La Salernitana lascia il Bentegodi a testa bassa. Lo fa, accompagnata dagli sguardi attoniti ed amareggiati dei propri sostenitori. Il campo è stato il giudice supremo, ancora una volta. Il rettangolo di gioco ha registrato una squadra slegata, priva di idee, senza mordente. Spenta. I granata non brillano più di luce propria, poche volte è accaduto durante la stagione corrente. Oggi più che mai, è necessario trovare una soluzione. Svoltare. Cambiare rotta. Dalle sabbie mobili è fondamentale tirare fuori chi – davvero – può contribuire al bene della Salernitana, chi può salvarla. La Salernitana è responsabilità. La Salernitana è una “cosa” seria.
Della gara tra Hellas Verona e Salernitana ce ne ha parlato il bordocampista Dazn, Orazio Accomando. Da una posizione privilegiata, il giornalista è riuscito a raccogliere dettagli e suggestioni, volte a confermare le sensazioni negative che, già da tempo, attanagliano, soprattutto, i tifosi dell’Ippocampo.
L’intervista
La Salernitana risulta la squadra che ha ottenuto meno risultati positivi nelle ultime dieci gare. nessuna ha fatto peggio. Cosa non sta funzionando?
«Credo che il momento di difficoltà non sia per nulla passato. Ho visto una squadra fragile, che crolla alla prima difficoltà. Il primo tempo di Verona è stato confusionario. Tanto possesso palla sterile e zero occasioni create. Meglio nella ripresa, ma comunque non è stata la Salernitana di inizio anno. Non ha grinta, è spenta».
La sconfitta di ieri sarà fatale per Nicola, al suo addio definitivo mancherebbe solo l’ufficialità. il tecnico piemontese non può dare più di quel che ha già trasmesso alla squadra?
«Parlandoci ieri sera ho visto nei suoi occhi la voglia di continuare, ma credo che la situazione sia seriamente compromessa».
Dimissioni o esonero?
«Arriverà esonero. Nicola, invece, crede fermamente di poter risollevare la stagione».
Sembra si sia affievolita la fiamma che alimentava l’animo di calciatori e dello stesso mister, da bordocampo quali sono state le sensazioni?
«Ho visto i leader provare a trascinare, ma credo che oggi serva una scossa forte e decisa. C’è da dire che le responsabilità del momento non sono da attribuire non sono da attribuire all’allenatore. Tutti dovranno assumersi delle responsabilità. In proposito a Candreva: quando ha lasciato il campo, il suo viso era particolarmente cupo».
Ancora cambi di formazioni, interpreti diversi ogni partita, è un segnale inequivocabile che lascia intendere confusione…
«Si, ma 4 cambi ci possono anche stare. Il vero problema è che nessuno ha dato le risposte che servivano. Tutti troppo superficiali, mentalmente poco presenti».
Un cambio in panchina potrebbe dare nuova linfa all’organico granata?
«Credo di si».
Quale profilo potrebbe aderire all’obiettivo che la Salernitana deve raggiungere?
«Secondo me a questo punto va fatta una scelta. Si parla di traghettatori come Iachini o Semplici a suggestioni anche per il futuro con Farioli o Montella. Sicuramente non dovrà esserci la confusione di tre settimane fa. Sarebbe ulteriormente destabilizzante, farebbe perdere credibilità».
Con la vittoria di ieri il Verona ha riaperto il campionato nella zona rossa della classifica, è un esempio che la svolta, spesso, può essere curativa e regalare nuovi inizi
«Assolutamente. Lo era già ma adesso ha tirato giù tutte e la Salernitana deve ripartire».