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Dallo storico 7% al doppio esonero: un anno dopo, riecco Nicola. Gara da ex per Vignato

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359 giorni dopo il secondo (nonché definitivo) esonero, Davide Nicola torna all’Arechi da avversario della Salernitana. Il tecnico dell’Empoli, che con gli azzurri ha ottenuto 5 punti in 3 partite, si prepara a sfidare per la prima volta l’Ippocampo da ex, a poco meno di un anno dalla separazione.

Nicola in granata, la genesi del 7%

Era il 15 febbraio 2023, infatti, quando l’allenatore piemontese fu esonerato dalla società di Iervolino, lasciando Salerno dopo un anno esatto di permanenza. La storia d’amore tra Nicola e il cavalluccio cominciò il 15 febbraio 2022, quando il classe ’73 – fermo dopo la salvezza col Toro dell’anno precedente – sostituì Stefano Colantuono.

La Salernitana era ultima in classifica con 13 punti in 23 partite, aveva stravolto l’organico con il mercato di gennaio targato Sabatini, e il cambio di allenatore completò la rivoluzione: situazione (quasi) identica a quella attuale. L’impatto di Nicola fu subito straordinario, perché all’Arechi i granata fermarono il Milan (futuro Campione d’Italia) con un eroico 2-2.

Le gare seguenti furono segnate da tante buone prestazioni, ma i granata raccolsero pochino: pareggi in casa con Bologna e Sassuolo, sconfitte fuori con Inter e Juve. Dopo lo 0-1 interno con il Torino, i tanti tifosi granata inzuppati dalla grandine pensarono al de profundis, e il beffardo 2-1 in rimonta all’Olimpico contro la Roma non migliorò il quadro.

Cavalcata storica verso la salvezza

Poi la scintilla, nel sabato santo di Marassi: 1-2 sulla Sampdoria, e l’avvio della magica cavalcata. Il resto è storia che ben conosciamo: la Salernitana vinse di misura nel recupero di Udine con gol di Verdi al 94′, prima di battere 2-1 la Fiorentina all’Arechi.

Un’altra grande prova valse l’1-1 a Bergamo (con pari atalantino firmato nei minuti finali), poi Bonazzoli Verdi stesero 2-1 il Venezia nel secondo recupero infrasettimanale. La madre di tutte le battaglie, contro il Cagliari, si chiuse con la doccia fredda: i granata passarono col penalty di Verdi, poi la zuccata di Altare al 99′ gelò una Salernitana virtualmente salva.

Il match point fu sciupato con l’1-1 di Empoli, gara in cui Perotti fallì il rigore della salvezza. Poi, la folle serata del 22 maggio: una Salernitana totalmente in tilt sul piano psicofisico perse 0-4 contro l’Udinese, ma lo 0-0 tra Venezia e Cagliari permise di festeggiare la salvezza nel modo più rocambolesco di più.

Un finale pazzesco, che premiò i granata al termine di una clamorosa risalita. Con 4 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 8 gare, e un totale di 18 punti in 15 partite, Nicola riuscì a condurre alla Salernitana alla prima, storica permanenza in Serie A.

Il secondo anno: dalle stelle alle stalle

Dopo la salvezza del 7%, il tecnico rinnovò fino a giugno 2024. La seconda annata partì positivamente, con i granata capaci di ottenere 16 punti nelle prime 13 gare: gli highlights furono il 2-2 esterno con la Juventus e l’1-3 dell’Olimpico contro la Lazio, punto più basso il 5-0 subìto dal Sassuolo.

Le sconfitte di Firenze e Monza fecero traballare la panchina già prima della sosta per il Mondiale, poi l’avvento del nuovo anno fu il punto di non ritorno. Dopo il ritiro in Turchia, la Salernitana perse con il Milan e pareggiò col Torino, prima del clamoroso 8-2 di Bergamo: la sconfitta con l’Atalanta portò all’esonero.

Iervolino però scelse di tornare sui suoi passi, richiamando Nicola nonostante la squadra non sembrasse più allineata alla guida tecnica. L’azzardo, infatti, non pagò: col Napoli fu 0-2, poi l’ingannevole vittoria esterna di Lecce fece posto allo 0-3 con la Juve e, soprattutto, all’1-0 di Verona.

Risultati sufficienti all’esonero, stavolta definitivo: l’allenatorelasciò a Paulo Sousa una squadra quintultima con 21 punti dopo 22 giornate, a +4 sulla zona retrocessione. Il tecnico di Luserna San Giovanni conserva uno score “da salvezza” alla guida dei granata: in Serie A, la Salernitana di Nicola ha raccolto 39 punti in 37 partite, frutto di 9 successi, 12 pari e 16 sconfitte.

