La nostra ‘Top11’ della ventiseiesima giornata del campionato di Serie A, schierata con il ‘4-2-3-1’, è la seguente:
DRAGOWSKI (SPEZIA): vince nettamente il duello con Lautaro Martinez durato oltre novanta minuti. Para un rigore all’argentino, al quale nega la gioia del gol compiendo altri tre interventi decisivi.
SINGO (TORINO): un po’ terzino, ma soprattutto esterno di gamba bravo nella progressione e nel chiudere sul secondo palo i cross provenienti dalla corsia opposta. Sigla il gol che sblocca il difficile match in casa del Lecce.
RRAHMANI (NAPOLI): da qualche settimana è diventato un fattore sulle palle inattive, sia in termini di assist che di gol. Senza mai abbandonare la consueta reattività intrisa di fisicità utilizzata per domare gli attaccanti rivali.
R.BECAO (UDINESE): concede le briciole a Satriano e Caputo, ritorna a marcare il tabellino dopo gli exploit di inizio stagione sulle palle inattive.
BRADARIC (SALERNITANA): il giovane terzino sta compiendo evidenti progressi in entrambe le fasi di gioco. Prova di grande personalità contro il Milan, caratterizzata dalla splendida fuga terminata con assist vincente per Dia ed un’altra tempestiva sovrapposizione che lascia indietro Florenzi e fornisce una nuovo illuminante suggerimento per l’attaccante senegalese.
RABIOT (JUVENTUS): doppietta e sette reti stagionali per il forte e completo centrocampista francese. Gioca da mediano e mezzala con gli stessi ottimi risultati. Attacca gli spazi, assicura interdizione e geometrie, possente anche nel gioco aereo e nel calciare verso le porte avversarie.
MANDRAGORA (FIORENTINA): dopo un inizio di stagione tormentato, sta contribuendo con la sua qualità alla crescita della Fiorentina. Regista con il fiuto del gol, che si materializza sotto forma di inserimenti dalle retrovie e con tiri scagliati dal suo potente e preciso piede sinistro.
KVATATSKHELIA (NAPOLI): ormai abbiamo esaurito gli aggettivi per descrivere questo inarrestabile fenomeno calcistico. Determinato, estroso, inesauribile, realizza un altro gol estremamente difficile con la disinvoltura del campione di razza.
VERDI (VERONA): in un Verona privo di idee, la sua classe quasi regala tre punti agli scaligeri in difficoltà contro il volitivo Monza. La rete del vantaggio veneto somiglia vagamente a quella realizzata da Kvaraskhelia contro l’Atalanta. In precedenza, sempre un fattore sulle palle inattive e nella capacità di saltare l’uomo e creare superiorità numerica.
LAURIENTE’ (SASSUOLO): altra doppietta, diversa dalle reti messe a segno nelle partite precedenti, con due guizzi da opportunista sul secondo palo, ma anche un superbo assist che consente a Pinamonti di ritrovare la via del gol.
NZOLA (SPEZIA): lo Spezia subisce per gli interi novanta minuti la superiorità tecnica dell’Inter, ma grazie al suo poderoso centravanti mette a frutto le sporadiche opportunità per far sua l’intera posta in palio. Resiste alla marcatura pressante esercitata dai difensori nerazzurri, prima di spedire in porta Maldini. Con freddezza realizza il rigore che consente ai liguri di conquistare tre punti preziosi e distanziare in classifica il Verona.
ALL. DIONISI (SASSUOLO): sedici punti nelle ultime sette partite e scalpi importanti portati a casa. La sua squadra gioca un ottimo calcio, non teme il confronto con le big del torneo ed ora, con dodici gare ancora da giocare, intravede la possibilità di lottare per il settimo posto, che vale la qualificazione in Conference League.