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Simone Verdi fa impazzire l’Arechi

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Simone Verdi

“V” come vittoria, “V” come verde speranza, “V” come Simone Verdi. Vince la Salernitana, vince il coraggio, vince l’aggressività, vince il gruppo, vince la mentalità. I granata hanno ottenuto il quinto risultato utile consecutivo. 13 punti in due settimane. La stanchezza è tanta, ma la voglia di agguantare l’obiettivo stagionale è maggiore.

Simone Verdi, entrato a gara in corso, si è reso subito pericolo. Il numero 10 granata ha realizzato il 2 a 1 che ha condotto la Bersagliera alla conquista di tre punti pesantissimi.

Al triplice fischio, l’ex Torino ha pronunciato parole al miele ai microfoni di Dazn:

La tua esultanza – con la testa all’indietro – è stata strepitosa. Volevi ascoltare il boato dell’Arechi?

«Prima della partita immaginavo come sarebbe stato se oggi avessi segnato, mi veniva la pelle d’oca solo a pensarci. Si è magicamente realizzata questa mia fantasia. È stata una follia. È stata un’iniezione di adrenalina. È stato tutto troppo bello. Oltretutto, vincere davanti al nostro pubblico è sempre fantastico».

Durante il primo tempo eri in panchina, ciononostante il tuo coinvolgimento è stato massimo. Quanto ti è entrata dentro Salerno e la Salernitana in cinque mesi?

«Siamo tutti partecipi. È fondamentale chi parte dall’inizio, ma anche chi subentra. Lo stiamo dimostrando. Siamo tutti indispensabili: Kastanos, Perotti che ci ha messo l’anima, Belec che – appena entrato – ha fatto delle parate bellissime. La forza del gruppo è un’arma in più, non ha valore. Stiamo vivendo questa magia perché siamo tutti unici, ci crediamo davvero. Questa è la cosa più bella. Inoltre, io e Bonazzoli abbiamo un rapporto speciale: ci siamo conosciuti lo scorso anno, e quando ha segnato, è stato come se quel gol lo avessi realizzato io».

Nicola come è riuscito a rendervi così uniti?

«Ci ha sbloccati mentalmente, ci ha donato tranquillità. Lui è riuscito ad inculcarci tanto, in primis, la necessità di dover credere in noi stessi. Dobbiamo continuare così. Domenica affronteremo il Cagliari, è una squadra che ha appena cambiato allenatore, non sarà semplice e  verrà a Salerno a caccia di punti».

Siete fuori dalle ultime tre, avete più leggerezza?

«Assolutamente no. Anzi, dobbiamo essere ancora più concentrati».

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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