di Ballardini) e vi sono sempre uno-due sorprese in positivo, che magari riescono ad accomunare la bravura degli allenatori con l’acquisto azzeccato di 3-4 elementi che riescono a far catapultare il gruppo nella realtà della Serie A molto velocemente. Poi, tu mi dicevi dello Spezia. Beh, nonostante mi abbia sorpreso molto, lo Spezia è riuscito a confermare Italiano. Da diretto competitore della formazione ligure dovrei essere dispiaciuto della notizia, però da sportivo che spera sempre in un livellamento delle forze in campionato, il fatto che una medio-piccola sia riuscita a confermare un allenatore e continuare un progetto tecnico mi rende contento, perché non è accaduto quello che succede di solito. Vale a dire, il “ratto” da parte delle medio-grandi di allenatori e/o giocatori che riescono a far bene una stagione. Poi, torando alle neopromosse, l’Empoli è comunque una squadra abituata alla massima serie e il Venezia è un po’ come la Salernitana. Ossia, una formazione che è tornata in A dopo più di vent’anni, quindi avrà voglia di far bene e sarà ostica da affrontare. Si prospetta quindi un torneo equilibrato, reso ancora più interessante dai diversi cambi di allenatore. Ora, vediamo come va il mercato e a Ferragosto potremmo fare i primi pronostici. Adesso, è presto“.