News

Ochoa in vena di miracoli. Difesa in difficoltà. Ottimo esordio Di Nicolussi Caviglia. Vilhena, croce e delizia

Tempo di lettura: 4 minuti

OCHOA 8: immediatamente felino su deviazione ravvicinata di Zima, provvidenziale su Radonijc e Vlasic, reattivo sulle bordate di Lukic e Vojvoda. Anche i miracoli non possono durare in eterno ed è costretto a piegarsi sul colpo di testa a pochi passi di Sanabria. Nuovamente decisivo sul diagonale a colpo sicuro di Miranciuk, devia in maniera portentosa sul palo il potente tiro di Rodriguez.

BRONN 5,5: Radonijc non regala punti di riferimento, lui non riesce a stargli attaccato ed a volte sembra un po’ spaesato, come in occasione del vantaggio del Torino, quando lascia improvvisamente la marcatura su Sanabria che colpisce indisturbato di testa. Secondo tempo ruvido e senza fronzoli.

DANILIUC 5: inizio di grande attenzione in marcatura su Sanabria, poi prova a farsi vedere offensivamente sulle palle inattive. Tutto giusto, poi una distrazione letale di Bronn, da lui non letta, consente a Sanabria di portare avanti i suoi. Va un po’ in confusione e pochi minuti dopo si lascia sovrastare su Corner da Schuurs che colpisce il palo. Soffre la fisicità di Sanabria, prende un’ammonizione e Nicola inserisce (76′) GYOMBER 6: rientra e addomestica in fretta i residui bollori di Sanabria.

FAZIO 5,5: avvio di gara assai incerto, si lascia sorprendere ingenuamente da Lukic alle spalle, con il serbo che serve Radonijc sul quale compie una prodezza Ochoa. Non sempre accorcia tempestivamente su Vlasic, impreciso anche nella costruzione dal basso. Non ha il passo per contrastare Vlasic che se lo beve su un taglio in verticale ma trova ancora pronto Ochoa. Ancora disattento su Buongiorno che salta indisturbato su corner e sfiora il gol. Nel finale di primo tempo migliora la sua prestazione e in un paio di circostanze ci mette una pezza. Inizio di ripresa sofferto in marcatura su Vlasic, poi, con l’uscita di Radonijc, gli tocca il neo entrato Miranciuk che regala pochi riferimenti e crea nuove difficoltà. Ottima lettura sul finale di partita, quando è ben posizionato nell’intercettare il tracciante centrale del Torino.

CANDREVA 6: quando si propone nell’uno contro uno crea sempre situazioni offensive interessanti, ma sono dolori quando a spingere sulla sua fascia è Vojvoda che lo salta in più occasioni. Parte ottimamente nel secondo tempo, affondando quando la squadra riparte, servendo un ottimo assist a Piatek e impegnando severamente Milinkovic. Nel finale, stremato, gioca soprattutto di gestione.

NICOLUSSI CAVIGLIA 6,5: poco può nel marasma generale del primo tempo, ma almeno lotta come un leone sui palloni sporchi che rimbalzano nella zona nevralgica, conquistando qualche punizione che fa respirare la squadra e trovando anche il tempo per inserirsi a destra e crossare un interessante pallone che non trova la deviazione degli attaccanti. La Salernitana del secondo tempo è un’altra squadra, lui regala il suo contributo sotto forma di gamba e inserimenti. Lucido, dinamico e tatticamente utilissimo fino alla fine.

BOHINEN 5,5: il Torino gioca tanti palloni tra le le linee, lui non riesce a liberarsi di una certa macchinosità nella distribuzione del gioco e nell’essere aggressivo e tempestivo in fase di interdizione. 46′ PIATEK 6: lancia immediatamente nella contesa centimetri e furore agonistico, detta il passaggio, concentra su di se le attenzioni difensive del Torino e consente ai compagni di guadagnare campo negli spazi. Ha voglia, vuole spaccare il mondo, conquista e spizza palloni, fa salire la squadra però gli manca un pò di lucidità al momento di finalizzare e rifinire il gioco.

