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La mano di Sousa già si vede. Ochoa, Candreva e Coulibaly sontuosi. Kastanos e Sambia rivitalizzati

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OCHOA 8: impegnato una sola volta nel primo tempo, ma l’intervento di piede su Ciurria vale un gol. Subito dopo intercetta ancora di piede un cross brianzolo che rischia di diventare assai insidioso. Ancora determinante con la doppia parata su Mota e Augusto in avvio di ripresa e, nel finale, sulla conclusione potente di Colpani.

DANILIUC 6: apprensioni costanti in fase difensiva, soprattutto quando Caprari e Carlos Augusto attaccano lo spazio da lui custodito alle spalle di Sambia. Poi, approfittando dell’exploit offensivo della squadra, gioca più sereno e smette di andare in difficoltà nel presidio della sua zona di competenza.

GYOMBER 6,5: lontano dalla reattività dei suoi giorni migliori, sia quando esce male su Carlos Augusto lanciato sulla fascia, sia quando sbaglia un disimpegno che consente al Monza di ripartire e guadagnare una punizione assai invitante. Si riscatta ampiamente quando impedisce in tackle a Caprari di trovare la porta granata. Intervento che regala la giusta scossa emotiva e la reattività aggressiva che lo ha reso uno dei beniamini della tifoseria. 75 LOVATO 6: nonostante il largo vantaggio, entra in campo con la giusta tensione mentale ed è preciso negli interventi che blindano il risultato.

PIROLA 7: decisivo nel neutralizzare con lo stinco il tiro di Pessina da distanza ravvicinata, mette ancora il corpo a deviare la bordata di Ciurria. Grintoso e puntuale nelle chiusure esterne, trova anche l’occasione per sganciarsi e guadagnare una punizione a ridosso dell’area lombarda. Tignoso e presente anche nei secondi quarantacinque minuti, quando con un tackle scivolato impedisce a Mota di calciare indisturbato a un passo da Ochoa e si oppone al tentativo di tiro di Colpani.

SAMBIA 7,5: iniziali e costanti difficoltà in fase difensiva, con Daniliuc non riesce a contenere l’iniziativa monzese sulla fascia sinistra targata Caprari-Carlos Augusto. Però partecipa come un martello alla fase offensiva della squadra diventando un fattore a destra. Dal suo piede partono i suggerimenti per la testa di Piatek e il piede di Candreva, ma le conclusioni sono imprecise e sfortunate, e soprattutto l’incursione da destra che si conclude con un tiro deviato fortunosamente dal volto di Caldirola. Perde Carlos Augusto nell’azione del tiro di Mota neutralizzato da Ochoa, ma subito dopo è provvidenziale con una diagonale che frena Caprari. 65 MAZZOCCHI 6: mezz’ora di gamba e grinta per trovare l’acclimatamento al match.

COULIBALY 8: parte con un paio di disimpegni difficoltosi, poi è straripante nella transizione che si conclude con la deviazione sotto porta di Piatek che risulta imprecisa. Solita combattività in mezzo al campo, ma a volte è un po’ troppo precipitoso, macchinoso e impreciso nell’ultimo passaggio, come all’inizio della ripresa quando cincischia a ridosso dell’area monzese e perde palla. Poi, in una fase di calma piatta, s’inventa un tiro a giro fantastico, da puro trequartista, e porta in vantaggio i granata. Nel finale, a gara archiviata, bada soprattutto a fare legna.

CRNIGOJ 6,5: anche lui parte in sordina, soffre il palleggio rivale e commette qualche errore in fase di impostazione. Poi diventa più aggressivo e non disdegna di attaccare gli spazi offensivi, come testimonia l’ottimo pallone che serve a Piatek, il quale conclude male ad un passo dalla porta. Combatte fino al momento della sostituzione con un utilissimo lavoro oscuro. 65 MAGGIORE 6: deve ritrovare il temperamento e la condizione fisica, necessari per evitare le sbavature compiute nella frazione di gioco concessagli dal tecnico.

BRADARIC 6,5: parte tempestivamente sulla fascia ma i primi due cross sono sbagliati, poi il gioco della Salernitana si sviluppa soprattutto a destra e a lui non resta altro da fare che presidiare difensivamente la fascia. Distratto quando non segue il taglio di Ciurria che impegna severamente Ochoa. Molto meglio nella ripresa, soffre meno in fase difensiva e dalle sue falcate partono il pallone sporco che viene tramutato in gol da Kastanos ed altre iniziative.

KASTANOS 7,5: si presenta con una giocata notevole che libera Candreva tra le linee, poi cerca di conferire ordine alla manovra ciondolando tra la linea di centrocampo e la trequarti, ma sembra mancargli il coraggio per cercare con maggiore convinzione l’opportunità di incidere a supporto di Candreva e Piatek. Ordinato e grintoso, bada a fare densità, lasciando all’ex doriano il compito di conferire imprevedibilità alla squadra negli ultimi trenta metri. Però è dentro la partita, gravita nella zona della palla e prende anche diverse legnate dagli avversari. Corona una delle sue migliori gare in granata con la bordata di sinistro che lascia di stucco Cragno. 75 NICOLUSSI CAVIGLIA S.V.

CANDREVA 8,5: posizionato tra le linee, detta il passaggio per ripartire e arrivare al tiro ma la conclusione termina sul fondo. Si ripete pochi minuti più tardi, quando ruba il tempo a un difensore, calcia in porta ma la deviazione di Izzo gli nega di un soffio la gioia del gol. Sulla trequarti si assume con qualità l’onere di far guadagnare estro alle iniziative offensive dei suoi e metri di campo nella trequarti lombarda. Secondo tempo ancora intriso di carisma e imprevedibilità. Sempre lucido nella gestione del pallone, dal suo piede parte l’azione che si conclude con la rete di Kastanos e, nel finale, trova anche il meritato sigillo personale. 90 BOTHEIM S.V.

PIATEK 6: impegno encomiabile, si batte con l’abituale spirito leonino, ma l’assenza del gol è un macigno che grava sulla mente e sui muscoli, togliendogli la necessaria lucidità nelle due ghiotte occasioni che capitano sul piede destro e sulla testa, entrambe a pochi metri da Cragno. Il ragazzo fa ordine mentalmente durante l’intervallo, rendendosi immediatamente utile con la sua fisicità nell’azione che permette a Coulibaly di segnare il gol del vantaggio. Poi, rinfrancato, continua a lottare su tutti i palloni e mette lo zampino anche nell’azione che regala a Candreva la terza rete. Purtroppo non ha la tranquillità in fase di finalizzazione per trasformare in gol un’opportunità che appare semplice. Deve lavorare con la consueta combattività, ritornerà ad essere il cecchino del passato e a fare i gol che premieranno il suo impegno.

ALL. SOUSA 8: la squadra soffre inizialmente il palleggio del Monza ma cerca con orgoglio di non smarrire compattezza e combattività. Molto meglio in fase offensiva, quando riparte spesso negli spazi, sorprendendo i rivali ma anche sbagliando molto nella finalizzazione delle occasioni create. Nella ripresa la squadra si libera delle paure, getta il cuore oltre l’ostacolo e con cinismo, ardore, qualità e idee doma il Monza con relativa semplicità. Dopo due gare già si vede la sua mano. La squadra lo segue, è presente mentalmente, più qualitativa offensivamente ed è interamente coinvolta in tutti i suoi effettivi.

Maurizio Iuliano

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