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Viscido: «Realizzai a 18 anni il sogno di ogni tifoso granata: giocare nella Salernitana. Zaccaro mi deve un gol».

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Come tutti i salernitani che hanno vestito la maglia granata, Pasquale Viscido ha vissuto momenti belli e momenti poco piacevoli. In ogni caso, ha coronato il sogno di tutti i salernitani doc: vestire la gloriosa casacca con il cavalluccio. La sua chioma folta ha solcato la fascia del “Vestuti” per tre stagioni e mezza (dal 1979 al 1984) e, nella sua permanenza a Salerno, ha collezionato 54 presenze segnando due gol. Su quest’ultimo dato però c’è una “disputa” interna che andremo subito a scoprire.

Profondo conoscitore del calcio giovanile, Viscido è stato per dieci anni nello staff tecnico della Salernitana di Aliberti. E’ stato il vice di Varrella. La sua avventura in granata è finita nel primo anno del Salerno Calcio. Per adesso studia calcio e si documenta guardando tante partite in attesa di poter tornare su una panchina. Magari non solo nel settore giovanile.

Allora, chiariamo bene la storia del gol sottratto

«In effetti ho segnato tre reti. Una mi è stata “rubata” da Zaccaro. Nella partita di Livorno che finì due a due. Io segnai il gol del due a due ma Zaccaro infilò la zampata sul pallone quando la palla era già entrata. Lui esultò e siccome l’arbitro non vide nulla assegnò il gol a lui. Devo dire la verità, ci rimasi male perché non facevo tanti gol mentre lui era abituato a segnare. Adesso ci ridiamo su ovviamente».

E gli altri due gol?

«Segnai in casa sempre con il Livorno e vincemmo uno a zero e poi a Benevento. Anche in quella partita il mio gol permise alla Salernitana di vincere. Davvero furono belle soddisfazioni per un giovane come me».

Quattro campionati con la Salernitana intervallati da una parentesi con la Cavese in serie B

«Si, nel 1981 ma poi rientrai di nuovo alla Salernitana perchè la società volle fortemente il mio ritorno».

Qual è la squadra alla quale è più legato?

«La squadra del 1979/1980 era molto forte. Io avevo 18 anni ma c’era gente coma Messina, Zandonà, Botteghi, Valeri. Fu un anno particolare perché ci fu la messa in mora per gli stipendi non pagati, tre allenatori (Viviani, Giammarinaro e Gigante) e molti problemi. Finimmo al settimo posto ma potevamo fare di più»

Viscido con la maglia della Salernitana (fonte Salernitana story)

Quello dopo fu diverso

«Giocai di più ma il terremoto sconvolse tutti. Ci furono due presidenti (Grieco e Troisi). Arrivò Zaccaro e c’erano calciatori bravi come Vulpiani e difensori bravissimi come Del Favero e Leccese senza dimenticare i vari Di Giaimo e Di Venere. Ci salvammo ma fu un campionato particolare per tanti motivi. Io ero felice perché giocavo con la mia squadra del cuore ma ero giovane ed era il mio desiderio più grande. Io non sognavo il Milan o la Juve ma solo la Salernitana».

Messe in mora, problemi vari ma il pubblico non mancava mai

«C’è stato sempre un clima abbastanza esasperato perché la Salernitana partiva sempre per vincere. I giornali ci davano per favoriti e le aspettative erano troppe e, purtroppo, all’epoca non c’era una società pronta a gestire quell’entusiasmo. Bastava un pareggio interno nelle prime partite per essere contestati. Io queste cose le ho vissute prima da tifoso e poi da calciatore. Lo stadio era pieno sempre perché le squadre erano forti e, giustamente, ci si aspettava molto. Dopo il ritiro estivo si presentavano all’allenamento almeno cinquemila persone. Adesso queste cose non si vedono più».

Dopo la partita con il Lecce di questa sera la Salernitana affronterà il Frosinone, altra squadra alla quale è molto legato

«Si. Al Frosinone mi legano tanti ricordi. In primis il rapporto con la piazza. Mi sono trovato benissimo. Tre anni molto belli. Un affetto sentito sulla mia pelle. Posso dire che è la mia seconda città. Vincemmo il campionato in C2 e per il Frosinone ho anche cambiato ruolo perché a Salerno facevo l’ala mentre a Frosinone facevo il terzino. I gol li facevo fare. Questo Frosinone attuale rispecchia quello degli anni passati. La società punta sull’usato sicuro con calciatori di esperienza magari stentando all’inizio per poi far venire fuori i valori durante il campionato. Sarà difficile per la Salernitana ma diciamo che non mi dispiacerebbe un pareggio. Non deve perdere nessuno».

Pasquale Viscido con la maglia del Frosinone (fonte : L’inchiesta)

Veniamo all’attualità. Che giudizio ha sulla Salernitana?

«La squadra a me piace. Non esprime un gioco entusiasmante ma la vedo molto pratica, aggressiva, compatta. Ha due attaccanti fortissimi come Tutino e Djuric. Fino alla partita con il Brescia la squadra ha meritato i punti che ha. È chiaro che la partita di stasera con il Lecce è difficile ma credo che se la possa giocare tranquillamente. Se la Salernitana gioca come ha fatto prima della partita con il Brescia può arrivare tranquillamente nei play off».

E poi?

«Bella domanda. Preferisco focalizzare l’attenzione sul dato tecnico. Tutto il resto è un punto interrogativo».

Da salernitano, cosa si augura?

«Se Lotito vuole continuare la gestione della società per mantenere la categoria mi auguro che ceda a qualcuno che dia ai tifosi una prospettiva diversa. Lotito ci ha garantito stabilità e questo gli va dato atto ma l’ambizione della piazza è diversa. Forse nemmeno lui, all’inizio, pensava di dover far fronte a delle ambizioni da primato o, forse, qualcuno glielo ha fatto credere. Io sono un tifoso e spero di vedere presto la squadra in serie A».

Ernesto Curcione

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