Editoriale

Castori nella scia di Colantuono e Bollini: a Chiavari serve il tris granata per restare in alta quota

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Alberto Bollini e Stefano Colantuono hanno firmato le due vittorie conseguite dalla Salerntiana al Comunale di Chiavari nei precedenti in terra ligure. Il primo si giovò di un gol di Massimo Coda per infliggere un ko pesante all’ex Roberto Breda, mentre il secondo debuttò con un successo sulla panca granata proprio contro l’Entella.

Colantuono sbancò l’impianto ligure con Kiyine, titolare e trequartista per l’occasione, e Sprocati, ma anche grazie ad una parata di Adamonis sul rigore calciato da Troiano. Sia nel primo sia nel secondo caso si trattò di successi carichi di speranza con cui la Salernitana alimentava speranze e sogni che, però, non avevano tratti somatici così definiti come quelli che si vivono in questo tempo presente.

A Chiavari si sono scritte anche pagine poco felici della recente storia granata. Lo scorso anno, per non andare troppo in là con la memoria, la Salernitana di Ventura bucò una partita che avrebbe potuto consentirle di compiere un passo importante verso il raggiungimento dei playoff. Quell’Entella aveva fame di punti, ma anche speranze di salvezza più fondate rispetto ad oggi.

Tuttavia, proprio dagli errori bisogna imparare. Ed allora guai a sottovalutare il fanalino di coda che non vince da tredici partite ed ha un piede e mezzo in serie C. Sul campo, peraltro un sintetico di quelli assai insidiosi, bisognerà essere lucidi, aggressivi, determinanti. Anche spietati, certo. Perché i tre punti servono alla squadra di Castori per confermarsi terza da sola e tenere ancora nel mirino il Lecce.

C’è una grande differenza tra la Salernitana di Bollini e quella di Colantuono, che vinsero sul campo di Chiavari, e quella di Castori che domani proverà ad emularle: questa squadra è molto più consapevole e concentrata sull’obiettivo, sa cosa vuole e sa per cosa lottare.

Non si naviga a vista, ma si ha una rotta ben chiara e definita. Eppure, dal punto di vista tecnico, non c’è poi tantissima differenza tra le altre versioni della Salernitana e quella attuale. Eppure, Bollini è stato uno dei pochi a dare una identità alla Salernitana, mentre Colantuono ha un curriculum ed un carisma da serie A. Castori è esperto, preparato, determinato.

Il manico, ma non solo. Se quest’anno, almeno finora, abbiamo assistito ad un copione diverso, è perché c’è qualcosa di diverso nell’aria. Sarà solo il vento? Lo scopriremo a maggio…

Redazione

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