Home News Salernitana bella ma poco cinica. Adelaide non c’entra nulla con la B

Salernitana bella ma poco cinica. Adelaide non c’entra nulla con la B

La crescita atletica degli uomini più rappresentativi e tecnici conferisce pulizia e incisività alla manovra e solidità difensiva. La prestazione assai incoraggiante aiuterà la squadra a dimenticare gli errori gravi in fase di finalizzazione e un Bardi in versione Buffon.

1080
0
Tempo di lettura: 4 minuti

SEPE 6: praticamente inoperoso per quasi tutto il match, deve sbrogliare solo l’ordinaria amministrazione. Un unico brivido sulla traversa colpita da Portanova.

STOJANOVIC 6: ruba palla a Maggio e avvia la prima azione pericolosa granata. Poi cincischia e il dirimpettaio ne approfitta per ripartire ma i padroni di casa non capitalizzano. Guadagna un giallo evitabilissimo per frenare la ripartenza di Fontanarosa. Più in generale, come da sempre testimonia la sua carriera, è molto aggressivo ma rende soprattutto quando è chiamato a supportare la fase attiva, anche se non è sempre preciso al cross. Maggio è un brevilineo rapido e imprevedibile, lui soffre ma riesce a contenerlo con tackle disperati ed esperienza. Con Girma non diminuiscono le difficoltà difensive, ma lui è concentrato e cattivo e concede poco, continuando anche a sovrapporsi con alterne fortune quando la squadra si distende in avanti.

BRONN 6,5: fisicamente regge con Ferrari le operazioni di governo difensivo, soprattutto quando il centrocampo riesce a lavorare bene in interdizione. Con il partner lavora bene anche sulla tattica per mettere in off side gli avversari. Un’unica incertezza quando palesa scarso tempismo in uscita, commette fallo su Fontanarosa e prende il giallo.

FERRARI 7: il mestiere è quello di sempre, sia nel presidio dei sedici metri, sia nel lavoro a base di sportellate a cui lo costringe Gondo. Scaltrezza e lucidità anche nei secondi quarantacinque minuti. Innesto fondamentale per il mosaico tattico di Martusciello.

NJOH 6: inizio immediatamente complesso, stringe troppo al centro e va in difficoltà contro Vergara nell’uno contro uno. Poi la Salernitana entra in partita, ruba agli avversari il controllo del gioco e lui gestisce senza affanni il virgulto scuola Napoli. La prestazione, al netto di qualche piccola sbavatura nei tempi di intervento e di uscita, resta sostanzialmente pulita e disciplinata anche nel secondo tempo. Poco presente in fase di possesso.

MAGGIORE 6,5: riceve e distribuisce ‘botte’ in mezzo al campo, ma si propone anche nei pressi dell’area reggiana, servendo un delizioso assist a Wlodarczyk che trova un intervento fortunoso e provvidenziale di Bardi. Il volume della sua partita resta corposo, sia in fase d’interdizione che di supporto alla manovra offensiva. Non sempre è lucido e pulito nelle giocate, ma il suo contributo si vede e si sente.

AMATUCCI 6: c’è più qualità in campo e la sua partita diventa meno dispendiosa sul piano della distribuzione del gioco. Fa il suo come sempre ma non è costretto a compiere gli straordinari, mentre su alcune azioni di rimessa rivali per via centrale sconta qualche limite fisico e atletico in interdizione. Però il senso della posizione è quello abituale, come dimostra il pallone intercettato a centro area ad inizio di secondo tempo che frena una ripartenza avversaria. Guadagna un giallo discutibile, la sua partita diventa a rischio e lascia il posto a 66′ SORIANO 5,5: la condizione atletica sta migliorando, e questo è un dato positivo, ma da lui è lecito attendersi di più sul piano della qualità e dell’imprevedibilità.