VILHENA 7: gioca il primo tempo a ritmi bassi, con passaggi da riscaldamento pre partita, non si inserisce, non va in pressing; quarantacinque minuti apatici e privi di qualsiasi senso tecnico-tattico. Poi, all’inizio del secondo tempo, ricorda di esser stato nazionale olandese, conquista palla, affonda nello spazio e con un tiro chirurgico batte Milinkovic Savic. Il gol lo esalta, diventa aggressivo, affonda palla al piede, costruisce gioco, guadagna punizioni e fa sentire il tackle agli avversari.

BRADARIC 5,5: Lazaro è un cliente difficile, ma lui è concentrato ed applicato nell’uno contro uno e con una diagonale controlla perfettamente il taglio insidioso del suo dirimpettaio, al quale però consente di crossare il pallone del vantaggio ospite. Graziato quando Singo lo brucia sul taglio ma non impatta bene il pallone. E’ stanco, Nicola se ne accorge e lo sostituisce con 76′ PIROLA 6: regala alla squadra peso atletico e maggiore solidità difensiva nella fase che vede il ritorno del Torino

BONAZZOLI 6: nei panni di rifinitore si muove tanto tra le linee e sugli esterni, dal suo piede parte qualche buon suggerimento per Dia e Candreva; un po’ distante dai sedici metri avversari. Fornisce un ottimo pallone a Dia in avvio di secondo tempo, ma il compagno non ne approfitta. Nella fase di maggiore sofferenza si mette al servizio della squadra in un dispendioso lavoro in fase difensiva, prima di lasciar spazio a (90′) BOTHEIM s.v

DIA 5,5: scatta nei tempi giusti sulla verticalizzazione innescata da Bonazzoli, ma cincischia al momento della finalizzazione e si lascia anticipare dal difensore del Torino. Prova con qualche sortita con la palla al piede a regalare vivacità e metri di campo ai suoi, ma le buone intenzioni non si traducono quasi mai in azioni concretamente efficaci. Sul secondo assist di giornata di Bonazzoli, supera bene il diretto avversario ma poi calcia male e consegna il pallone a Milinkovic. 85 VALENCIA S.V.

ALL.NICOLA 6: imposta una partita accorta, assegna compiti precisi ai suoi, cercando di avere superiorità numerica in fase difensiva e calciatori di movimento in grado di concedere pochi punti di riferimento alla difesa avversaria. I propositi si scontrano, nel primo tempo, con la maggiore chiarezza di idee e lo strapotere atletico degli uomini di Juric; in campo c’è stato solo il Toro. Ad inizio ripresa inserisce Piatek al posto di Bohinen e schiera i suoi uomini con il 3 4 3. La squadra si scioglie, riparte con prontezza ed è premiata anche la scelta di tenere ancora in campo Vilhena, che realizza il gol del pari. Nell’ultimo terzo di gara, la squadra, che ha speso tanto, è stanca, fatica ad esser lucida e soffre il ritorno del Torino. I cambi permettono ai suoi uomini di controllare con maggiore ordine gli assalti finali degli avversari.

Maurizio Iuliano

Recent Posts

Una Salernitana ordinata, combattiva e pungente tiene testa alla Juventus

FIORILLO 7: strozza in gola l'urlo di gioia di Vlahovic deviando sulla traversa il potente…

3 giorni ago

Un Tchaouna da ‘big’ non basta a una discreta Salernitana sconfitta dall’Atalanta.

FIORILLO 6: gara di ordinaria amministrazione per un'ora, poi comincia la vita dura quando l'Atalanta…

1 settimana ago

Salernitana – Atalanta, probabili formazioni: un cambio per Colantuono, Gasp fa turnover

Tempo di lettura: 2 minuti Ultimi scampoli di Serie A all'Arechi, dove la Salernitana già retrocessa ospita…

1 settimana ago

L’ex CEO del Cesena interessato a rilevare la Salernitana

Acquisita la matematica certezza della retrocessione in cadetteria, l'attenzione della piazza si è spostata sulle…

2 settimane ago

Come funziona il “paracadute”?

Da alcuni anni, la Lega di Serie A destina una parte dei suoi ingenti introiti…

3 settimane ago

Una Salernitana dignitosa soccombe al cospetto di un Frosinone più determinato

COSTIL 6: spiazzato dal rigore di Soulè, impossibilitato ad intervenire sull'incursione vincente di Brescianini, poco…

3 settimane ago