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PERCHE’ RIDERE E’ IMPORTANTE: SE IL GRUPPO E’ SERENO, NESSUN TRAGUARDO E’ PRECLUSO

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Ricordate l’espressione di Gennaro Tutino durante Salernitana- Pescara dello scorso gennaio? Non c’era la minima traccia di un sorriso, ma tante nubi nel suo sguardo. Alla vigilia della gara con l’Entella i tifosi granata, anche grazie alla testimonianza offerta in diretta e senza filtri da Solosalerno.it e dal prezioso lavoro di Raffaella Palumbo, hanno potuto constatare quanto fosse disteso e sereno l’attaccante napoletano e, più in generale, quanto fosse alto il morale della squadra. Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, tanti specialisti della mente vi diranno che una squadra che scherza, che sorride, che interagisce con l’esterno senza tensioni e con serenità, ha già vinto la partita più importante. Anche sui social i calciatori granata non perdono occasione per dimostrare quanto credano alla promozione, ma anche come sappiano affrontare con il sorriso il momento decisivo della stagione. La diretta instagram di Tutino e Coulibaly ne è la dimostrazione. In una stagione difficile per il covid, in cui è stato impossibile riaprire gli stadi e nella quale manca il contatto diretto tra pubblico e squadra, si può vincere anche così. Dialogo, interazione, confronto, anche via social, sono gli strumenti con cui la squadra, che la società granata ha sempre teso ad isolare dal contesto salvo poche eccezioni (e concessioni), può avvicinarsi alla gente e nei calciatori di Castori si coglie anche questo desiderio. Se i calciatori che in passato hanno indossato la maglia granata sono rimasti nel cuore dei tifosi e sono rimasti legatissimi alla città di Salerno, non è solo merito dei risultati ottenuti sul campo ma anche di una maggiore spontaneità nei rapporti con la gente. Sono cambiati i tempi, certo, ma la mentalità della società granata è ancorata ad una idea di comunicazione che non paga. Non basta realizzare dei contenuti da pubblicare sui propri canali social per sentirsi in pace con la coscienza, per poter dire che si è al passo con i tempi. La dimostrazione è stata fornita proprio dalle dirette che abbiamo realizzato dall’aeroporto di Genova come dall’esterno dell’albergo in cui ha alloggiato la Salernitana. Nulla di trascendentale, per carità. Siamo gli ultimi arrivati in ordine cronologico nel variegato panorama dell’informazione salernitana e non pretendiamo di dare lezioni a nessuno. Nemmeno, però, ne accettiamo quando non ci sono gli estremi. Il lettore, l’utente social, il tifoso che vive a Salerno o in qualsiasi altro posto, ha voglia di vivere quanto più da vicino possibile la squadra. I protagonisti sono sempre e solo i calciatori, non altri. E non si capisce perchè le loro parole, anche le loro facce, debbano restare quasi sempre in secondo piano. Non sarà una intervista o un semplice saluto in diretta a turbare la serenità del gruppo. Anzi, viene da pensare che ricevere qualche attenzione in più non possa che dare calore, fiducia, sostegno alla squadra. Il sorriso di Tutino all’aeroporto di Genova non è stato uno scoop, ma semplicemente una testimonanza di come la squadra si stesse avvicinando ad una partita importante. Questa sì che è stata una lezione di cui si dovrebbe tener conto.

Redazione

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