Home News Dopo un primo tempo contratto e sciupone, la Salernitana vince meritatamente

Dopo un primo tempo contratto e sciupone, la Salernitana vince meritatamente

Buona prova della difesa, con un Ferrari sempre più uomo guida nel momento cruciale della stagione. Soriano e Verde devono dare di più. Corazza si riscatta strada facendo, dopo un primo tempo con più ombre che luci. Amatucci soldatino insostituibile. Intelligente e lucida la gestione dei cambi di Marino.

386
0
Tempo di lettura: 4 minuti

CHRISTENSEN 6,5: con una parata incredibile su D’Orazio impedisce al Cosenza di rifarsi sotto nel punteggio. La squadra, dopo il tre a zero, molla un po’ mentalmente, lui si arrabbia ma nulla può sulla percussione centrale di Zilli.

RUGGERI 6,5: stoppa provvidenzialmente la prima azione di rimessa del Cosenza con una chiusura tempestiva. Dalla sua testa parte la sponda che non viene tramutata in gol da Soriano. Per il resto poco altro da sbrogliare, se non un utile fallo tattico che gli vale l’ammonizione.

FERRARI 8: il Cosenza crea qualche grattacapo solo nelle azioni di rimessa con i suoi brevilinei, mentre è poco chiamato in causa il suo riferimento offensivo Artistico. Svolge ordinaria amministrazione con la consueta ed esperta attenzione. Ripresa da antico leone: prima sbroglia un’insidia difensiva contro tre avversari, poi realizza il secondo gol sugli sviluppi di una palla inattiva. Soffre un po’ nel finale la fisicità di Zilli, ma non ha responsabilità nell’azione che vale il gol della bandiera cosentino.

LOCHOSHVILI 7: solita generosità nell’offrire un’opzione offensiva in più sganciandosi spesso dalle retrovie. Dal punto di vista difensivo lavora di presidio, anche perché il Cosenza regala pochi riferimenti da marcare. Gara pulita e densa di agonismo e concentrazione. Una sola sbavatura in fase di gestione, con la ripartenza degli ospiti che non va a buon fine.

GHIGLIONE 6,5: nella prima parte di gara fa fatica a sfondare, anche perché il Cosenza prova ad attaccare con più uomini soprattutto sul suo versante. Nella sua prima sortita, complice uno svarione difensivo dei rossoblù, sforna un assist che Corazza non concretizza in gol. Più propositivo in avvio di ripresa, poi la gara si mette in discesa con il doppio vantaggio e, coadiuvato da Stojanovic, gioca di gestione sull’out destro.

TELLO 5,5: non vede il campo da protagonista da mesi e si nota, perché non è tranquillo nella distribuzione dei palloni e sempre un po’ scomposto negli interventi difensivi. Sul finire di tempo regala qualche timido segnale di ripresa, gestendo lucidamente un paio di interessanti palloni. Ma continua ad essere in difficoltà quando deve contenere il suo nervosismo, come testimonia l’inutile fallo di frustrazione commesso su Rizzo Pinna che gli procura un giallo condizionante. Non rientra in campo nel secondo tempo. 46′ HRUSTIC 6,5: la sua qualità si fa notare nell’avvio di secondo tempo più incisivo della squadra. Mette lo zampino nell’azione del terzo gol realizzato da Tongya, mentre è un po’ troppo leggero fisicamente nell’opporsi sulla penetrazione vincente di Zilli.

AMATUCCI 8: tempestivo nel chiudere la seconda sortita offensiva di un Cosenza raccolto e pronto a ripartire. Subito dopo si inserisce centralmente sulla sponda di Cerri e guadagna un’ottima punizione dai diciotto metri. E’ l’unico realmente acceso nella prima mezzora di gioco, ma la sua generosità, scarsamente supportata, può solo tamponare situazioni, non risolvere il match. Energico, feroce nella concentrazione, continua la sua gara da centrocampista universale: pressa, cuce il gioco, parte palla al piede, si propone in zona tiro. Elemento imprescindibile.

