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Sabatini premiato a Salerno: “Con Iervolino ho sbagliato, mi manca la luce di questa città”

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Walter Sabatini

Walter Sabatini è tornato questo pomeriggio a Salerno per ritirare il premio come miglior direttore sportivo della scorsa stagione nell’ambito del Festival del Calcio italiano. La consegna si è svolta nella suggestiva cornice del Complesso San Michele.

Accompagnato da Pietro Bergamini, suo storico collaboratore, l’ex disse granata è stato salutato con calore dai tifosi presenti. Ad accoglierlo all’esterno della sala c’erano anche la responsabile della comunicazione della Salernitana, Mara Andria, l’addetto stampa, Gianluca Lambiase, ed il team manager, Salvatore Avallone.

Emozionato, contento di essere tornato a Salerno, grato per il calore e l’affetto ricevuti e per il premio che gli è stato conferito, Walter Sabatini è stato disponibile con giornalisti ed appassionati rispondendo alle domande senza mai svicolare.

Le parole di Walter Sabatini

“Sono andato via da Salerno nel momento in cui – ha detto – stava per cominciare una nuova stagione ed avrei potuto vivere il momento più esaltante della mia vita, quello in cui costruisco una squadra. Quando sono andato via in questa città c’era una luce meravigliosa, ma per godersi la luce bisogna aver fatto qualcosa che ti dia soddisfazione. Quando sono arrivato a Salerno, lo scorso gennaio, ricordo che c’era la stessa luce di oggi e quella luce me la sono goduta quando abbiamo conquistato la salvezza. Ti godi la luce quando alle spalle hai un motivo per poterlo fare, quando hai fatto qualcosa di buono. Non essermi goduto la luce di Salerno in estate, quando avrei finalmente potuto gustarmi quel famoso pescheto in riva al mare senza neanche le ciabatte, è un mio grande rimpianto. E’ solo colpa mia, perché ho litigato col presidente Iervolino per la questione delle commissioni agli agenti di Lassana Coulibaly. Io, in quel momento, difendevo quella richiesta ma aveva ragione il presidente a respingerla. Ho sbagliato io, a causa della mia arroganza che non è il mio principale difetto, e c’è qualcun altro oggi ad operare per la Salernitana e a godersi la luce di Salerno. Amo Salerno e la sua gente, vorrei abbracciare tutti per dimostrarvi il mio affetto ma non posso farlo. Tornare? Be’, certo che vorrei tornare ma sapete tutti com’è andata in estate. La Salernitana è una squadra forte, Dia è un pungiglione straordinario che ti infetta appena gli dai la possibilità di attaccarti in verticale. Penso che col Milan e nelle successive partite non parta affatto battuta: sono gare che possono darti ala gloria o la normalità, ma non quelle che devi vincere assolutamente per centrare l’obiettivo stagionale. Nella mia carriera non ho vinto scudetti, ma ho fatto per cinque anni di fila la Champions e mi sono salvato a Salerno. Posso dire che qui ho vinto”.

L’abbraccio con Federico Fazio

Al termine della conferenza, Walter Sabatini, nel lasciare la sala conferenze, ha salutato Federico Fazio. Il numero 17 granata ha raggiunto il complesso di San Michele prettamente per abbracciare l’ex direttore dell’Ippocampo. Sabatini prima di entrare in auto ha detto al difensore: “Federì, ti voglio bene. Nemmeno immagini quanto ti voglia bene”.

Sabatini e Fazio al termine della conferenza
Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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