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Da Ranieri a Terracciano, storie da ex in Fiorentina – Salernitana. Tanti incroci dirigenziali

Tempo di lettura: 3 minuti

Fiorentina – Salernitana sarà gara da ex per due calciatori, ma anche per alcuni personaggi fuori dal rettangolo verde. Quanto al campo, i due viola che ritroveranno un pezzo del loro passato sono Luca Ranieri e Pietro Terracciano.

Ranieri, dai fischi agli applausi

Il difensore classe ’99, cresciuto quest’anno in termini di minutaggio, fu giocatore della Salernitana per un giorno, nel 2020: all’inizio dell’annata promozione targata CastoriRanieri arrivò in Campania in prestito, salvo poi tornare immediatamente a Firenze.

La toccata e fuga fu motivata con presunte pressioni social, che vennero però prontamente smentite anche dall’entourage del giocatore. Il quale poi finì alla SPAL, e non fece mancare scintille con l’Ippocampo: nel match di Ferrara, vinto 2-0 dagli estensi, ci fu un accenno di rissa con Djuric ed altri calciatori granata.

Motivi per cui, una volta arrivato a Salerno con un anno di ritardo, Ranieri fu accolto inevitabilmente dai fischi. Critiche che il difensore – giunto all’ombra dell’Arechi in prestito – trasformò in applausi, risultando un ingranaggio fondamentale nella “pazza” Salernitana che nel 2021-22 compì il miracolo salvezza.

Alla sua prima vera esperienza in A, Ranieri mise insieme 27 presenze in maglia granata, segnando anche un gol. Un po’terzino, un po’quinto e un po’braccetto di difesa, con la garra come costante, il difensore partì da riserva di Ruggeri, poi trovò il campo grazie all’infortunio dell’esterno scuola Atalanta.

Impiegato con continuità da Castori e ColantuonoRanieri fu uomo chiave anche con Nicola, fornendo – peraltro – una delle migliori prestazioni proprio nel 2-1 granata contro la Fiorentina. Un infortunio lo costrinse ai box nel rocambolesco finale di stagione, ma il ricordo lasciato a Salerno dal difensore resta molto positivo.

Il biennio altalenante di Terracciano

Meno brillante, invece, è la traccia scolpita da Terracciano, protagonista di due stagioni con più bassi che alti in maglia granata. L’attuale portiere viola arrivò a Salerno nel 2015 dal Catania, in prestito biennale con obbligo di riscatto.

Dopo un’iniziale alternanza con Strakosha, il classe ’90 fece suo il posto da titolare, mantenendolo fino alla fine della stagione in cui la Salernitana, dopo l’avvicendamento Torrente – Menichini, mantenne la Serie B battendo il Lanciano ai playout.

Nonostante alcune sbavature, Terracciano mantenne il posto da titolare anche nel successivo 2016-17. Solo – però – fino a gennaio, quando l’arrivo di Alfred Gomis in prestito dal Torino relegò il portiere campano al ruolo di dodici.

L’estremo difensore di San Felice a Cancello totalizzò 57 presenze e 77 gol subìti con il cavalluccio sul petto. Prima di trasferirsi ad Empoli, dove Terracciano fu terzo portiere nell’annata trionfale che portò gli azzurri (trascinati dai gol degli ex granata Caputo e Donnarumma) alla conquista della Serie A.

Ribéry e Migliaccio, trascorsi viola

Fuori dal campo, il personaggio di spessore è Franck Ribéry, che vestì per due stagioni la maglia della Fiorentina. La Toscana fu teatro della prima esperienza italiana del francese, che giunse a Firenze da svincolato dopo dodici leggendari anni di Bayern Monaco.

Dopo un grande impatto iniziale, la stagione 2019-20 fu condizionata da un pesante infortunio a fine novembre: Ribéry dovette operarsi e restar fuori fino a giugno 2020, quando il campionato riprese dopo lo stop dovuto al Covid-19. La seconda stagione fu invece più continua, al netto di qualche acciacco dettato da motivi prettamente anagrafici.

FR7 – oggi collaboratore tecnico della Salernitana – chiuse l’esperienza viola con 7 gol e 9 assist in 51 presenze, incantando più volte il popolo del Franchi con le sue giocate. Il tutto prima della clamorosa firma con la Salernitana, ultima squadra della carriera da giocatore di Scarface.

Un po’più in qua nell’organigramma granata c’è Giulio Migliaccio, che a Firenze giocò per una stagione. L’attuale responsabile tecnico della Salernitana vestì la maglia della Fiorentina nel 2012-13, lasciando in prestito il Palermo dopo un importante lustro in rosanero.

Migliaccio fu perlopiù una riserva nello scacchiere di Vincenzo Montella, e chiuse la stagione con 27 presenze e un gol. In seguito, l’incontrista classe ’81 tornò alla “sua” Atalanta, su forte richiesta del futuro allenatore granata Stefano Colantuono.

Storie intrecciate in Tribuna Autorità

La sfera dirigenziale proporrà anche un incrocio tra Nicolas Burdisso e Morgan De Sanctis: pur non avendo mai vestito le maglie dei rispettivi avversari, il dt viola e il ds granata condivisero lo spogliatoio a Roma nel 2013.

Quella alla corte di Rudi Garcia fu una parentesi in momenti diversi per gli attuali dirigenti di Fiorentina e Salernitana: dopo quattro anni, Burdisso disputò l’ultima mezza stagione giallorossa prima di passare al Genoa a gennaio, mentre De Sanctis avviò solo allora la sua esperienza triennale da giocatore della Roma.

Al passato appartiene anche un legame indiretto e “affettivo” tra la Salernitana e il dg viola Joe Barone. Il tramite fu Giuseppe Barone (figlio del dirigente siculo-americano), che nel 2020-21 fece parte della rosa poi promossa in A. L’attaccante fu però una meteora, chiudendo senza presenze, come accaduto anche l’anno prima a Perugia e quello dopo con l’Ascoli.

Manuel Palumbo

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