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Rigore letale per una Salernitana che non meritava di perdere

La situazione di classifica è sempre più compromessa, ma la squadra, al netto di errori decisivi ai fini del risultato, è stata più viva ed intraprendente rispetto alle precedenti prestazioni. Vietato mollare, si riparta dalle buone indicazioni emerse a Cesena per non abbandonare la fiducia in un'impresa ancora possibile.

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CHRISTENSEN 5,5: sveglio e tempestivo nell’anticipare Calò in uscita bassa. Poi il primo tempo procede tranquillo, con la Salernitana più incisiva dei bianconeri di casa. Sostanzialmente tranquilla la ripresa, si fa trovare pronto sul tiro ravvicinato di Antonucci, ma sul successivo e letale corner può e deve far meglio in uscita.

BRONN 4,5: disciplinato nell’alternare presidio basso e aggressione alta tra le linee sull’attaccante o centrocampista offensivo che si muove nella sua zona. Macchia la sua prestazione con l’ingenuità sul triangolo dettato da Shpendi – quando segue il pallone invece dell’avversario – che stava per costare il rigore contro. Viene sovrastato da Prestia nello stacco aereo che premia immeritatamente i bianconeri di casa.

FERRARI 7,5: attento nel frenare in tackle la verticalizzazione improvvisa di La Gumina. Buona anche la spizzata in corner sull’insidiosa punizione calciata da Calò. Intercetta il pallone a metà campo e serve bene la verticalizzazione dettata da Corazza che non ne approfitta. Attento anche nel pedinare e ad accorciare su Shpendi che è molto mobile. Primo tempo impeccabile, nel corso del quale prova anche a dare una mano in fase offensiva, con una sponda interessante, su palla inattiva. Determinante anche nell’intercettare con il corpo e in tuffo il tiro di Shpendi, inizialmente punito con il rigore, annullato poi dall’intervento del var. Ed è ancora lui a guadagnare il rigore della possibile svolta, vanificato dall’erroraccio di Cerri.

LOCHOSHVILI 6: sul centrosinistra, supportato anche dalla gamba di Corazza, è sempre reattivo e preciso con i suoi interventi, oltre ad accorciare tra le linee sulla punta che si muove nella sua zona. Gara che si disunisce solo un po’ nel finale, ma lo svantaggio immeritato da recuperare e lo scoramento sono fattori che non si possono trascurare.

GHIGLIONE 5,5: Celia è un brutto cliente e lo costringe sulla difensiva sin dall’avvio di gara. Dopo una decina di minuti, la Salernitana cambia spartito e fa la partita, lui si propone in due circostanze, ma prima sbaglia un cross, poi segna in fuorigioco sul tiro-traversone di Corazza. Resta il meno coinvolto in fase di possesso, un po’ ingenuo anche nel liberare l’area con una spazzata che diventa una sorta di assist per gli avversari.

ZUCCON 6,5: attacca lo spazio a destra, arriva sul fondo e crossa nell’area cesenate, ma il portiere di casa blocca. Utilissimo nel suo duplice lavoro di frangiflutti a metà campo e di aggressore dello spazio una volta conquistata palla. Mai tenero nei contrasti, la sua presenza garantisce un lavoro in interdizione maggiore rispetto alle precedenti gare. Rifiata anche lui nella ripresa, pur continuando a garantire buone dosi di dinamismo e disciplina tattica. 87′ TELLO S.V.

AMATUCCI 6,5: bravo a conquistare una seconda palla a ridosso dell’area romagnola, costringendo l’avversario a fare fallo e a concedere una punizione ben calciata da Verde. La presenza al suo fianco di Zuccon rende meno sfiancante la sua gara e gli regala la possibilità di tentare anche qualche raid offensivo nella trequarti avversaria. Anche nella ripresa non cambiano i contenuti della sua prova e battaglia come al solito, provando ancora a calciare in porta nell’azione che si conclude con il rigore guadagnato da Ferrari. 87′ HRUSTIC S.V.

