Editoriale

TUTINO SALUTA E RINGRAZIA LA CITTÀ DI SALERNO

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Termina la stagione calcistica e le lancette dell’orologio girano velocemente, allontanando i calciatori granata con altrettanta celerità dalla città in cui hanno concluso – nel migliore dei modi – il campionato cadetto.

È tempo di rifiatare, è doveroso allentare – non solo le stringhe delle scarpe – ma, soprattutto, la tensione accumulata nei 9 mesi intensi, ormai, andati. 9 mesi lunghissimi in cui è stata creata una creatura che ha dato vita alla serie A.

38 giornate sono bastate per agguantare il massimo risultato a cui si poteva ambire. Tra difficoltà, titubanze, incertezze, sacrificio e spirito indomito il gruppo di Fabrizio Castori – giunto al 22 Maggio – può dirsi “svincolato” da qualsivoglia altro impegno calcistico imminente, al di là di festeggiamenti già prefissati in città.

La bella stagione è alle porte e chissà su quale scenario si spalancherà il futuro granata, prossimo alla stesura di un nuovo capito facente parte del grande libro della Bersagliera.

Proprio il bomber Gennaro Tutino, quest’oggi, ha scritto un post sul proprio profilo Instagram, in cui con il solito tatto, con estrema gentilezza, con smisurata passione e con grande sentimento ne ha approfittato per salutare la piazza di Salerno.

In città il fantasista partenopeo si è sentito sin da subito “a casa”. Il numero 9 granata, nonostante i cancelli dell’Arechi siano stati chiusi al pubblico, ha avvertito, nonostante tutto, il calore dei suoi supporter che, lo hanno accolto con gioia e speranza sin dagli albori della sua firma con la Salernitana.

Anche questo pomeriggio – durante l’ennesima festa organizzata in onore della squadra – Tutino è stato presente nel cuore del centro storico cittadino ed ha evidenziato la bellezza, che ha ulteriormente donato il raggiungimento della serie A, alla ridente Salerno.

Ammirando l’entusiasmo circostante, soprattutto da parte delle nuove generazioni, Gennaro ha ammesso con schiettezza: “ è bellissimo essere qui e vedere tanti bambini che anche grazie a noi si sono innamorati della maglia granata”.

Anche il testo scritto dall’attaccante classe ’96 su Instagram è stato toccante ed esaustivo ed ha indicato, meticolosamente, tutti i punti essenziali che hanno caratterizzato la sua esperienza con la casacca dell’Ippocampo.

Quale sarà il suo destino, ancora, non ci è dato saperlo. L’unica certezza è, e sarà il ricordo bellissimo ed indelebile che impresso, assieme ai suoi compagni di viaggio, nella storia della Salernitana.

A seguire le parole di Gennaro Tutino:

“Non è facile trovare le parole per racchiudere questi 9 mesi a Salerno. Non bastano 9 immagini, serve ripensare a quanta strada è stata fatta per arrivare alla gioia che stiamo ancora assaporando. Ricordo ancora il giorno in cui il direttore Angelo Fabiani e Alberto Bianchi vennero a prendermi nel ritiro del Napoli a Castel di Sangro. Mi fecero  capire quanto la Salernitana aveva deciso di puntare su di me. Più di qualsiasi altra squadra, facendomi sentire subito al centro di un progetto ambizioso e solido.

Il primo grazie va a loro e ai proprietari Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, persone che mi hanno permesso di conoscere una città che mi ha riempito d’amore e di affetto. L’unico rimpianto di questa stagione è non aver sentito l’Arechi tremare dopo un gol, ma la gente di Salerno è stata sempre con noi. Li sentivamo, anche se non potevano essere presenti. È stato un anno magico perché questa Salernitana non è stata solo un insieme di giocatori, ma, un gruppo vero. UNA SQUADRA di uomini, di professionisti e di amici che hanno smentito tutti i pronostici della vigilia.

Merito di tutti, di chi ha giocato di più e di chi ha giocato di meno. Merito di chi ha costruito quest’unione: Mister Castori e tutto lo staff tecnico, hanno lavorato ogni giorno, spingendoci verso l’obiettivo. Ce l’abbiamo fatta anche grazie al lavoro delle persone che non avranno titoli sui giornali, ma, che nello spogliatoio sono determinanti. Penso ai magazzinieri Rosario e Gerardo, al nostro team manager Sasà Avallone a Peppe, il nostro tutto fare e a tutto lo staff sanitario. Sono stati sempre con noi, soffrendo nei giorni difficili, piangendo di gioia in quel 10 maggio che ormai è un sinonimo di felicità.

Abbiamo vissuto 9 mesi da favola, abbiamo scritto la storia ed oggi questa stagione finisce ufficialmente. Voglio dire grazie a tutte le persone che ho citato qui sopra e a tutta Salerno. Tutto è cominciato un giorno di settembre a Castel di Sangro. 9 mesi dopo godiamoci il riposo e ripensiamo a quanto è stata bello questo viaggio, partito da lontano e arrivato in serie A. Forza Salernitana.”

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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