Editoriale

ALLA SCOPERTA DI CITTADELLA

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Cittadella

In occasione della gara  esterna che la Salernitana questa sera vivrà presso lo stadio “Tombolato” di Cittadella, ne approfitteremo per regalarvi un assaggio della realtà che sta ospitando la comitiva granata. Sarà un metodo alternativo per vivere la trasferta più da vicino, provando ad immergerci non solo nel presente, ma, soprattutto, nel passato, intriso di storia di questa bella città veneta.

Cittadella è una realtà di origine medievale, sono evidenti le tracce lasciate dagli antichi romani. Nel 148 A.C. venne realizzata la Postumia, arteria viaria che attraversava tutto il Nord Italia, collegando Genova ed Aquileila. Successivamente alla caduta dell’impero romano, il territorio passò, molto probabilmente, sotto il controllo dei Longobardi, pur essendo scarse le fonti altomedievali, questi ultimi, prima dell’inselvatichimento della città, contribuirono, non poco, a modellare la stessa.

La cinta muraria, che caratterizza Cittadella ancora oggi la si può apprezzare nella sua totalità. Il sistema difensivo, che l’ha rappresentata in passato, oggi risulta essere piacevole meta turistica, grazie al recente restauro che ha consentito la messa in sicurezza dell’intera struttura. È possibile, quindi, attraversare quello che era il percorso a forma ellittica che i soldati vivevano nella loro quotidianità per proteggere la città.

Le mura sono alte circa quindici metri e la passeggiata è lunga più di un chilometro e mezzo, è circondata da un ampio fossato, alimentato da acque sorgive che, un tempo, raggiungevano un livello tale da consentire la vita a pesci di medio-grandi dimensioni all’interno dello stesso.

Visitare questa chicca Italiana è come fare un tuffo nel passato, “camminando nella storia” che fu.

Da sottolineare che Cittadella è uno degli esempi di architettura medievale, ad oggi, meglio conservati nel panorama italiano ed europeo.

La città veneta nacque nel 1220, fu fatta erigere da Padova che, aveva intenzione di difendere la parte più settentrionale del suo territorio, confinante con Treviso, anche per avere la possibilità di controllare i signorotti locali ed avviare una politica di colonizzazione agraria.

Cittadella divenne, nel tempo, un centro militare-amministrativo strategico.

Cinta muraria di Cittadella

Tra i punti d’interesse principali, si distingue senza dubbio “PORTA PADOVANA” che costituiva l’ingresso principale alla città. Sulle pareti esterne, ancora oggi, giganteggiano gli affreschi di rilievo, in cui primeggia lo stemma di Padova e la croce rossa in campo bianco.

Un altro punto di capitale importanza è Porta Bassanese, risulta essere il punto più fortificato ed importante dell’intera cinta muraria. Costituiva l’estrema difesa della comunità ed era, quindi, isolata anche internamente da un fossato ingegnosamente collegato con le fosse esterne.

Un’altra struttura da ammirare n città è Il teatro Sociale. Lo stesso è strutturato con un atrio, una sala semicircolare con palcoscenico, tre ordini di palchetti, una sala fumo. Gli splendidi affreschi della sala raffigurano fiori, amorini e figure allegoriche e sono stati realizzati da Francesco Bagnara, scenografo e pittore, a cui si attribuisce anche la decorazione del teatro “La Fenice” di Venezia.

Cittadella

Per riaffacciarci al presente, ad una costruzione più recente, nonché, ad luogo protagonista di incontri calcistici e di aggregazione nella città veneta, c’è lo stadio Piercesare Tombolato, impianto sportivo principale a Cittadella.

La struttura è stata inaugurata nella stagione 1981-1982 quando il Cittadella disputava il Campionato Interregionale – l’attuale Serie D – ed ha sempre ospitato le partite casalinghe, salvo qualche eccezione (Il “Citta” disputò a Padova alcuni tornei di B all’inizio degli anni 2000 per varie problematiche concernenti il proprio stadio). L’impianto sportivo, inoltre, è intitolato alla memoria di Piercesare Tombolato, promettente portiere originario di Cittadella morto in seguito a uno scontro di gioco nel 1957.

Stadio Tombolato
Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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