SORIANO 6: si cala nella contesa e svolge la doppia fase, facendo densità difensiva e risultando spesso presente negli ultimi trenta metri cesenati. Dal suo piede parte un ottimo assist per Cerri che non impegna severamente Klinsmann. Pochi minuti dopo riceve palla, si accentra ma il tiro non supera la barriera di gambe avversarie. Nel secondo tempo, pur non lesinando impegno, la sua partita è meno incisiva rispetto alla prima frazione di gioco. 75′ TONGYA 5,5: entra nella fase più caotica del match, ma in poco più di ventuno minuti di gioco non riesce a far avvertire la sua presenza in campo.

CORAZZA 6,5: ben servito in verticale da Ferrari, controlla bene in corsa ma non riesce a superare con la sterzata il dirimpettaio cesenate. E’ vivace a sinistra e dinamico, non crea granché ma la sua presenza non lascia dormire sonni tranquilli a Casey, mentre le sue sterzate al centro destabilizzano l’assetto difensivo degli uomini di Mignani. Calcia in porta a giro, il tiro viene corretto in gol da Ghiglione che però è in off side. Taglia bene l’area avversaria sul suggerimento di Cerri, fa gol ma l’arbitro fischia un fallo discutibile al centravanti granata. 67′ NJOH 6: interessante e volitivo il suo ingresso in campo con un paio di folate laterali, su una delle quali guadagna il corner da cui nasce il prezioso rigore non sfruttato da Cerri. Morbido nel contrastare Antonucci nell’azione da cui scaturisce il calcio d’angolo trasformato in gol da Prestia.

VERDE 6: prova dalla distanza, su punizione, a sorprendere Klinsmann, ma la traiettoria è lenta, centrale e facile preda del portiere. Sulla seconda esecuzione da fermo, dai sedici metri, calcia benissimo ma è sfortunato e colpisce il palo. Si muove molto, cerca di cucire il gioco, calamitare le attenzioni altrui per liberare ai compagni spazio in cui affondare. Cala anche lui nella ripresa e si limita ad un lavoro di cucitura che non sortisce significativi effetti offensivi. 75′ RAIMONDO 5,5: un velleitario assolo in dribbling e nient’altro.

CERRI 4,5: primo tempo di grande generosità e sostanza, ma anche di abilità nel giocare senza palla e svariare sull’intero fronte offensivo. Lavoro utilissimo che, però, lo sfianca un po’, rendendolo meno lucido e preciso nelle conclusioni in porta. Tre sono i palloni interessanti che gli capitano sulla testa e i piedi, ma le finalizzazioni lasciano a desiderare. Secondo tempo sulla falsariga del primo, difende palla, va a posizionarsi in area, attacca la profondità e serve un assist per il taglio vincente di Corazza, ma il tutto viene discutibilmente annullato dall’arbitro Cosso. Ha sul piede il rigore che può cambiare la stagione della squadra, lo sbaglia e un minuto dopo Prestia porta in vantaggio il Cesena e scaraventa la Salernitana in un vero dramma sportivo.

ALL. BREDA 6: l’avvio è timoroso e compassato, però capisce che è grosso il rischio di ripetere le stesse infruttuose gare ed ordina ai suoi maggiore aggressività e compattezza. I braccetti diventano custodi degli spazi tra le linee, il centrocampo è dinamico e gioca compatto con la linea difensiva. La Salernitana ruba palla spesso e riparte sempre insidiosamente, creando i presupposti per portarsi avanti nel punteggio, ma le manca il cinismo in fase di finalizzazione. Nella seconda parte del match, complice anche la lievitata stanchezza, le azioni di rimessa sono meno tambureggianti, ma i suoi uomini non rinunciano mai alla possibilità di inseguire i tre punti. Grossi passi in avanti rispetto al recentissimo passato: un rigore sbagliato, una buona dose di sfortuna e la nuova sconfitta non possono contaminare il giudizio sostanzialmente positivo per il match odierno. Cambi effettuati nei tempi giusti, forse il solo Corazza poteva ancora dare qualcosa in termini di imprevedibilità offensiva.

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