R.ADELAIDE 7: nella prima parte del primo tempo manifesta un’oggettiva superiorità tecnica e fisica rispetto a tutti gli altri calciatori di movimento. Cuce il gioco, prova a sfondare con la palla al piede, si getta nello spazio e il tutto viene eseguito con lucidità e personalità. Cala leggermente nel finale della prima frazione, ma la sua presenza in campo regala tranquillità all’intera squadra. Anche nella ripresa, pur stando attento a gestirsi dal punto di vista atletico, le sue giocate rasserenano il controllo delle operazioni e spesso si risolvono in chance per distendersi verso la porta avversaria. Sembra ne abbia ancora ma Martusciello lo sostituisce con 73′ TELLO 5,5: solito impegno, solita corsa, ma anche un inutile fallo sanzionato con il giallo e, soprattutto, il pallone capitato sul suo sinistro e non calciato nel migliore dei modi verso la porta di Bardi.

HRUSTIC 6: il piede mancino è assai apprezzabile, l’impegno che mette in fase di non possesso è indubbio. Gli manca ancora, però, la giusta reattività di pensiero e di esecuzione, come testimonia l’eccessiva lentezza al tiro che permette alla difesa di casa di salvarsi miracolosamente in tackle. Rapido è ad inizio ripresa quando addomestica il pallone e calcia in porta trovando l’ennesima parata di Bardi. 57′ VERDE 6,5: ha voglia di ‘riscattare’ la panchina iniziale ed è immediatamente vivace, partendo da destra per accentrarsi e trovare la conclusione vincente. Due sono i tentativi, in uno impegna parzialmente Bardi, l’altro viene deviato in corner dalla coscia di un difensore. Nel finale, la squadra gli affida spesso l’iniziativa, lui prova ad essere determinante ma traversoni e tiri trovano sempre attenta la difesa locale e un Bardi in vena di prodezze.

WLODARCZYK 6: ancora una volta, dopo Pisa, è illuminante nel servire a Braaf una ghiotta opportunità per calciare in porta, ma l’ex Verona grazia Bardi. Ottimamente servito da Maggiore, calcia in diagonale con lo scavetto ma la punta del piede di Bardi gli nega la gioia del gol. Subito dopo indossa ancora i panni di assist man e serve nuovamente Braaf il cui tiro non centra la porta. Nella parte finale della prima frazione avverte un po’ di stanchezza e diventa più falloso nei passaggi. Il rendimento non ritorna ad essere quello iniziale nelle prime battute della ripresa e lascia il posto a 57′ TORREGROSSA 6,5: la sua qualità si nota subitaneamente, detta il passaggio, governa la sfera e fa distendere la squadra in avanti. Combatte su tutti i palloni e, oltre a fungere da regista avanzato, per mera sfortuna non diventa decisivo anche nella finalizzazione. Un Bardi in giornata di grazia gli nega la meritata gioia del gol in due occasioni.

BRAAF 4,5: perde in uscita un pallone e la Reggiana riparte, poi, ottimamente servito da Wlodarczyk, calcia addosso al portiere emiliano e sciupa una ghiotta occasione per fare gol. Quando parte sembra sempre in grado di poter spaccare il mondo, salta avversari ma poi s’incarta da solo. La storia non cambia quando al tiro, al posto di freddezza e lucidità, preferisce l’istinto e la potenza e non trova la mira giusta. Il tutto è condensato nell’incredibile errore a porta spalancata dopo due terzi di gara. 73′ DALMONTE 6: parte in sordina e sembra un po’ disorientato, perdendo anche qualche pallone sanguinoso in uscita. Nel finale, però, con un paio di guizzi fa capire che anche lui potrà essere utile in questa stagione. Serve benissimo nel corridoio Tello, il quale calcia con scarsa precisione e il pallone termina alto sulla traversa.

ALL. MARTUSCIELLO 7: cresce la condizione atletica degli uomini più tecnici e carismatici e la squadra svolge meglio la missione di conservare il controllo della partita. Il tutto consente ai suoi uomini di gestire meglio anche la fase difensiva. La squadra avrebbe meritato la vittoria, inseguendola per l’intero match. Sulla sua strada ha trovato un Bardi in versione Buffon e qualche errore davvero incomprensibile a porta quasi spalancata dei suoi ragazzi. Resta l’ottima impressione destata dal gioco collettivo e lasciano ben sperare le crescite tecniche e atletiche degli uomini più carismatici e qualitativi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

2 × 3 =