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Convinzioni e idee confuse, il mix della terza giornata

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Abbiamo visto aerei decollare in modo perfetto da Napoli, Roma e Milano, con il ritmo giusto di chi è convinto delle proprie idee.

Ancora cadute, quelle che fanno più male delle precedenti, consapevoli che i cerotti non basteranno ad alleviare il dolore, poiché serviranno idee nuove alla svelta.

Pazienza, siamo alla terza giornata e per fortuna nulla è definitivo, ma diciamolo chiaramente, che queste sono le emozioni di cui abbiamo bisogno dopo giorni passati sui libri o a lavoro.

Empoli – Venezia

Abbiamo commesso un po’ tutti, l’errore di trascurare l’imprevisto, ma felicemente ci nutriamo di ciò che ha offerto il “Castellani”.

Un nome ci fa viaggiare indietro fino ad “Highbury”, ma l’attaccante dei lagunari è solo l’omonimia che finisce sul tabellino dei marcatori, seguito da Okereke che regala la prima gioia a Paolo Zanetti

Napoli – Juventus

Nessun alibi e così è stato, atteggiamento compatto tradito da episodi, perché aldilà di tutto il portiere bianconero sembra davvero spaesato.

Spalletti non demorde e carica i suoi, spinti dal pubblico di casa che non smette mai di crederci.

Signora sconfitta, servono lampadine nuove per riaccende la luce, presente invece nella testa della classifica che recita “Napoli”.

Atalanta – Fiorentina

Manca ancora la magia, una Dea smarrita priva di automatismi, messa alle corde dal pugile Vlahović che trascina i suoi.

Allora suona la campana e il giglio esulta, perché sono serie le intenzioni di una piazza pronta a cantare.

Sampdoria – Inter

Il jet lag sembra non far male a Lautaro, subito in gol con un piattone al volo su assist di Barella, ma sotto il sole di Marassi cala una “X”, che premia i blucerchiati e crea rammarico ad Inzaghi.

Spezia – Udinese

Per espugnare il “Picco”, bastano 8 minuti di freschezza.

Gotti lancia un vento che soffia un pallone in rete, regalando al Friuli una vittoria che vale il settimo punto in tre gare.

Cagliari – Genoa

Succede di tutto in Sardegna, dopo un vantaggio di un simbolo brasiliano e con il raddoppio di chi, dopo tante sofferenze, torna a gioire di testa.

Destro suona la carica, Cambiaso è il jolly che diventa uomo in più, Fares è un esordio romantico da ricordare per sempre.

Torino – Salernitana

La notte continua dalle parti di Salerno, servono stelle e ne arriva una mai vista.

Si chiama Franck Ribéry, fa un altro sport appena bacia il cuoio, ma non basta per reagire, perché il toro scatenato di Juric cala un poker che spedisce i salernitani in fondo a tutto.

Milan – Lazio

San Siro è la bolgia che attende un ritorno, quello di uno svedese con un look che ricorda un noto personaggio dei cartoni.

Sarrismo? Piolismo direi, e permettetemi di esaltare il capolavoro di un tecnico che continua a stupire, perché è una serata di grande calcio nella fossa del diavolo rossonero.

Roma – Sassuolo

Avremmo voluto non finisse più, quella meraviglia che da ambo le parti ha incantato gli occhi di tutti gli appassionati.

Vince il calcio al di là dei tre punti giallorossi, in un Olimpico che simboleggia la 1000esima panchina, di un portoghese che decide di ritornare bambino, correndo verso chi lo ama già tanto.

Bologna – Hellas Verona

Aveva chiesto il cinismo e lo ha ottenuto, ed ecco che il Bologna scavalca la Lazio ed è saldamente al sesto posto.

Di Francesco dovrà inventarsi qualcosa per spronare, perché ciò che abbiamo visto finora non fa presagire nulla di buono.

Gianluigi D Ambrosio

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