Vignato, parentesi senza fortune

Su sponda granata, la gara con l’Empoli sarà sfida da ex per Emanuel Vignato. Il fantasista giocò in Toscana durante il girone di ritorno dello scorso campionato, dopo una metà stagione difficile a Bologna. A gennaio il classe ’00 passò in prestito agli azzurri, ma non riuscì a trovare lo spazio desiderato.

Se coi felsinei Vignato giocò solo 8 partite, la situazione non migliorò con Zanetti: il trequartista veneto subentrò contro lo Spezia segnando al 94′ il gol del 2-2, ma dopo il promettente esordio racimolò solo altre 4 presenze, senza mai giocare titolare.

L’Empoli scelse di non esercitare il diritto di riscatto, e il giocatore tornò a Bologna. Poi il passaggio a titolo definitivo a Pisa, una prima parte di stagione non brillante in B e la successiva chance in massima serie con la Salernitana.

Caputo, niente gara da ex

Lato empolese, mancherà per infortunio l’ex granata Francesco Caputo. L’attaccante di Altamura giocò a Salerno nel 2009-10, in prestito dal Bari. Dopo la promozione in A ottenuta coi galletti, la stagione in granata non fu altrettanto fortunata.

Caputo segnò 7 volte in 37 partite, e strada facendo deteriorò il suo rapporto con la tifoseria granata: frattura tutt’altro che risanata dai tanti gol dell’ex realizzati dall’attaccante negli anni scorsi. Quella Salernitana – allenata prima da Brini, poi da Cari, Grassadonia e infine da Cerone – retrocesse in Prima Divisione 2010-11.

I precedenti tra Nicola e la Salernitana

Campionato nel quale, peraltro, l’Ippocampo incrociò due volte il Lumezzane di Nicola, alla sua prima esperienza da allenatore. Nella stagione della finale playoff seguita dal fallimento, la Salernitana di Breda perse di misura all’Arechi contro i lombardi, che si imposero con gol di Galabinov.

Al ritorno, invece, i granata si imposero 3-1 al Saleri, con doppietta di Fava e gol di Carrus per gli ospiti. Di Ferrari il gol dei padroni di casa. L’ultimo precedente tra Nicola e la Salernitana sorride invece al tecnico: nel 2015-16, in Serie B, il Bari dell’allenatore piemontese batté 2-1 la formazione di Torrente con i gol di Maniero Valiani, intervallati dal momentaneo pari di Donnarumma.

Inzaghi – Nicola, solo pareggi

Equilibrio assoluto, invece, negli scontri diretti tra Nicola Inzaghi. Le due gare risalgono al campionato 2020-21, con il primo alla guida del Torino e il secondo sulla panchina del Benevento. Al Vigorito fu 2-2: gol di Viola Lapadula, poi doppio Zaza per il pari granata.

La gara di ritorno, invece, fu amarissima per SuperPippo: il Benevento si presentò a Torino già condannato alla retrocessione, complice il pareggio interno contro il Crotone e il successivo pari ottenuto dai granata nel recupero infrasettimanale contro la Lazio.

Il match dell’ultima giornata finì 1-1 con reti di Bremer Tello: il Toro mantenne la categoria – ma Nicola non restò in panchina -, mentre la Strega scese in B e Inzaghi interruppe la sua avventura nel Sannio.

Inzaghi, poche fortune contro l’Empoli

Poca fortuna anche nei precedenti del tecnico piacentino con l’Empoli: in 8 gare, Inzaghi ha vinto 2 partite, con 4 pareggi e 2 sconfitte. Primi incroci nel 2014-15, alla guida del Milan: 2-2 al Castellani con reti di TonelliPucciarelliTorres Honda, 1-1 a San Siro con le firme di Destro Maccarone.

Poi il campionato di B 2017-18, sulla panchina del Venezia. I lagunari vinsero 1-0 al Penzo con gol di Moreo in zona Cesarini, mentre gli azzurri di Andreazzoli, poi promossi in A, si imposero 3-2 in Toscana. Luperto aprì le danze, prima di una sfilza di marcatori ex granata: FalzeranoRodriguezLitteri e il decisivo Donnarumma.

Nuova sconfitta nel 2018-19, con il Bologna: i rossoblù andarono in svantaggio al Castellani con rete di Caputo, poi Poli pareggiò prima del gol di La Gumina a 10′ dalla fine. Decisamente migliore, invece, il doppio confronto del 2019-20, quando Inzaghi allenava il Benevento dei record in Serie B: 2-0 giallorosso al Vigorito (gol di Tuia Kragl), 0-0 in Toscana.

L’ultimo incrocio risale all’anno seguente, nel terzo turno di Coppa Italia: il Benevento perse 4-2 in casa contro gli azzurri di Dionisi, abbandonando la competizione. Gli azzurri (destinati a risalire in A) passarono con Olivieri, poi Maggio firmò l’1-1, seguito dalla tripletta di Mancuso e dal gol della bandiera di Moncini in pieno recupero.

Manuel Palumbo

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