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Taccuino avversario – Placanica (Forza Reggina): “Reggina, obiettivo salvezza tranquilla ma se resta Menez e arriva una punta… Salernitana, si rischia una stagione complicata. Sarà decisivo Castori”

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antonello placanica
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In vista di Salernitana-Reggina di Coppa Italia, chiediamo lumi sull’ambiente calabrese ad Antonello Placanica, direttore del periodico “Forza Reggina”.

Ciao Antonello. Allora, che Reggina vedremo lunedì all’Arechi?

Ciao. Per la Reggina, la gara di Coppa rappresenta semplicemente l’ultima e più importante tappa di avvicinamento all’inizio di campionato. Mister Aglietti, che ha pubblicamente affermato di voler semplicemente “fare bella figura”, spera di ricevere ulteriori indicazioni dopo un precampionato che non ha fornito certezze. La creazione della squadra è in corso d’opera, sono emerse alcune criticità, soprattutto la difficoltà di concretizzare le occasioni da gol (d’altronde manca ancora l’attaccante titolare) e spesso la difesa, tendenzialmente portata a giocare ‘alta’ si trova scoperta, oltre a subire sugli spioventi provenienti dalla tre quarti. Gli aspetti positivi riguardano gli inserimenti sulle fasce (soprattutto a destra, al momento) ed alcune improvvise accelerazioni che lanciano repentinamente gli amaranto dentro l’area avversaria. Il modulo utilizzato finora è una sorta di 4-2-2-1-1. La probabile formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella schierata dall’inizio nell’amichevole con la Vibonese di mercoledì 11“.

Quale sarà l’obiettivo degli amaranto per la nuova stagione?
L’obiettivo ufficialmente dichiarato è la salvezza tranquilla, per evitare l’errore fatto con i superficiali e presuntuosi proclami nella scorsa stagione. Il pensiero reale, però, riguarda l’inserimento in zona play off e in buona posizione“.

Cosa ha portato Aglietti di nuovo nello spogliatoio della Reggina?
Sicuramente, mister Aglietti ha dalla sua l’entusiasmo per ciò che egli rappresenta per la storia amaranto; dal punto di vista strettamente tecnico, le intenzioni dell’allenatore sono quelle di instillare una mentalità offensiva e di creare un’armonia all’interno del gruppo, foriera di risultati superiori a quelli che possono derivare dall’aspetto tecnico-tattico“.

Come hai già detto tu, Aglietti è un allenatore che ha fatto bene da calciatore a Reggio. I precedenti non sono positivi in tal senso (Atzori e Dionigi). Aglietti rischia di macchiare il suo ricordo?
Mah. In realtà, Atzori non aveva lasciato un segno particolare da giocatore, tuttavia alla prima esperienza da allenatore, stagione 2010/11, pur con alterne vicende ha portato la Reggina alle soglie della finale play off svanita a tempo scaduto a Novara. La sua seconda esperienza è stata più sfortunata, dato che coincise con la retrocessione in C, causata soprattutto dalla situazione finanziaria della gestione Foti. Lo stesso Castori, in quella stagione subentrato ad Atzori, in 6 gare è riuscito ad ottenere 1 vittoria, 1 pareggio e 4 sconfitte… Dionigi? Allenò l’anno precedente, quando già i segnali societari negativi erano ben evidenti, ma l’esonero non ha inficiato la considerazione che la tifoseria ha nei suoi confronti anche perché l’esonero non dipese da lui. Per quanto riguarda Aglietti, penso che il ricordo dell’Aglietti calciatore sarà sempre svincolato da quello dell’Aglietti allenatore. A meno che non faccia cose eccellenti tali da “offuscare” quanto di buono fece da giocatore. Però, quando si fanno questi raffronti, bisogna sempre tenere in considerazione che stiamo parlando di due periodi diversi e di due generazioni di tifosi differenti“.

Come giudichi il mercato della Reggina finora?
Con una certa perplessità. Fermo restando al momento la conferma di un certo gruppo dello scorso anno, il ds Taibi persegue nella tendenza di assumere svincolati e con un’età piuttosto avanzata. Lo scorso anno la squadra ha pagato pesantemente queste scelte, e pure adesso, sia pur in misura minore in termini di numero di operazioni, si è mosso sulla falsariga degli anni scorsi. Ogni ruolo è coperto da due giocatori, ma continua ad esserci il problema pesante, già emerso lo scorso anno, dell’assenza di una prima punta di spessore (Denis oramai è 40enne). Ed è inspiegabile, dato che l’assunzione dell’attaccante avrebbe dovuto essere la prima operazione di mercato. Poi, ci sta Menez. Se, voci di cessione a parte, dovesse rimanere ed essere in condizioni appena accettabili, rappresenterebbe un fondamentale quid in più per la squadra, avendo dimostrato, nelle poche occasioni in cui è stato impiegato lo scorso anno (e non solo per ragioni fisiche …), in poche parole, di avere la capacità di mettere la Reggina in condizione d giocare già con una rete di vantaggio. Ed allora, si potrebbero aprire orizzonti impensabili“.

Come si comporterà secondo te la Salernitana in A? Sei d’accordo che la lotta per la salvezza riguarderà solo le 3 neopromosse più lo Spezia o vedi altre formazioni coinvolte?
Per la Salernitana rischia di essere una stagione particolarmente complicata, anche per via delle vicissitudini societarie che non hanno consentito di allestire nel tempo dovuto (stiamo parlando di serie A!) una squadra come si deve. Tuttavia, a bocce ferme, ritengo che la lotta retrocessione possa riguardare quasi la metà delle squadre (almeno 7 di certo) anche se magari qualcuna di queste potrebbe pure ottenere risultati di un certo livello. Direi che Verona, Samp, Genoa (e, a bassa voce, una tra Fiorentina, Udinese, Sassuolo), non staranno tanto tranquilli…

Salernitana gestita da un trust. Soluzione all’italiana che comunque lascia retropensieri, visto che la dirigenza è rimasta in blocco, a confermare dal ds Fabiani?
Innanzitutto, premetto che secondo me ogni squadra dovrebbe essere gestita da persone che conoscono il territorio e che comunque questo mio pensiero nulla toglie alla gestione Lotito. Poi, il trust è sì una soluzione all’italiana ma senza retropensieri. Credo che per impedire certe situazioni, bisognerebbe imporre due categorie di differenza nella contemporanea proprietà di più società. In modo che, in caso di promozione, ci sia il tempo (quasi un anno) per poter provvedere ad una cessione reale e non semplicemente nominale. Com’è pensabile un passaggio societario in neppure tre mesi? Una situazione irrealistica. Ma d’altronde, sarebbe stato altrettanto irrealistico cancellare un risultato sportivo, sua pur raggiunto in maniera insperata (altrimenti forse si sarebbe potuto cominciare a provvedere al passaggio con un po’ di anticipo)“.

In conclusione, un calciatore potenzialmente decisivo per parte.

Nella Reggina, direi al momento Ricci, una speranza del calcio italiano in giovane età, che forse si è un po’ smarrito ma che potenzialmente ha tutti i numeri per sfondare. Nella Salernitana, sarebbe facile dire Bonazzoli. Ma credo che, considerate le vicende societarie suddette, decisivo sarà Castori e la sua capacità di riuscire a dare già adesso, da subito, un’organizzazione decorosa alla sua squadra“.

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