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Mazzocchi assist man, impeccabile la coppia Dragusin-Fazio. Devastante l’intesa Djuric-Bonazzoli

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SEPE 6: attento sulla punizione di Bennacer, si allunga e devia il pallone in corner. Freddo e puntuale anche nelle uscite basse ed alte. Un eccesso di confidenza nel palleggio quasi consente al Milan di colpire di rimessa, ci pensa Coulibaly a sventare il pericolo. Bravo a restare in piedi e ad ipnotizzare Giroud giunto al suo cospetto. Sul gol del pari di Rebic, sorpreso, potrebbe fare molto meglio ed invece resta immobile.

MAZZOCCHI 7: spinge con determinazione, accompagna con convinzione la fase offensiva della squadra, trovando però anche pane duro quando Leao taglia e verticalizza allo stesso tempo. Però sulla destra è un fattore, perché dal suo piede parte il traversone che Djuric trasforma in assist per il gol di Bonazzoli. Pur applicandosi, la fase difensiva non è il suo forte e si vede quando permette a Leao di sforbiciare quasi indisturbato. Ritorna a scavallare a destra e il suo piede sforna ancora il cross che Djuric trasforma nel gol del momentaneo sorpasso granata.

DRAGUSIN 7,5: gioca alto con la linea e prova ad accorciare nella sua zona su Diaz, poi è bravo anche a neutralizzare una controfuga di Leao sulla corsia sinistra. Molto attento nei primi minuti della ripresa, quando taglia bene e anticipa l’esterno offensivo rossonero. Il suo tempismo in fase difensiva è reattivo nella lettura e nell’esecuzione degli interventi, rendendolo protagonista di decisive chiusure su Leao e Diaz e svettando con precisione all’interno dei suoi sedici metri.

FAZIO 7,5: un muro, spazza ogni pallone che transita nella sua zona, anche più reattivo rispetto alle prime esibizioni, segno che pure la condizione atletica sta migliorando. Quando il Milan intensifica il suo fourcing sembra meno sicuro, ma resta preciso nello svettare di testa e nella lettura preventiva di esperienza. Prova a rendersi pericoloso anche su palla inattiva, stacca bene ma non trova la porta. Nel finale è un gigante di agonismo, intelligenza tattica ed esperienza.

RANIERI 5,5: parte bene con un tiro che insidia Mignan, poi l’ennesima dormita stagionale difensiva sul taglio di Messias. Incertezza che lo rende insicuro nei successivi disimpegni dal basso. Gradualmente ritrova serenità e maggiore precisione negli interventi nella seconda parte della prima frazione di gioco. Più attento nella ripresa, soprattutto nel finale quando frena il tentativo di incursione di Giroud.

L.COULIBALY 7: motorino instancabile, deve dare un occhio a Tonali, ma in fase di possesso prova anche ad allargarsi per trovare a destra lo spazio necessario per strappare. Determinante la sua chiusura sugli sviluppi di un pallone giocato male con i piedi da Sepe. Procacciatore irriducibile di palloni anche in avvio di ripresa, pur non essendo sempre preciso nella gestione e in fase di appoggio. Sulla seconda palla che consente a Rebic di trovare il gol del pari è un po’ fuori posizione, ma la sua aggressività da ruba palloni è fondamentale nel finale di match.

RADOVANOVIC s.v 15′ EDERSON 5,5: ha qualità e personalità, non è ancora in perfette condizioni e deve abituarsi ai ritmi del calcio italiano, però si mette al servizio della squadra e, senza strafare, riesce pian piano a dare il suo contributo. Perde un sanguinoso pallone ad inizio ripresa, sugli sviluppi dell’azione Leao sfiora il gol con una spettacolare rovesciata. In fatica fisica nella ripresa, si rende protagonista di qualche incertezza di troppo, ma cerca di restare avvinghiato al match.

KASTANOS 6: è acceso inizialmente, s’accentra e cerca il tiro, liberando anche la fascia a Mazzocchi, non si risparmia in fase difensiva su Hernandez, detta il passaggio fornendo un discreto contributo anche nelle funzioni di regista. C’è da soffrire quando Hernandez spinge e, tutto sommato, lo contiene. Quando il Milan alza i giri della sua pressione, comincia ad andare in sofferenza e Nicola lo sostituisce 69 OBI 6: entra immediatamente in partita, fa legna, aggredisce gli avversari ma è sempre pronto a ripartire quando intravede gli spazi per affondare.

RIBERY 6,5: la circolazione di palla più veloce impartita da Nicola gli regala la possibilità di giocare numerosi palloni con maggiore libertà. Interessanti alcuni cambi di gioco e qualche incursione con la palla attaccata al piede. Un po’ più in difficoltà quando sul giropalla milanista deve controllare le sgroppate di Calabria. Nella ripresa strappa a sinistra, serve un ottimo assist a Djuric che non trova il pallone in piena area, prima di infortunarsi ed uscire. 69 PEROTTI 5,5: mantiene la posizione, cerca di cucire il gioco e di essere disciplinato tatticamente, ma da lui è lecito attendersi qualcosa in più in fase di possesso palla.

BONAZZOLI 8: euforico, concentrato e cattivo, realizza un gran gol sull’ottima sponda di Djuric, poi arretra a fare la fase difensiva, guadagna punizioni quando riparte e arretra tra le linee per dare respiro alla manovra con i cambi di gioco. Sfiora l’eurogol con un’arabona dopo aver rubato palla a Mignon, ma un difensore rossonero riesce a deviare il pallone in angolo. 81 MOUSSET 6: uno spunto appena entrato in campo che regala un’interessante punizione alla Salernitana e l’ammonizione di Romagnoli.

DJURIC 8: mezzora iniziale in difficoltà a trovare spazio tra le maglie difensive rossonere, ma ancora una volta una buona fetta di merito per il gol di Bonazzoli è da attribuire al suo coraggio che lo porta ad anticipare Mignan e a servire l’assist vincente al compagno. Un po’ intontito dall’impatto con il portiere milanista in occasione del pari granata, fa fatica ad incidere nella seconda parte del primo tempo. Non riesce a deviare verso la porta di Mignan l’assist di Ribery, ma risulta ancora una volta devastante con il colpo di testa che regala il secondo gol alla Salernitana. 81 MIKAEL 5: non la vede mai, tocca un solo pallone che cagiona una pericolosa ripartenza al Milan.

ALL. NICOLA 7,5: presenta una squadra corta ed aggressiva, pronta a ripartire velocemente una volta conquistata palla. Gli esterni di centrocampo tagliano sulle due punte centrali e consentono ai laterali bassi di spingere, soprattutto a destra con Mazzocchi. La squadra resta compatta ed aggressiva anche nella ripresa, senza mai rinunciare a colpire quando conquista la sfera e si fionda in avanti con più uomini, riuscendo a trovare il gol del momentaneo vantaggio con Djuric. Manca un po’ di fortuna nel finale, necessaria per portare a casa l’intera e preziosa posta in palio. Il neo mister granata ha già cambiato il volto della Salernitana.

Maurizio Iuliano

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