Home News Lo scaltro carisma di Soriano regala tre punti d’oro ai granata

Lo scaltro carisma di Soriano regala tre punti d’oro ai granata

Passo indietro sul piano del gioco rispetto alla trasferta di Cesena. Però la squadra ha lottato per l'intero match con ostinata abnegazione. Si è meritata la fortuna degli episodi favorevoli ed ora potrà affrontare la settimana di lavoro con maggiore serenità. L'esperienza dei veterani è risultata decisiva.

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CHRISTENSEN 6: legge in anticipo la verticalizzazione di Caso ed è tempestivo nell’uscita. Un brivido sul colpo di testa di Mendes ma non deve mai intervenire in maniera decisiva nel primo tempo. Nella ripresa il Modena attacca ma non riesce mai a calciare nello specchio della porta. La pressione è forte, ma gli emiliani confezionano due grosse occasioni che sbagliano in malo modo con Magnino e non chiudendo ad un metro dal danese una palla da spingere solo in porta.

BRONN 6: perde la marcatura di Mendes alle sue spalle, l’attaccante produce un colpo di testa angolato che termina poco lontano dal palo sinistro di Christensen. Sugli sviluppi di un corner gli manca la giusta cattiveria per attaccare il pallone nell’area modenese e si lascia anticipare. Caso è un brutto cliente, rapido e sgusciante, gli resta attaccato quando gravita nella sua zona e gli concede poco. Inizio di ripresa decisamente sofferto nell’uno contro uno ingaggiato con l’ex frusinate che gli va via spesso e lo costringe al fallo di ammonizione. L’arbitro gli fischia contro un rigore, annullato dal var, su un presunto fallo di mano. Su un pallone filtrante è decisamente fuori posizione, il Modena arriva facilmente al tiro, lui riscatta l’errore con una deviazione in tackle che vale un gol e una sufficienza striminzita. Ammonito, lascia il campo per 69′ RUGGERI 6: più aggressivo di Bronn in marcatura, si fa rispettare e fornisce il suo contributo.

FERRARI 6,5: a presidio degli ultimi venti metri, custodisce con mestiere la zona centrale e non deve sbrogliare matasse particolari. Più sollecitato nei secondi quarantacinque minuti, quando la pressione avversaria è a tratti asfissiante. La fase difensiva è bassa, lui mantiene alta la concentrazione e fa valere l’esperienza a difesa del fortino.

LOCHOSHVILI 6: battute iniziali intrise di aggressività, sradica palloni e partecipa alle ripartenze della squadra. In fase di recupero sul pallone smarrito da Verde è un po’ scomposto nell’intervento e commette fallo di mano per una punizione insidiosa a vantaggio degli ospiti. In fase di possesso continua a sganciarsi con frequenza e ad offrire una linea di passaggio in più ai compagni. Nella ripresa è costretto sulla difensiva da un Modena a lungo padrone del campo, abbandona velleità offensive e indossa l’elmetto nei propri sedici metri. Tra buone e cattive maniere e qualche imprecisione con la palla in uscita, contribuisce a mantenere inviolata la porta.

GHIGLIONE 6: calcia bene sulla sponda aerea di Cerri, ma è sfortunato perché il tiro viene deviato in corner dalla gamba di un difensore gialloblù. Subito dopo si sgancia a destra e serve un traversone invitante per Cerri che stacca bene ma non impegna il portiere ospite. Un po’ velleitario, invece, nella fase finale della prima frazione, quando tra tante gambe lascia partire un tiro cross mentre sarebbe stato meglio ragionare e trovare un compagno libero. Nella ripresa, come il resto della squadra, è impegnato soprattutto a fronteggiare i dirimpettai offensivi che si alternano sulla sua fascia. Tiene botta pur soffrendo, mentre è decisamente fuori posizione sulla verticalizzazione che si conclude con il gol fallito clamorosamente da Magnino.

ZUCCON 6: la solita partita di sostanza, non priva di inserimenti interessanti nell’area ospite e giocate in fase di impostazione tese ad eludere la prima pressione rivale. Non ruba l’occhio, ma, nel primo tempo, dove gravita il pallone la sua presenza in entrambe le fasi è quasi fissa. Ha speso tanto nei primi quarantacinque minuti, continua a correre su tutti i palloni ma quelli che intercetta li governa con un’insolita imprecisione. Stanchissimo, lascia il posto a 82′ CALIGARA 6: nei tredici minuti giocati dimostra di essere mentalizzato, come testimonia un raddoppio di marcatura che interrompe una pericolosa offensiva ospite.

