Home Editoriale Andreazzoli:«il calore dell’Arechi ha influito sulla reazione d’orgoglio della Salernitana»

Andreazzoli:«il calore dell’Arechi ha influito sulla reazione d’orgoglio della Salernitana»

L'allenatore dell'Empoli si ritiene più che soddisfatto della propria squadra, nonostante abbia iniziato il secondo tempo con una tranquillità eccessiva, che ha portato la Salernitana ad accorciare le distanze.

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Al termine dell’incontro tra Salernitana ed Empoli, Dazn ha registrato le parole intrise di gioia del tecnico Aurelio Andreazzoli:

Mister quanto è soddisfatto della sua Empoli?

«Molto. stavo meglio alla fine del primo tempo ma, era normale pensare che non saremmo stati tranquilli fino al termine della partita. Sono contento perché la squadra ha lavorato molto bene, i primi 45 minuti sono stati soddisfacenti. Siamo andati a riposo sul 4 a 0, il nostro poteva essere un risultato ancora più rotondo se avessimo approcciato con grinta anche il secondo tempo. Ci sono situazioni che non dipendono solo da noi, il calore dell’Arechi ha influito sulla reazione d’orgoglio della Salernitana. Hanno trovato subito il gol che ha dato speranza alla squadra. Noi ci siamo spaventati un po’, ricordandoci di essere una squadra molto giovane per il palcoscenico della serie A. Abbiamo saputo soffrire senza cedere il passo ai padroni di casa. Abbiamo incassato una vittoria molto importante».

Il gol di Pinamonti è nato anche grazie all’inserimento di una seconda punta al suo fianco. Forse, questa soluzione mette maggiormente in risalto il calciatore?

«Si, ma sfruttandolo come unica punta abbiamo fatto 4 gol anche al Bologna. Non è tanto il reparto che si sceglie a fare la differenza quanto l’interpretazione del gioco. Una punta sola, duo e tre, possono influire relativamente, tutto dipende dall’interpretazione».

Quella di oggi è una partita che vi insegna a non dare per scontato il risultato…

«Come tutte le gare. In Europa siamo la decima squadra più giovane, un dazio bisogna pur pagarlo. Dobbiamo crescere ancora tanto. Al di là del risultato, ci porteremo a casa anche oggi, come contro l’Atalanta, un insegnamento importante».

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!