Home Schede Tecniche Top 11, 23 giornata: Mkhitaryan ritrova l’estro del trequartista. Solbakken ‘salva’ Mourinho

Top 11, 23 giornata: Mkhitaryan ritrova l’estro del trequartista. Solbakken ‘salva’ Mourinho

Immobile ritorna ad essere il cecchino implacabile di sempre, Orsolini spinge il Bologna verso inattesi sogni europei. La fisicità e il temperamento di Baschirotto limitano anche l'astro nascente Hojlund. Il Lecce di mister Baroni è un esempio virtuoso di programmazione e lungimiranza.

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La nostra ‘Top 11’ della 23 giornata di Serie A, schierata con il modulo ‘4 3 3’, è la seguente:

SKORUPSKI (BOLOGNA): l’ingresso degli emiliani in piena zona Conference League è anche farina del sua sacco. Neutralizza Sabiri dal dischetto, prima del gol vittoria di Orsolini.

SINGO (TORINO): dopo un periodo di appannamento, che lo aveva fatto scivolare indietro nelle gerarchie di Juric, ha ritrovato smalto e motivazioni ed è ritornato ad essere un fattore sulla fascia destra. Realizza la rete del pareggio finale contro la Cremonese.

THIAW (MILAN): con il passaggio alla difesa a tre operato da Stefano Pioli, scenari interessanti si sono materializzati sulla strada del giovane difensore tedesco, che abbina fisicità e velocità ed è sempre insidioso sulle palle inattive.

BASCHIROTTO (LECCE): il copione resta sempre lo stesso, con l’ex ascolano che combatte e vince duelli, settimana dopo settimana, contro gli attaccanti più forti del campionato. Anche il virgulto e lanciato Hojlund ha trovato pane duro per i suoi denti.

MARUSIC (LAZIO): grandi meriti da attribuirgli nel vittorioso match della truppa di Sarri a Salerno. Spinge dall’inizio alla fine, regala ad Immobile un cioccolatino già scartato e sfiora anche il bersaglio con un tiro scagliato dai diciotto metri.

MKHITARYAN (INTER): dopo tante prestazioni da innaturale scudiero al servizio di Barella e Calhanoglu, ritrova lo spunto raffinato del trequartista puro e doma una combattiva Udinese.

BLIN (LECCE): pressing, raddoppi di marcature, temperamento e tanta corsa costituiscono la sua cifra calcistica. Contro l’Atalanta è riuscito a regalarsi anche uno stacco aereo vincente, consentendo ai giallorossi di allontanarsi sensibilmente dalla zona retrocessione.

LOVRIC (UDINESE): il ventiquattrenne centrocampista sloveno conferma le sue doti di mezzala dedita alla doppia fase. Ordine tattico, sostanza e linearità nella distribuzione del gioco, ma anche continui inserimenti offensivi e un discreto tiro; terza sigla stagionale per lui.

ORSOLINI (BOLOGNA): sta attraversando un ottimo periodo di forma, risultando spesso determinante per i colori felsinei. Devastante quando parte da destra a piede invertito, per sterzare al centro e concludere in porta con il suo potente e preciso calcio di sinistro. Una perla il gol che ha spedito la Sampdoria all’inferno.

IMMOBILE (LAZIO): lentamente sta ritornando ad essere il cecchino implacabile del calcio italiano. Protagonista a Salerno di una gara ricca di contenuti. Dialoga incessantemente con i compagni, si smarca da vero bomber nell’azione del vantaggio laziale, guadagna con scaltrezza e trasforma il rigore che chiude il match andato in scena all’Arechi.

SOLBAKKEN (ROMA): Mourinho deve fare a meno di Dybala e Pellegrini, perde ad inizio partita anche Abraham, ma il ventiquattrenne norvegese gli toglie le castagne dal fuoco disputando una gara sontuosa. Verticalizzazioni, grinta, dribbling ed il chirurgico diagonale che permette alla Roma di sconfiggere il Verona e restare aggrappata alla zona Champions.

ALL.BARONI (LECCE): anche questa settimana spetta a lui lo scettro di miglior allenatore di giornata. Partita tatticamente perfetta a Bergamo, dove i suoi uomini, affamati e grintosi come pochi, concedono quasi nulla ai prolifici attaccanti atalantini, ripartono costantemente di rimessa e realizzano i due gol che valgono la vittoria.