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Sabatini: «Avrei voluto essere lì a combattere»

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Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Salernitana, è intervenuto in diretta a Sky Calcio Club. Nella trasmissione condotta da Fabio Caressa, in onda in edizione estesa nonostante la sosta della Serie A, ha analizzato alcuni dei temi più caldi del momento.

Lungo ed intenso il passaggio sull’esperienza di Salerno.

La ripresa del Campionato

«La rimonta della Juventus non è casuale, ha fatto ritrovare alla squadra un modo di stare in campo, di pensare. È una prerogativa degli allenatori esperti e capaci di metabolizzare la sconfitta come Allegri» ha detto Sabatini sul momento attuale dei bianconeri.

«Tornerà in gioco per tutti gli obiettivi. Per lo scudetto deve fare una scalata furibonda, ma è tornata a ragionare come una grande squadra. Dipenderà da come si ripresenta Pogba, perché Chiesa sembra tornato già in condizione.»

Sul Napoli

«Non è un’orchestra sinfonica, è un’orchestra sincrona. Spalletti è artista senza regole, è pura genialità. Kvaratskhelia non me l’aspettavo così forte e mi suscita una certa invidia, perché quella è una vera scoperta. È una locomotiva, quando si mette in movimento è inarrestabile. Prima di tutto è stato bravo il direttore sportivo

Il caso Karsdorp

Sulla stagione della Roma e la querelle col calciatore olandese, che ha rotto con il club e non si è ripresentato alla ripresa degli allenamenti: «Mi sarei trovato in difficoltà  per questioni professionali e umane. Karsdorp ha fatto un errore grave a non presentarsi un ritiro, un calciatore deve seguire le regole del gruppo. Sarà un po’ contrariato, ma non ha diritto di sottrarsi alle regole”. 
«La Roma gioca male, ma non consegna mai le partite e questo è nella mentalità di Mourinho. Restano sempre nella partita con l’opportunità di fare risultato anche a tempo scaduto. A me piace un calcio che fa circolare palla velocemente e verticalizza in fretta. Tre passaggi e via in profondita. È il mio calcio, ma penso sia un po’ quello di tutti».

i Mondiali e la Nazionale

«Mondiale? Ci ripenso oggi per la prima volta . Ho dovuto staccare dopo l’eliminazione dell’Italia. Voglio vedere prima come le squadre affronteranno queste partite, ci sono tante squadre competitive. Da quando ho visto allenarsi Tomiyasu ho capito che in Giappone hanno una cultura del lavoro e una capacità di seguire l’allenatore straordinario. È una squadra che non vorrei mai affrontare». 

La lotta per non retrocedere

«Vedere giocare la Sampdoria mi mette grande tristezza. Mi sembra una squadra che va in campo come se dovesse perdere. Non so che fattore sia intervenuto. Perché una squadra possa essere competitiva ci vuole una coesione psicologica straordinaria, bisogna poter divulgare messaggi nello spogliatoio tramite giocatori e allenatori. Spero nessuno abbia pensato di poter replicare quanto fatto dalla Salernitana l’anno scorso, perché non è cosa che si può fare sempre».


Con Iervolino ho litigato, vorrei essere lì a lottare

«A Salerno se ho fatto qualcosa di buono è stato scegliere Nicola, che sa sempre affrontare col sorriso gli eventi peggiori calcisticamente parlando. Bisogna affrontare queste situazioni col pensiero positivo».
«Il presidente della Salernitana è un personaggio forte dal punto di vista imprenditoriale, un uomo sicuro di sé e molto coraggioso. L’avvento di Iervolino è stato decisivo, non ci sono dubbi. Che è successo tra noi? Abbiamo litigato su una vera stupidaggine, su un equivoco. Il dramma della mia vita è che dico immediatamente le cose che penso. Sono pentito di non essere lì, la squadra mi piace e non nego che mi sarebbe piaciuto essere lì a combattere. Salerno ha una capacità di amare la squadra che si fa fatica a trovare. Quello che c’è lì non si può neanche raccontare, è gente di fede ed è una cosa difficile da spiegare».

Redazione

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