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L’officina Sousa valorizza anche il rendimento dei singoli.

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Dopo la rinascita tattica della squadra, tra le missioni principali di Sousa occupa un posto importante il recupero calcistico e psicologico di diversi calciatori granata.

Partendo dalla consapevolezza che una prestazione individuale possa essere di spessore solo all’interno di un impianto collettivo collaudato e fondato su mansioni specifiche e correttamente distribuite.

In questo senso, da diverse settimane appare evidente il salto di qualità operato da alcuni interpreti difensivi, testimoniato soprattutto dalle performance di Pirola e Daniliuc.

Non più spaesati virgulti in balia degli eventi, ma pugnaci mastini capaci di ben figurare anche al cospetto di attaccanti validi ed esperti.

Da elementi considerati acerbi per il maggiore campionato italiano a prospetti pronti a ingolosire gli operatori di mercato, in sostanza, il passo è stato breve.

Nessuna sorpresa, a dire il vero, solo la conferma di una legge del pallone antica come la notte dei tempi.

Adoperando questa chiave di lettura, analoghi miglioramenti esponenziali hanno caratterizzato il rendimento di Bradaric e Sambia. Entrambi ritenuti, troppo in fretta, operazioni eccessivamente onerose.

Le loro qualità tecniche di base, affiancate da un’autorevolezza in fase di spinta favorita dalla crescente autostima del team, stanno diventando un fattore.

In attesa del ritorno a pieno regime di Mazzocchi, fermamente deciso ad accelerare la ricerca della migliore condizione psicofisica.

L’alacre laboratorio del tecnico lusitano ha raggiunto risultati significativi anche attraverso la rivitalizzazione di alcuni attori del centrocampo.

Kastanos non rappresenta più un mestierante della mediana impegnato ad indossare una veste troppo larga rispetto alle sue reali capacità calcistiche.

Dopo la cura dell’ex trainer della Fiorentina, il cipriota sta gradualmente dimostrando che la serie A è pane ampiamente alla portata dei suoi denti.

Sulle sue abilità tecniche in pochi hanno espresso dubbi. L’innalzamento dell’asticella appare evidente quando si entra in valutazioni di carattere temperamentale e mentale.

Distrazioni, approcci timorosi e svagati e discontinuità agonistica sono stati sostituiti da attenzione, intraprendenza funzionale al progetto tattico e abnegazione al servizio della strategia richiesta dal match.

Carburazione incoraggiante che sta accompagnando anche le prove di un Bohinen finalmente più prossimo al lucido play maker ammirato nello scorso campionato.

Lo si nota dal ritorno del temperamento dinamico che affianca il ritrovato coraggio degli spunti palla al piede e delle imbucate verticali a favore dei compagni.

L’officina Sousa, si può esser certi, non chiuderà i battenti durante la pausa imposta dagli impegni delle Nazionali. Altri calciatori dovranno essere aiutati ad esprimere concretamente le loro indubbie potenzialità.

Maurizio Iuliano

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