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Al triplice fischio la festa, il lungo abbraccio tra i granata ed i loro tifosi

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L’anticipo dei festeggiamenti c’è stato al 97′ con il gol di Troost Ekong ma la vera e propria festa all’Arechi scatta al triplice fischio. Un lungo abbraccio tra la Salernitana ed il suo popolo per una stagione culminata con la seconda salvezza targata Iervolino ed il traguardo dei quaranta punti tagliato proprio con la vittoria odierna.

La festa

Al termine della combattuta sfida contro l’Udinese, quindi, Piatek e compagni danno avvio ai festeggiamenti. Raggiunti dai propri familiari, i ragazzi dell’ippocampo hanno indossato le maglie celebrative per poi posizionarsi ai piedi dei vari settori così da ricevere gli applausi degli spettatori. Tra i più scatenati De Sanctis e Mazzocchi che, sotto la Sud, hanno intonato i cori più famosi della torcida campana. Molto acclamato anche Boulaye Dia (non presente sul terreno di gioco nei novanta minuti ma che han fatto capolino sul green dell’Arechi nel corso della festa) e mister Paulo Sousa. Nel corso della festa, poi, la stessa Salernitana ha voluto “omaggiare” la stagione appena conclusa con un video sulle note di “Sei tu” di Fabrizio Moro, riassumendo in pochi minuti un campionato intenso e soddisfacente.

Le parole di Iervolino

A prendere la parola è stato quindi Iervolino che, dinanzi alla Curva Sud, ha detto: “Per il terzo anno consecutivo saremo in A. Abbiamo scritto una delle storie più belle di calcio ed il merito è anche di questo pubblico. Tanti grazie ai ragazzi tra alti e bassi, ricordiamo l’8-2 di Bergamo ma questa è una città che cerca sempre riscatto e sapete come è finita l’ultima volta che è venuta l’Atalanta qui. Fatemi ringraziare gli altri artefici. Grazie a mister Sousa che ci ha dato coraggio, gioco e risultati. Una squadra di campioni dentro e fuori dal campo ed è anche la Salernitana di Milan. Un grande ringraziamento anche a Morgan De Sanctis perché conle sue intuizioni ha costruito una grande rosa. Il prossimo anno- ha concluso il patron- vogliamo continuare a crescere mattoncino su mattoncino per essere ancora la compagine con il sangue vivo. Noi siamo la Salernitana”.

Redazione

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