Home Editoriale Bronn e Ferrari impeccabili. Maggiore versatile. Opaco Wlodarczyk.

Bronn e Ferrari impeccabili. Maggiore versatile. Opaco Wlodarczyk.

Verde e Braaf sono generosi, ma le loro giocate non riescono ad essere determinanti. Njoh è attento in fase difensiva, raramente pulito quando arriva al cross.

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SEPE 6: lavoro di ordinaria amministrazione nei primi quarantacinque minuti, quando viene chiamato in causa solo su qualche uscita alta. Ancora meno nella ripresa, quando la sua unica preoccupazione è quella di vedere i compagni sbloccare il risultato.

STOJANOVIC 6,5: ottima copertura iniziale sul tentativo d’incursione laterale di D’Alessandro. Vivace nei primi minuti l’asse con Verde, entra anche nel campo per operare da regista intermedio. Poi la gara diventa molto tattica ed è difficile sfondare, nonostante lui ci provi con qualche percussione isolata e individuale. Tanta corsa anche nella ripresa ed un paio di interventi difensivi risoluti, ma spazi laterali da attaccare ce ne sono pochi.

BRONN 7: il duello con Pittarello è maschio e fisico, si fa trovare pronto ma dovrebbe a volte essere meno irruente. Con le buone e le cattive concede poco agli attaccanti di mister Caserta. Attento e robusto anche il suo secondo tempo, nel corso del quale non concede nulla ai dirimpettai.

FERRARI 7: sempre ben posizionato e tempestivo, sul ruvido Pittarello alterna i corpo a corpo e la gestione attenta dello spazio e delle letture difensive. Scaltra e carismatica anche l’interpretazione della seconda frazione di gioco. Cresce l’intesa con Bronn, il Catanzaro non è mai pericoloso.

NJOH 6: è il più sollecitato difensivamente nelle battute iniziali del match, il Catanzaro agisce nella sua zona con il rapido Compagnon supportato dal terzino Cassandro. Ci mette tanta attenzione, regge con reattività e determinazione per l’intero arco del primo tempo. Nel secondo tempo, la squadra ha il pallino del gioco, lui prova ad essere vivace anche in fase attiva, si propone ma i suoi traversoni difettano quasi sempre in precisione.

MAGGIORE 6,5: solita gara che non ruba l’occhio, ma sempre molto voluminosa in entrambe le fasi di gioco. Appena può, attacca lo spazio per disarticolare la fase difensiva giallorossa, senza mai abbandonare i compiti in fase di interdizione e recupero palla. Prende anche diverse botte, che dovrebbero forse essere valutate diversamente dal direttore di gara. Nella ripresa viene posizionato al centro del campo per ammortizzare la struttura complessiva di squadra maggiormente offensiva. E’ essenziale nella distribuzione del gioco, ma continua a proporsi quando la manovra avvicina la squadra all’area avversaria. Stacca bene di testa su un corner ma trova la provvidenziale parata di Pigliacelli.

AMATUCCI 5,5: Caserta mette sulle sue piste il greco Koutsoupias per limitarlo nella capacità di dettare i tempi e distribuire il gioco. L’uscita dal campo di Adelaide, che lo aiutava nelle mansioni di regista, accresce le sue difficoltà. Come sempre, resta sul pezzo e cerca di essere essenziale e ordinato. Prova il filtrante a pescare Wlodarczyk, ma il pallone risulta leggermente lento e facilita il rinvio della difesa catanzarese. Martusciello sceglie di avere una qualità superiore sulla trequarti e preferisce la fisicità e il dinamismo di Maggiore nei panni di frangiflutti. 52′ TELLO 6: con il suo ingresso e quello di Torregrossa, la squadra diventa più incisiva nella trequarti avversaria e nella circolazione del pallone. Tenta un paio di inserimenti individuali ma il desiderio eccessivo di incidere lo rende più impetuoso che lucido. Comunque buon impatto e prestazione ampiamente sufficiente.

R.ADELAIDE 6: dura venti minuti la sua gara, prima di abbandonare il campo dopo l’ennesimo infortunio. Frazione di tempo meno appariscente rispetto all’esordio in casa della Reggiana, ma la sua presenza autorevole riesce sempre a farla avvertire alla squadra. 21′ SORIANO 5,5: la sua gara, per caratteristiche atletiche e fisiche, non può essere quella di Adelaide. Deve gestirsi, dare una mano in fase passiva e al momento giusto muovere il pallone con celerità nella trequarti avversaria. In un’occasione ci riesce, quando attiva Maggiore che taglia da destra e fa distendere la squadra. Su un’insidiosa ripartenza, commette un saggio fallo tattico, anche se gli procura un’ammonizione. Poi fa tanta fatica a fare la doppia fase, diventa falloso, battibecca con l’arbitro e smarrisce progressivamente energie e lucidità.

VERDE 5,5: è vivace per tutto il primo tempo, si muove e detta il passaggio ma non riesce quasi mai ad essere rapido e illuminato nelle scelte finali. Identico il canovaccio nella ripresa, lucido nella prima gestione del pallone, decongestiona la manovra ma una delle sue classiche giocate determinanti fatica ad emergere. Ha il merito di restare nella partita fino al termine, come testimonia un generosa chiusura difensiva all’interno della propria area di rigore, però gioca male da posizione favorevole anche gli ultimi due palloni della partita.

WLODARCZYK 5: qualche errore di misura nelle sponde iniziali, ma anche una fisicità che costringe i centrali calabresi ad interventi fallosi, come quello che procura il giallo a Brighenti. Però tecnicamente la sua partita non sale di tono, complici anche le difficoltà della squadra a produrre una manovra rapida e imprevedibile. Dopo un nuovo e banale errore di passaggio nei primi minuti della ripresa, viene sostituito da 52′ TORREGROSSA 6: la sua capacità di catturare il pallone, temporeggiare e attendere il momento per far distendere la squadra in avanti si avverte subito. Battaglia a lungo, distribuisce e riceve botte ma gradualmente si affievolisce anche il contributo tecnico fatto registrare nei primi quindici minuti della sua prestazione.

BRAAF 6: perde subito un paio di palloni facili da gestire, poi si cala nel copione di una gara che necessita di attenzione, pazienza e concretezza e si spende per provare a creare grattacapi ai rivali. Non ottiene granché, ad eccezione di un tiro dalla distanza che viene stoppato a centro area, ma cerca di evitare gli inutili leziosismi delle ultime prestazioni. Anche nella ripresa gioca molti palloni, prova ad attivare il suo repertorio ma non riesce ad incidere. Però è encomiabile perché resta in gara fino ai crampi, preceduti da una dirompente percussione con tiro finale che trova la respinta difficoltosa di Pigliacelli. 84′ HRUSTIC S.V.

ALL. MARTUSCIELLO 6,5: la squadra, anche in una giornata non brillantissima, riesce a fare la gara per gli interi novanta minuti. C’è maggiore raziocinio nel portare attacchi alla porta avversaria, con una fase difensiva che sta registrando sensibili miglioramenti. Il Catanzaro è costretto a subire e non riesce mai ad impensierire i suoi uomini. Sta lavorando in una situazione precaria, causata da infortuni che non smettono di tartassare il suo lavoro. Non si piange addosso e trova sempre una soluzione per far di necessità virtù. Come testimonia la rivisitazione della gara nella ripresa con il posizionamento di Maggiore nel ruolo di metodista. Sta trovando anche portieri in vena di prodezze sulla sua strada. La squadra cresce, il lavoro di campo sarà il suo principale alleato.

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