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Vincenzo Italiano: «Non ci sto, sconfitta immeritata»

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La Fiorentina di mister Italiano non ha approcciato bene alla prima frazione di gioco: ha subito molto la pressione granata e la presenza dei 20.000 dell’Arechi. Durante il secondo tempo, alzando il baricentro e con i cambi appropriati, ha mostrato, invece, un gioco più pericoloso, più aggressivo, tanto da mettere in difficoltà, a tratti, la difesa granata. Sul manto erboso dello stadio comunale di Salerno si sono sfidate due compagini che avevano necessità di vincere, entrambe per motivazioni differenti. La Fiorentina per continuare a sognare l’ “Europa” e la Salernitana per allontanarsi dal baratro della cadetteria.

Il tecnico gigliato, al termine della gara, ha rilasciato dichiarazioni intrese di amarezza ai microfoni di Dazn.

Cosa è successo, oggi, alla Fiorentina?

«Nel primo tempo abbiamo approcciato, stranamente, non bene. Di solito non sbagliamo quasi mai. La Salernitana ne ha approfittato, spinta da uno stadio preparato per grandi imprese. Abbiamo subito un po’ la loro foga, il furore iniziale. Però, nel secondo tempo abbiamo rimediato alla brutta fase iniziale. C’è rammarico perché abbiamo perso la gara per l’unica disattenzione che abbiamo avuto nei secondi 45 minuti. La Fiorentina non meritava la sconfitta».

Quanto si è disperato per le occasioni sprecate dai suoi ragazzi?

«La palla è arrivata un po’ troppo veloce, non era facile controllarla, ma, Piatek non ci ha creduto abbastanza, altrimenti, il pallone sarebbe entrato. Il secondo tempo, comunque, al di là del risultato, è stato all’altezza della Fiorentina vista quest’anno».

Sono state le sostituzione a cambiare il volto della Fiorentina?

«Si, decisamente. Sono contento perchè abbiamo alzato il ritmo della gara, l’inerzia della partita, grazie all’inserimento di due terzini freschi, lucidi. Saponara ha tantissima qualità, lo ha dimostrato. Ha saputo mettere alle corde la Salernitana. L’unica disattenzione avuta è stata fatale. Per come hanno giocato loro il primo tempo e per come noi abbiamo gestito il secondo, la sconfitta ritengo sia un po’ troppo».

Ritiene la sconfitta un incidente di percorso o crede che sia un campanello d’allarme?

«Il campionato è quasi finito. Dobbiamo cercare di non fare pesare a livello mentale questa sconfitta. Mancano cinque gare, abbiamo a disposizione 15 punti, siamo in una zona di classifica che vogliamo mantenere, perchè da inizio campionato stazioniamo lì. Una partita in cui non si dia il 100% può capitare, nei prossimi incontri daremo il massimo. Già mercoledì ci attende un recupero importante in casa, sfrutteremo la spinta dei nostri tifosi come è successo qui a Salerno per la Salernitana».

L’obiettivo resta l’Europa?

«Dipenderà tutto da noi, da quello che riusciremo a proporre. Non vogliamo raccogliere meno di ciò che possiamo ottenere».

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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