AMATUCCI 5,5: toccherebbe a lui dare qualche geometria in più alla squadra ed anche il lavoro corposo in fase di interdizione. Si mette a disposizione dei compagni con la solita generosità, ma la regia è un po’ più lenta, come se fosse soprattutto preoccupato di non lasciare sguarnita la retroguardia alle spalle. Nel secondo tempo le difficoltà aumentano contro un Modena più propositivo. La lotta non lo spaventa e la esercita come ha già fatto per l’intero campionato, ma continua a fare un po’ di fatica sia in fase di intercetto che di riproposizione.

SORIANO 7,5: parte bene rubando un pallone ed attaccando lo spazio, poi non riesce, nonostante l’impegno e la grinta, a dare il suo contributo offensivo quando la squadra porta uomini a ridosso dell’area modenese. Ad inizio ripresa, in una fase molto critica per la squadra, un suo spunto regala una punizione da posizione invitante per Verde, che però non sfrutta l’opportunità. Sa che deve dare qualcosa in più in termini di esperienza, grinta e carisma e si fa trovare pronto, calciando al volo dai diciotto metri e, complice una deviazione avversaria, trovando il gol che vale tre punti.

CORAZZA 5,5: nella sua testa ci sono tante soluzioni: l’attacco lungolinea, la sterzata con cross per i compagni ed i tagli da sinistra al centro sulla sponda della prima punta, ma le sue soluzioni non riescono quasi mai ad incidere negli ultimi trenta metri degli ospiti. Nella ripresa a fare la gara è soprattutto il Modena, per lui non si intravede più neppure la possibilità di essere incisivo partendo da sinistra, anzi perde lucidità anche in fase difensiva dimenticando il taglio di Magnino, che si divora un gol già fatto. 83′ NJOH 6: deve far legna nello spezzone finale ed arriva anche il suo contributo.

VERDE 6: perde un pallone in fase di disimpegno e innesca un’infruttuosa ripartenza del Modena. Primi minuti alla ricerca della posizione giusta, poi prova ad accendersi con il movimento senza palla per trovare varchi in cui agire e conferire imprevedibilità. Ancora leggero nella gestione di un pallone, lo perde e il Modena guadagna una punizione insidiosissima che non sorprende Christensen piazzato al centro della porta. Quando regala pochi riferimenti, riesce sempre a creare qualche situazione offensiva interessante, come il tiro deviato in angolo da Gagno e la ripartenza che procura il giallo a Della Valle. Gioca tanti palloni, che a volte porta troppo a lungo ed altre sbaglia. Non riesce a trovare continuità nei primi quarantacinque minuti, alternando buone giocate ed errori banali. Nella ripresa servirebbe la sua qualità per intralciare il protagonismo del Modena, ma non riesce mai ad incidere e il suo piede mancino non finalizza un’invitante punizione centrale guadagnata da Soriano ai diciotto metri. 69′ TONGYA 6: con il vantaggio acquisito, gli spetta una gara diversa da quella affidata a Verde: dare una mano corposa alla mediana, senza negarsi la possibilità di incidere di rimessa. Missione compiuta.

CERRI 6,5: lavora bene di sponda aerea per Ghiglione il cui tiro viene deviato in corner da un difensore emiliano. Subito dopo stacca di testa sugli sviluppi di un corner e il pallone esce di poco alto sulla traversa. Ha voglia di riscatto e si vede da come si avventa sul cross di Ghiglione, quando anticipa il diretto controllore, ma il colpo di testa è centrale e non crea problemi a Gagno. E’ ancora presente in area sul cross di Verde da destra, ma la traiettoria dell’ex spezzino è troppo lenta per dargli forza e impegnare il portiere modenese. Nell’ultimo terzo del primo tempo rifiata un po’ e difetta di precisione nel lavoro di sponda. Nella seconda frazione, al netto del gol decisivo di Soriano, la sua lotta, spesso vincente nella difesa del pallone contro l’intera retroguardia modenese, è la risposta più bella ed orgogliosa dopo il penalty fallito a Cesena. Un leone che permette alla squadra di rifiatare.

ALL. BREDA 6: non è facile scendere in campo con la consapevolezza di dover vincere, conoscendo però la qualità del reparto offensivo rivale. Imposta una gara propositiva senza smarrire equilibri e giudizio. Ne esce un ibrido, con la squadra che prova a creare senza sbilanciarsi. Qualche colpo di testa, un tiro di Verde e un paio di mischie rappresentano troppa poca ciccia per sperare di vincere la gara. Nella ripresa la squadra, che ha speso molto, entra in netta difficoltà contro un Modena che pigia il piede sull’acceleratore. I suoi uomini si abbassano troppo, sono assaliti da antiche paure e soffrono le pene dell’inferno. Questa volta la fortuna degli episodi gioca a favore, lui se la guadagna gestendo bene i cambi. Ma alla ripresa degli allenamenti dovrà lavorare per evitare che nell’immediato futuro si conceda tanto dominio al gioco agli avversari.

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