Non ci lasciano le emozioni neanche un giorno, perché questo è il ritmo della serie A.
Respiro profondo e siamo a San Siro, dove il popolo granata vuol sfruttare una vetrina, per vincere ancora una volta sugli spalti.
Ritmi opposti ma il calcio può regalare, sorprese che fanno bene allo sport, e a noi matti piace sperare in una bella impresa.
Gli occhi di Mou saranno lucidi, per un passato che non si potrà mai negare, avendo portato l’Inter al di sopra di tutti nel 2010.
Banco di prova nel “lunch match” del dall’Ara, dove Sinisa è costretto a fare i conti con una grande assenza, accogliendo l’armata viola con il ciclone Vlahovic.
Reazione necessaria, per allontanare gli spettri di una retrocessione, affrontando una squadra che sta dimostrando un grande valore.
In Laguna un derby, le occasioni che un tifoso aspetta magari per rifarsi, per salvare la categoria o assaltare l’Europa.
Dopo la beffa si parte per Marassi, senza neanche il tempo di lavorare sul reparto difensivo, perché il problema di Sarri risiede sempre lì.
Max Allegri chiede compattezza, identità ed equilibrio, perché un filotto è ciò che serve, alla Vecchia Signora in cerca di continuità.
Due emozionanti pareggi, rispettivamente con Torino e Lazio, sul prato del Castellani in un lunedì speciale.
Chiude il cerchio l’incontro del riscatto, perché Mazzarri e Juric necessitano di punti assai vitali.
Acquisita la matematica certezza della retrocessione in cadetteria, l'attenzione della piazza si è spostata sulle…
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