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Un Ochoa ‘mundial’ non evita la sconfitta. In difesa si salva solo Fazio. Bonazzoli regala vivacità al finale di partita. Sambia, luci e ombre.

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OCHOA 7: neutralizza Leao già pronto ad esultare, un po’ avventata, invece, l’uscita che consente al portoghese di dribblarlo e portare in vantaggio il Milan. Mette una pezza sul primo tiro di Tonali, non irreprensibile sul secondo che vale il raddoppio rossonero. Il Milan quando si distende in verticale è una furia, in un paio di circostanze, su Giroud ed Hernandez, impedisce ai rossoneri di incrementare il vantaggio. Reattivo sulla doppia conclusione di Giroud e De Keteleaere, parate che mantengono in partita i granata, alla pari di quelle su Dest, ancora sul belga e sulla deviazione fortuita di Radovanovic.

LOVATO 4,5: non ha il passo per tenere testa al vivido ed estroso Leao, che lo fulmina sulle verticalizzazioni e negli uno contro uno. Incerto e tremebondo anche quando è chiamato a gestire il palleggio dalle retrovie. 63 DANILIUC 5,5: entra in una fase che vede il Milan in gestione e quindi è sollecitato meno, però anche lui non sempre è sicuro sulle accelerazioni degli attaccanti ospiti.

RADOVANOVIC 4,5: tocca soprattutto a lui stoppare Giroud e lo soffre terribilmente, concedendogli le sponde che permettono al Milan di essere devastante nell’attaccare implacabilmente gli spazi. Primo tempo da incubo, secondo tempo lo è solo quando il Milan esce dalla gestione e affonda.

FAZIO 6: l’unico del terzetto centrale di retroguardia a tenere testa all’attacco rossonero. Forse la sua esperienza sarebbe più utile centralmente e non collocata sul centrosinistra. Partita sofferta ma quasi sempre lucida, in un contesto di scarsa collaborazione da parte dei compagni.

SAMBIA 5,5: inizio interessante, caratterizzato da sagacia tattica nell’ostruire la corsia ad Hernandez e allo stesso tempo da incisività nel riproporsi in fase attiva. Compito che svolge con diligenza ma a volte, soprattutto quando il Milan alza i giri, lo rende avulso rispetto al resto della squadra. Non trova l’uno-due con Dia, calcia male un buon pallone capitatogli ai diciotto metri. Determinante diagonale difensiva ad inizio ripresa, per il resto dignitosa gara d’esordio da titolare. 84 VALENCIA S.V

COULIBALY 6: inizio aggressivo e propositivo su Tonali, ma il nazionale italiano impiega poco a venire a capo della matassa, sottraendosi dalla marcatura, sfornando assist e inserimenti ed anche il tiro che vale il raddoppio. Scoraggiato, Lassana diventa fragile e caotico. Si accende quando la gara è ormai quasi ai titoli di coda e serve a Bonazzoli l’assist che fa rientrare i granata in partita, prima di gettarsi con continuità negli spazi nel corso del generoso forcing finale della squadra.

BOHINEN 5,5: un occhio a Diaz e la prima costruzione dal basso per facilitare la manovra dei suoi. Inizio promettente, poi lotta e cerca di cucire il gioco, ma il Milan prende il pallino del gioco ed anche per lui il match diventa complicato. Però, fino al termine e nonostante la confusione generale, lui non smette mai di correre, mettere la gamba nei contrasti e conferire un minimo di lucidità alla manovra. 84 KASTANOS S.V.

VILHENA 5,5: un po’ trequartista, un po’ mezzala. Il suo movimento senza palla crea inizialmente qualche apprensione alla fase difensiva rossonera. S’inserisce bene in un paio di circostanze, serve un buon assist a Dia, poi cala, perde un po’ di convinzione e svirgola un pallone interessante a ridosso dei sedici metri ospiti. Nella ripresa si eclissa e viene sostituito. 63 BONAZZOLI 6,5: calcia con scarsa convinzione il buon pallone servito da Dia, poi cerca di farsi vedere tra le linee e regalare maggiore imprevedibilità alla fase offensiva. Ha il grosso merito di farsi trovare pronto sul secondo palo nel realizzare il gol che regala speranze alla squadra.

BRADARIC 5,5: il Milan spinge soprattutto a sinistra, lui cerca di proporsi con qualità quando la Salernitana si propone in avanti; in un paio di circostanze esegue bene la prima giocata, poi temporeggia troppo o risulta impreciso nella rifinitura o nel cross. Rischia il rosso diretto ma il Var lo grazia.

DIA 5,5: solito movimento generoso a tutto campo, prova a sorprendere la difesa rossonera ma raramente ci riesce, anche perché, rispetto alle sue abitudini, è stranamente portato a risolverla da solo. Con l’ingresso in campo di Bonazzoli, arretra leggermente la sua posizione e funge quasi da trequartista, ruolo che lo porta a servire un assist interessante per il tiro dell’ex doriano. Per il resto, può e deve fare di più.

PIATEK 5,5: viene incontro e costringe la linea difensiva rossonera ad alzarsi, conquista una seconda palla e calcia in porta, lavora tanti palloni di sponda e conquista qualche punizione; partita di quantità che non trasforma in qualità quando s’invola verso Tatarasanu ma si lascia anticipare da Tomori. Troppi falli di irruenza, pur se privi di cattiveria, gli costano un giallo evitabile. Lotta fino alla fine ma non trova il guizzo vincente.

ALL.NICOLA 5: privilegia la fisicità e l’esperienza difensiva per contrastare la forza dell’attacco rossonero, ma la scelta non paga perché i rossoneri fanno quello che vogliono quando accelerano e verticalizzano. Cinque minuti iniziali intraprendenti per i granata, poi alla prima difficoltà i suoi uomini smarriscono sicurezze e autostima, palesando confusione e fragilità. L’inserimento di Bonazzoli conferisce vivacità all’attacco, con la squadra che accorcia le distanze e tiene sulle spine i rossoneri fino alla fine, pur non costruendo nulla di particolarmente significativo. La squadra ha qualità, ma non riesce a liberarsi di quei momenti di distrazione e frenesia che compromettono troppo spesso le sue prestazioni.

Maurizio Iuliano

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