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Salernitana-Monza, la doppia casacca – E i granata ripartirono da Corrent

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Luglio 1999. La Salerno sportiva era ancora scossa da quanto accaduto un mese e mezzo prima. Non tanto per la retrocessione della Salernitana in Serie B, quanto per l’immane tragedia che ne era seguita, con la morte di Ciro, Enzo, Peppe e Simone su quel maledetto treno di ritorno da Piacenza.

Eppure, anche se nessuno provava voglia di parlare di calcio, piano piano la società presieduta da Aniello Aliberti stava cominciando a pensare al campionato cadetto 1999/2000. Parola d’ordine per l’allestimento della rosa: gioventù.

Il direttore sportivo della Salernitana, il richiamato Peppino Pavone, scelse come nuovo tecnico un 46enne esordiente in cadetteria, Adriano Cadregari, reduce dalla salvezza in C1 alla guida del Lecco ai danni del Padova. Il primo acquisto, invece, fu un ventenne centrocampista che bene aveva fatto al Monza la stagione precedente in Serie B: Nicola Corrent.

Cresciuto nel settore giovanile del Milan, Pavone scelse questo giovane centrocampista veronese con l’intenzione di affidargli le chiavi del centrocampo granata. L’operazione fallì quasi subito. Esonerati Cadregari e Pavone, Aliberti cambiò la propria politica a 360°. In panchina arrivò Gigi Cagni e dalla gioventù si passò all’esperienza. Venne acquistato Giuliano Melosi che affiancò Tedesco a centrocampo e Corrent scivolò in panchina.

L’anno successivo tornò Francesco Oddo a Salerno, il quale diede fiducia al giovane centrocampista veronese. Ma, come accadde la stagione precedente, il cambio di allenatore fu fatale a Corrent. Sonetti, nuovo tecnico, non fece rientrare il mediano nei suoi piani. Anzi, passò alla storia un suo rimprovero verso Corrent in allenamento, captato dai microfoni delle telecamere (già, allora si poteva assistere agli allenamenti anche se oggi sembra quasi un delitto di lesa maestà). “Lo sai fare questo passaggio? – urlo a Sonetti a Corrent – Altrimenti, te lo faccio fare cento volte verso il muro“.

Fu probabilmente la goccia che fece traboccare il vaso. Nel mercato di gennaio, Corrent venne ceduto in prestito al Siena, lasciando la Salernitana dopo 43 presenze e 0 gol all’attivo. Dopo arrivò la promozione in A con il Como e una carriera tra B e C con le maglie di Modena, Ternana, Napoli, Verona, Lecco, Carrarese e Virtus Verona, società con la quale chiuse la carriera nel 2014.

Il primo tassello per ripartire, insomma, non funzionò a Salerno. La battuta viene facile. Corrent non diede la scossa.

Amatino Grisi

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