Il patron della Salernitana Danilo Iervolino torna a parlare tramite il podcast ufficiale Vianema. Queste le sue principali dichiarazioni:
Sul rapporto con i tifosi: “Si tratta di un rapporto di grande stima. La Salernitana non è un ripiego, essere patron di questa società è un onore e comporta responsabilità”.
Sul suo silenzio: “Ero arrabbiato con me stesso. In primis, per la fiducia tradita da certi manager e da alcuni calciatori. E poi per le strumentalizzazioni che ho sentito sulla Salernitana. Non ho reagito con rabbia, ho preferito lavorare. Rimpianti? Non ne ho, preferisco lavorare”.
Sul suo passato: “Avrei dovuto essere più presente e non fidarmi di determinati consiglieri”.
Sul futuro: “L’obiettivo è pianificare il ritorno in A in tre anni”.
Sulla cessione della società: “Non posso quotidianamente smentire sciocchezze. Spero che i salernitani sappiano distinguere quello che è vero da quello che non lo è. La società è sana e io ne resto saldamente al timone, confidando nella salvezza”.
Sul rapporto con la stampa: “Quando i media torneranno a essere rispettosi nei miei confronti senza narrare falsità, sarò il primo a tendere la mano verso di loro”.
Ancora sul passato: “La salvezza del 2022 rimane l’emozione più grande della mia vita dopo la nascita dei miei figli. Poi, dopo la rottura con Nicola, è arrivato Sousa e quell’anno abbiamo fatto il miglior campionato della storia della Salernitana. Lo scorso anno avevamo una squadra forte ma Sousa aveva già in testa un’altra squadra e quando è tornato non era più lo stesso. Questo ha creato conflitti tra lui e De Sanctis fino a quando a dicembre ho pensato a Sabatini e De Sanctis ha deciso di andarsene. Poi il cambio di allenatore da Liverani a Inzaghi ed è andata come sapete”.
Sull’attuale stagione: “Con Petrachi mai in sintonia, ho subito le sue scelte come le cessioni di Daniliuc, Kastanos e Coulibaly che avrei tenuto. Ora sono soddisfatto di Valentini e Breda, tecnico in grado di far lottare la squadra”.
Su Breda:”Lui è l’allenatore giusto, si prende le sue responsabilità. Finalmente vedo una squadra che lotta, che non si arrende. Questo è lo spirito che voglio vedere fino alla fine del campionato.
”Su Valencia: “Non ha superato i test medici, per legge non poteva giocare”.
Sullo stadio: “Sarà un’opera straordinaria che vogliamo gestire con un contratto che ci consenta di far diventare Salerno una città dello sport”.
La chiosa: “Voglio una Salernitana che lotti, che abbia coraggio e che faccia onore a questa tifoseria straordinaria”.