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Merino: «Salernitana, sensazioni indescrivibili. Castori? Rapporto di rispetto. Sul ritorno di Djuric…?»

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Roberto Merino è intervenuto alla trasmissione “Tackle-La Salernitana a gamba tesa” in onda ogni due giovedì sulla pagina Facebook de Il Giro Granata in 100 Giorni. Questi i principali interventi del “Maradona delle Ande“, attualmente allenatore delle giovanili del Torrione FC

Su cosa prova al sentire la parola Salernitana: “Sensazioni indescrivibili e sentimenti contrastanti, non è semplice sintetizzare con una risposta due anni vissuti in una piazza calorosa che mi ha dato la possibilità di crescere come uomo e come atleta“.

Sul famoso gol all’Albinoleffe da centrocampo: “Il gol con l’Albinoleffe? Me lo chiedono ovunque vada (ride, ndr). Ho controllato il pallone rubandolo a Gabionetta, ho visto subito che il portiere era fuori dalla porta e, con un pizzico di fortuna, è uscita fuori una rete strepitosa che ha dato molto morale alla piazza in ottica salvezza”.

Sul rapporto con la tifoseria: “Quando arrivai qui non conoscevo neanche una parola d’italiano ma conoscevo il calcio italiano e sapevo che arrivavo in una piazza del Sud molto calorosa e passionale. Mi impegnai in allenamento e nonostante non giocassi i tifosi mi hanno sempre sostenuto. Loro, da vero numero 12, mi hanno aiutato a non mollare e a farmi trovare pronto quando è arrivato il mio momento“.

Sul rapporto con Castori: “Castori? Rapporto normale e rispettoso. Ero convinto di poter dare una grossa mano e di poter fare la differenza in quella rosa composta da buoni calciatori, però ero fuori dalle sue scelte tattiche“.

Sull’infortunio nel ritiro estivo del 2009: “In quel periodo ero ricercato da diverse squadre di A, B ed estero però io volevo continuare a giocare a Salerno. Capitò quell’infortunio che è un episodio che può accadere nella vita di un atleta e che rende complesso il mondo del calcio. Sicuramente mi ha penalizzato ma non mi ha tolto la fame di dimostrare di continuare a essere meglio di prima“.

Sulla sua esperienza da allenatore delle giovanili del Torrione: “Sono del parere che l’alunno faccia la scuola mentre il docente può trasmettere la propria esperienza ed è quello che dico sempre ai miei ragazzi. Io ho vissuto diverse realtà giocando con calciatori anche importanti e provo a trasmettere questi valori ma soprattutto vorrei trasmettere la passione per questo sport partendo dalle cose più semplici come il sentire l’odore dell’erba del terreno di gioco e la socializzazione, provando a staccare un po’ dai social e dai telefonini“.

Su Boulayé Dia: “Dia mi piace molto, giocatore che attacca la profondità, è veloce, può saltare l’uomo e può fare la differenza“.

Su un eventuale ritorno di Milan Djuric alla Salernitana: “Djuric mi ricorda Fava, calciatore che funge da punto di riferimento per l’attacco e ti apre gli spazi ma faccio fatica a intravederlo in un eventuale gioco propositivo“.

Sull’allenarsi in Turchia in vista della ripresa del campionato: “Io mi allenerei al freddo perché il campionato si giocherà con queste temperature in questa stagione, soprattutto in Nord Italia. Meglio quindi abituarsi fin da subito“.

Amatino Grisi

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