Home Editoriale Andres Tello, l’interprete giusto per rendere camaleontici mediana e attacco

Andres Tello, l’interprete giusto per rendere camaleontici mediana e attacco

Il neo granata, pur difettando in continuità, possiede i mezzi tecnici per assecondare in corso d'opera i mutevoli propositi tattici di Martusciello.

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Nelle interviste del post partita di Coppa contro lo Spezia, mister Martusciello ha evidenziato due aspetti fondamentali della sua idea di proporre calcio.

Innanzitutto, egli ha posto l’accento sull’importanza della gestione del pallone. Soprattutto quando lo stesso viene recuperato attraverso un coordinato e collettivo lavoro di pressing. 

Perché, quando possiedi la capacità di arrestare sul nascere le iniziative altrui, la possibilità di renderti immediatamente incisivo in fase offensiva rappresenta il passo successivo. 

Infatti, i metri che separano dalla porta avversaria sono pochi. E’ sufficiente, quindi, avere i giusti argomenti tecnici per risultare subito concreto e letale nella ricerca del gol.

Il secondo passaggio degno di nota risiede nella decisa conferma di un principio della sua didattica calcistica. La squadra non derogherà da un’impostazione difensiva affidata a quattro interpreti.

Non tralasciando, però, di annunciare un’ accentuata flessibilità nello stabilire, in base alle peculiarità delle singole gare, la composizione di centrocampo ed attacco.

Pertanto, il 4 2 3 1 di partenza, modulo sul quale il trainer ischitano ha lavorato nella prima parte del romitaggio di Rivisondoli, non è stato accantonato. La differenza sostanziale è legata all’intenzione di alternarlo con il 4 3 3, il 4 3 1 2 e il 4 3 2 1.

L’ingaggio del colombiano Andres Tello si muove in questa direzione. Ventisettenne centrocampista versatile, munito di esperienza e carisma, da sempre protagonista di recite pallonare intrise di qualità tecnica ed estro. I numeri della sua carriera – oltre 200 gare tra A e B, 19 gol e 17 assist – testimoniano la bontà del suo repertorio calcistico.

Come tutti i talentuosi non annoverabili però nel firmamento dei campioni planetari, la continuità di rendimento ha fatto registrare qualche pausa. 

Ma l’ex beneventano – che ha militato anche con Cagliari, Empoli e Bari, dopo gli inizi nelle formazioni giovanili della Juventus – nella Salernitana ‘sbarazzina’ e allo stesso tempo concreta costruita da Petrachi, avrà l’opportunità di favorire e valorizzare la duttilità tattica inseguita dall’ex collaboratore di Sarri.

Il neo centrocampista granata, infatti, potrebbe essere impiegato da trequartista, mezzala, esterno offensivo e, all’occorrenza, anche da seconda punta. La sua cifra tecnica è trainata dall’esigenza di incidere all’interno del match. 

Sotto forma di uno contro uno, di assist smistati nei tempi giusti, di inserimenti vincenti nel cuore dei sedici metri avversari. Ma non sono mancate, nei suoi quasi dieci anni di professionismo in Italia, anche soluzioni decisive affidate ai tiri dalla distanza o a spettacolari performance acrobatiche.

Infine, anche la fase di non possesso, seppur intesa come presidio zonale aggressivo e non ‘Gattusiana’ e a tutto campo, rientra nelle sue corde.

Nelle due ultime stagioni ‘piene’ disputate in B con i sanniti giallorossi (2021-2022 e 2022-2023), i numeri a referto sono stati notevoli: 12 gol e 5 assist.

Riuscisse a ripeterli a Salerno, lo staff tecnico dell’Ippocampo avrebbe un motivo in più per sperare in un’annata meno tribolata. Considerate le premesse di qualche settimana addietro, sarebbe già tanto.

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