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Squadra e tecnico senza anima e carisma. Il baratro della C è più vicino

Troppo facile per il Palermo dominare una squadra contratta, impaurita, sterile, confusa, priva di coraggio e cattiveria agonistica. Si può perdere una partita di calcio, soprattutto contro una rivale più forte, ma oggi è stata smarrita la dignità.

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CHRISTIANSEN 5,5: si fa trovare pronto sulla bordata potente e centrale di Gomez dai diciotto metri. Parte in ritardo sul tiro abbastanza insidioso ma facilmente leggibile di Brunori, finendo per non arrivare sul pallone. Poco può sul raddoppio di Pohjanpalo.

BRONN 5,5: si lascia sovrastare da Pohjanpalo sugli sviluppi di un corner, l’assist dell’ex veneziano non viene sfruttato da Segre a pochi passi da Christensen. Esce per infortunio, lasciando spazio a 23′ RUGGERI 5: il suo riferimento offensivo è Brunori, che è completamente libero di servire Pohjanpalo nell’azione del secondo gol rosanero.

FERRARI 4,5: in tackle riesce a stoppare un assai insidioso cross basso proveniente da destra, ma subito dopo esce fuori tempo sul fraseggio Brunori-Pohjanpalo e spalanca una voragine che viene immediatamente sfruttata dall’ex centravanti del Venezia, famelico nel realizzare la seconda reta per i suoi. Nella ripresa il Palermo bada soprattutto a gestire il doppio vantaggio, ma la frittata è già stata servita agli avanti rosanero.

LOCHOSHVILI 5: presidio dei sedici metri ballerino sul tiro cross di Brunori, ma Pohjanpalo e Segre non ne approfittano. Anche lui distante dalla zona palla nell’azione del secondo gol ospite. Ripresa tranquilla favorita da un Palermo gestore, ma i suoi sganciamenti dalla linea difensiva continuano a latitare.

GHIGLIONE 4,5: surclassato nel primo tempo da Lund senza soluzione di continuità. Altrettanto sterile ed avulso dal gioco nei tredici minuti giocati nella ripresa. 58′ STOJANOVIC 5,5: prova a metterci un po’ di cattiveria e di gamba in più, ma taglia in ritardo su un cross da sinistra ed i suoi traversoni, cambi di gioco e tiri sono quasi sempre imprecisi.

ZUCCON 5: prova a trovare la porta sulla sponda di Cerri, ma il pallone calciato impatta la coscia di un difensore siciliano. Per il resto fatica ad entrare in partita, sia in fase di filtro, sia nel farsi sentire con qualche strappo palla al piede. Alla confusione aggiunge il nervosismo, viene ammonito ed evita un’espulsione quasi certa, per un fallo su Ceccaroni, solo perché il Palermo riparte sfruttando la regola del vantaggio. Resta negli spogliatoi al termine del primo tempo. 46′ TONGYA 6: entra bene in partita, si fa trovare tra le linee e aiuta la squadra a distendersi in avanti. Prova a realizzare il gol della domenica con una rovesciata ma non trova la porta. Realizza un gol di ottima fattura, però è pescato di poco in fuorigioco. L’inizio effervescente si placa strada facendo, ma almeno resta in gara, giocando diversi palloni, attaccando lo spazio e cercando di evadere da un contesto di assoluta mediocrità.

AMATUCCI 6: giornata difficile anche per lui, che corre invano al cospetto del torello palermitano. In un paio di occasioni prova a dettare il passaggio tra le linee, ma la gestione della sfera e la rifinitura illuminante non appartengono al suo dna calcistico. Come sempre, l’ultimo ad arrendersi, pur non brillando, perché la gamba e il carattere non vengono mai meno, ed anche i tentativi di inserimento in area palermitana, come testimonia l’inutile gol realizzato di testa nel finale.

SORIANO 4,5: può e deve fare meglio sull’assist di Cerri, ma cincischia e si fa anticipare prima di calciare in porta. Dovrebbe toccare a lui supportare le due punte, ma nei primi quarantacinque minuti è un autentico fantasma che vaga per il campo senza sapere cosa fare. Confusionario anche ad inizio ripresa, quando scarica male un pallone a Raimondo e vede sfumare la possibilità di inserirsi a ridosso dell’area palermitana. Conclude anzitempo la sua partita largamente insufficiente. 75′ REINE ADELAIDE 5: venti minuti che passeranno agli archivi per un paio di passaggi ampiamente fuori misura.

CORAZZA 5: cerca inizialmente di sfondare a sinistra, ma i suoi tentativi di cross risultano tutti vani. Distratto in occasione del gol di Brunori, temporeggia tanto e la punta palermitana ha tutto il tempo per organizzare il suo tiro vincente. Mentre a sinistra non riesce mai a prevalere sul suo dirimpettaio Pierozzi. Il copione non muta nella ripresa, la sua prestazione non decolla mai.

RAIMONDO 4,5: attacca la profondità ma è troppo leggera la difesa del pallone sulla marcatura di Baniya. Poi la sua gara, complice un centrocampo piatto e privo di idee, diventa un calvario che si sviluppa tra off side fischiati contro e palese fragilità strutturale al cospetto dei difensori di Dionisi. Conclude la sua pessima giornata con un tiraccio dai diciotto metri da far invidia al rugbista Bettarello. 58′ VERDE 6: qualche idea meno banale viene partorita dal suo piede mancino, sia da fermo che con la palla in movimento. Cerca di giocare aggredendo gli spazi, anche se qualche volta resta impigliato nella trappola del fuorigioco tesa dalla retroguardia ospite. Lui e la squadra non sono supportati neppure dalla fortuna, come testimonia il tiro cross che sorprende Audero ma vede il pallone scheggiare solo la traversa. Si muove ancora bene alle spalle della difesa rosanero, si accentra e calcia ma trova la respinta di Audero.

CERRI 5,5: lavora subito bene un pallone per Soriano che non riesce a calciare in porta. Ancora una buona sponda di testa per Zuccon, il cui tiro trova l’opposizione di una coscia avversaria. Poi il Palermo conquista il dominio del gioco ed anche lui, alla pari del partner di reparto, viene annullato dai tre difensori centrali del Palermo. Ad inizio ripresa sforna la terza sponda di giornata, ma la rovesciata di Tongya non trova la porta. Con la scarsa assistenza ricevuta, non può fare molto di più di una generosa ma improduttiva partita ‘sporca’.

ALL. BREDA 4,5: tra lui ed i suoi uomini si fa fatica a capire chi sia più tremebondo. Passi l’assenza ormai acclarata di idee, ma a lasciare basiti sono soprattutto la pochezza temperamentale e la scarsa personalità del gruppo in una gara da affrontare con ardore e la giusta dose di feroce spavalderia. Qualche giocata meno prevedibile prodotta dal duo Tongya-Verde non cancella una prestazione ai limiti della vergogna. Si può perdere al cospetto di un avversario più forte, ma consegnare le armi e il campo alla prima difficoltà di giornata, nello stato attuale, è cibo troppo indigeribile per una tifoseria giunta ancora una volta in gran numero allo stadio.

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