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Dalla parabola di Piatek alla salvezza di Pioli: storie da ex in Salernitana – Milan

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Salernitana – Milan sarà soprattutto la partita di Krzystzof Piatek. L’attaccante polacco, reduce dal Mondiale in Qatar chiuso agli ottavi di finale, ritroverà domani i rossoneri da avversario, dopo aver indossato per un anno la maglia del Diavolo.

Piatek si presentò al calcio italiano segnando ben 19 gol in 21 partite nella prima metà stagione col Genoa. Uno score da urlo che non lasciò indifferente il Milan, che si fiondò sul centravanti di Preziosi nel mercato di gennaio 2019, prelevandolo per 35 milioni più bonus.

Gli inizi in rossonero furono all’altezza delle aspettative, con Piatek – in maglia numero 19 – capace di siglare 9 gol in 18 partite nel girone di ritorno. La compagine di Gattuso chiuse il campionato al quinto posto – mancando di un’inezia il ritorno in Champions League – e il Pistolero terminò i primi sei mesi milanisti con 11 gol in 21 presenze tra Serie A e coppe.

Fortune non bissate l’anno seguente, in una delle stagioni più travagliate di sempre per il Diavolo. Le dimissioni di Leonardo, il penalizzante arrivo di Giampaolo in luogo di Gattuso e l’esclusione dall’Europa League anticiparono un disastroso avvio di stagione, che costò al nuovo tecnico l’esonero ad inizio ottobre.

In tutto ciò Piatek, tornato al numero 9 già indossato a Genova (maglia a lungo “maledetta” in casa rossonera), incontrò notevoli difficoltà. Nella prima parte di stagione, l’ex Cracovia trovò il gol 5 volte in 20 gettoni tra campionato e Coppa Italia, divenendo uno dei principali emblemi della crisi milanista.

Il mercato di riparazione spinse il classe ‘95 ai margini delle gerarchie, anche in virtù del ritorno in rossonero di Ibrahimovic. Dopo l’ultima presenza datata 28 gennaio 2020 (vittoria in Coppa Italia ai rigori con il Torino), il polacco fu ceduto all’Hertha Berlino per 27 milioni di euro, chiudendo la sua esperienza milanista con 16 gol in 41 partite.

Qualche mese prima dell’addio di Piatek, invece, a Milano sbarcò Stefano Pioli. Il tecnico cominciò l’avventura in rossonero nell’ottobre 2019, sostituendo Giampaolo. Fu l’inizio di un ciclo che, dopo due anni e mezzo di crescita, sarebbe culminato con lo Scudetto vinto lo scorso 22 maggio, poche ore prima della salvezza della Salernitana.

Un’altra salvezza dell’Ippocampo è invece inscritta nel curriculum dell’allenatore parmense: quella del lontano 2003-2004, anno in cui Aliberti concesse a Pioli la prima panchina tra i professionisti. Ripescata in B a seguito del caso Catania, la Salernitana chiuse la stagione salvandosi con quattro turni d’anticipo.

Reduce dalle esperienze nelle giovanili di Bologna e Chievo, Pioli esordì il 17 agosto 2003, in Salernitana – Napoli 0-0 di Coppa Italia. I granata – guidati dai gol di Bogdani e Di Vicino – vissero un campionato di alti e bassi, sfiorando talvolta anche la zona playoff.

Eliminati ai sedicesimi di Coppa Italia dalla Reggina, capitan Breda e soci disputarono un girone di ritorno ugualmente altalenante. L’annata culminò con il 2-1 in rimonta a Terni, dove la doppietta di Tulli diede ai granata la certezza della permanenza in cadetteria.

Pioli chiuse l’avventura campana con lo 0-0 sul campo dell’Atalanta, datato 12 giugno 2004. Il tecnico terminò il campionato di B al 17° posto con 55 punti, a -1 dal Napoli e +4 sui playout. Lo score complessivo è di 51 panchine di cui 16 vittorie, due delle quali ottenute però a tavolino (in Coppa Italia contro Pescara e Messina). 14 i pareggi, 21 le sconfitte.

Il tecnico classe ’65 – passato al Modena l’anno successivo – vanta uno score piuttosto fortunato negli scontri da ex contro la Salernitana. A cinque vittorie e una sconfitta (sulla panchina del Piacenza) si affiancano due pareggi, entrambi per 2-2 all’Arechi: Salernitana – Modena del 2004-05 e Salernitana – Milan giocata lo scorso 19 febbraio.

Oltre a Piatek, ancora a caccia del primo gol contro il Milan, l’altro ex tra le fila granata è Giulio Maggiore. Il centrocampista, che non sarà della partita complice l’infortunio accusato nel ritiro turco, conserva infatti una breve esperienza in rossonero a livello giovanile.

Dopo i primi calci con Spezia, DLF Le Giraffe e Canaletto Sepor (squadra condivisa con l’ex granata Luca Ranieri), Maggiore lasciò la Liguria nell’estate 2012, entrando nel settore giovanile del Milan a 14 anni. L’avventura durò però un amen, poiché – tra nostalgia di casa e un infortunio in ritiro a Pinzolo – il classe ’98 decise di tornare immediatamente a La Spezia.

Con la maglia degli Aquilotti, peraltro, Maggiore trovò il gol dell’ex contro i rossoneri: era il 13 febbraio 2021, e l’allora capitano spezzino aprì le marcature nel match vinto 2-0 dalla formazione di Italiano su quella di Pioli.

Un gol particolare, contro quel rossonero che anni addietro segnò la prima – sfortunata – esperienza del centrocampista fuori dalla sua terra natia. Poco felice, fin qui, è stata anche la seconda avventura lontana da casa con la maglia della Salernitana.

Manuel Palumbo

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