CORAZZA 7: inizio di gara nel corso del quale appare avulso dal gioco. Si vede intorno al minuto venti sul lancio di Amatucci ma il controllo del pallone è da dimenticare. La pessima giornata si esprime in tutta la sua essenza con il gol sciupato a pochi passi da Micai. Riparte con i cavalli giusti, ma ancora una volta sbaglia una facile rifinitura per gli attaccanti. Prova a cancellare la sua prestazione negativa con un dirompente assolo che parte da sinistra e lo porta al tiro dai venti metri, ma il pallone supera abbondantemente la traversa. Il ragazzo, però, ha carisma e temperamento, non si lascia abbattere dagli eventi e trova, complice l’errore di Micai, il tiro mancino che porta in vantaggio la Salernitana. La sua gara assume altri connotati, sia in termini di sostanza che di gestione.

VERDE 5,5: niente, non riesce in avvio di gara ad essere la copia fedele del suo passato. Porta palla macchinosamente, non riesce a sfruttare una punizione da favorevole posizione, sulla ribattuta della barriera calcia centralmente e il pallone non supera Micai. Riceve pochi palloni, altrettanti riesce a dettane ai compagni, ma quando ha l’opportunità di incidere le sue giocate non sono mai efficaci e in grado di fare la differenza. Ha il match ball sul piede, ma calcia incredibilmente tra le braccia di Micai un pallone che poteva orientare facilmente negli interi sette metri. 61′ TONGYA 7: in comoda gestione perde superficialmente due palloni a ridosso dell’area calabrese, consentendo al Cosenza di ripartire pericolosamente. Però ha il merito di mettere la parola fine sui tre punti, sfruttando con un chirurgico piatto interno l’azione di rimessa costruita da Hrustic e Stojanovic. Il gol lo galvanizza e rende produttivo nella gestione di alcune ripartenze concluse con la conquista di punizioni che fanno respirare la squadra.

SORIANO 6: sul suo piede mancino capita la prima opportunità granata per fare gol, ma colpisce male e agevola la parata di Micai. Poi sparisce quasi per il resto dei primi quarantacinque minuti, ricomparendo nel finale con una buona chiusura difensiva seguita da una ripartenza con passaggio interessante per Verde, che non riesce a superare i dirimpettai e a calciare in porta. Leggermente meglio nella ripresa, pur restando sostanzialmente lontano dai suoi giorni migliori. 76′ STOJANOVIC 6: il doppio vantaggio è risultato troppo importante da custodire, lui viene spedito in campo per dare supporto a Ghiglione sulla catena di destra. Esegue diligentemente il compito, inoltre da una sua ripartenza nasce anche l’azione che si chiude con la terza rete di Tongya. Potrebbe fare meglio nella gestione difensiva del pallone nell’azione che si conclude con il gol di Zilli, ma il suo intervento di testa è timoroso e diventa un assist per il giovane attaccante cosentino.

CERRI 6: difende palla e lavora bene di sponda per Amatucci, che guadagna una punizione a ridosso dei sedici metri silani. Poi la sua lotta, scarsamente supportata dalla squadra, diventa sostanzialmente domabile per la retroguardia calabrese. Svetta bene, ad inizio ripresa, sugli sviluppi di un corner ma trova questa volta un Micai superlativo a negargli la gioia del gol. 61′ SIMY 6: entra per dar respiro a Cerri e consentire alla squadra di tenere qualche pallone guadagnando utili punizioni. Compito che svolge diligentemente e senza tanti fronzoli.

ALL.MARINO 7: la squadra avverte l’importanza della posta in palio, è contratta ed anche i primi caldi cominciano a sottrarre energie fisiche e mentali. Partita tutt’altro che abbordabile, contro un Cosenza che è più vivace che concreto nella sua proposta offensiva. I suoi cercano di fare la partita, ma il reparto offensivo non è nella sua migliore giornata e pecca anche di cinismo sotto porta (Soriano, Corazza). La squadra, però, resta lucida e non si disunisce mai anche quando pigia il piede sull’acceleratore. Nella ripresa, complice anche un pizzico di fortuna, i granata sbloccano e chiudono in fretta il match. Gestione dei cambi proficua, sia in chiave offensiva, sia nell’incrementare la densità difensiva. Dopo diversi mesi la Salernitana mette la testa fuori dalle sabbie mobili della graduatoria, ma non può ancora respirare. Il calendario è duro e la strada da percorrere resta irta di ostacoli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

diciannove − 19 =