Editoriale

Con un anno di ritardo, Ranieri gioca a Salerno la sua chance di imporsi nel calcio che conta

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Sarà Luca Ranieri, ventiduenne difensore centrale di proprietà della Fiorentina, a completare il nutrito parco di dioscuri messo a disposizione di Fabrizio Castori. Non esattamente il profilo di un calciatore esperto di categoria e reso scaltro dal confronto costante con attaccanti di alto livello, ma un giovane di prospettiva, interessante, da verificare però in un torneo competitivo come la prima divisione del calcio italiano.

Per il neo granata, nonostante la giovane età, già diversi cimenti importanti in serie B, indossando le maglie blasonate di Foggia, Ascoli e Spal. Il ragazzo, accantonato l’antipatico e anomalo dietrofront della scorsa stagione, quando decise di accettare la corte della Spal dopo aver ricevuto, secondo il suo entourage, alcune intimidazioni via social ad opera dei tifosi della Salernitana, sa che dovrà dare il massimo e rendere il doppio sul terreno di gioco; la tifoseria, che non farà sconti, dovrà essere infatti conquistata attraverso prove gagliarde e precise.

Dal punto di vista tecnico e tattico, Ranieri è un difensore di piede mancino che troverà la sua giusta collocazione nel 3-5-2 castoriano presidiando il centro sinistra della retroguardia. Discretamente alto ma non massiccio dal punto di vista morfologico, l’ex spallino è abbastanza rapido e veloce nell’uno contro uno, aggressivo in marcatura e possiede i mezzi tecnici per sganciarsi dalle retrovie e fornire un buon contributo nella prima impostazione del gioco dal basso. Predisposizione ad iniziare l’azione con la palla attaccata al piede che lo rende funzionale anche all’interno di una linea a quattro, nelle vesti di terzino sinistro.

Il ragazzo si farà, ha i mezzi tecnici e la personalità per imporsi, come testimonia la discreta trafila nelle Nazionali giovanili, ma in serie A ci ha giocato poco e, quindi, necessita di tempo per acquisire le certezze tecniche e tattiche che temprano il carattere, rafforzano l’autostima e regalano continuità su livelli prestazionali significativi.

Maurizio Iuliano

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