Basket

Simone Fontecchio: chi è l’uomo che deve trascinare la nazionale italiana ai mondiali di basket

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Ormai è tutto pronto nelle Filippine (e non solo) per dare il via ai Mondiali di Basket 2023, con l’Italbasket che proverà a recitare un ruolo da protagonista trascinata dall’entusiasmo e dalla spesso sottovalutata organizzazione di gioco imposta da coach Pozzecco. Guardando alle ultime statistiche legate alle scommesse sul basket, pare evidente che gli Azzurri non siano tra le nazionali favorite – anche perché, sbirciando l’articolo sui mondiali di Basket, l’Italia nella sua storia può al massimo vantare un quarto posto nella competizione intercontinentale. Se c’è un minimo barlume di speranza affinché le cose possano andare per il verso giusto, magari anche oltre le aspettative del gruppo, quelle passano certamente dalle mani e dal talento di Simone Fontecchio – approdato anche in NBA dallo scorso anno e diventato il simbolo del movimento cestistico italiano che va a caccia di nuovi idoli dopo l’epoca firmata Danilo Gallinari, Andrea Bargnani e Marco Belinelli. Chi è Simone Fontecchio? Scopriamo insieme brevemente la sua storia.

Talento nato in Italia, ma sbocciato tra Germania e Spagna

Nato il 5 ottobre 1995 a Pescara, Fontecchio ha iniziato la sua carriera professionistica nel 2012 con Virtus Bologna e da allora ha giocato per diversi club in Italia, tra cui Bologna, Vanoli Cremona, Pallacanestro Reggiana e Olimpia Milano. Ha inoltre rappresentato la nazionale italiana di pallacanestro in diverse competizioni internazionali, e dal 2020 al 2022 ha militato in Germania prima nelle fila dell’Alba Berlino e poi in Spagna per il Baskonia, prima dell’approdo nella NBA con gli Utah Jazz che gli hanno offerto un contratto biennale senza passare dal Draft – come spesso capita quando si ha l’occasione di ingaggiare dei giocatori “già pronti” e quanto già visto (soltanto per citare altri giocatori italiani) con Gigi Datome e Niccolò Melli. 

Fontecchio è un realizzatore naturale che può segnare in vari modi e che spesso, grazie a questa caratteristica, ha fatto le fortune dell’Italbasket. È un buon tiratore da oltre l’arco (quando trova il giusto ritmo sa essere letale nel tiro da tre punti), ma senza trascurare il gioco dalla media distanza. È in grado di finire al ferro grazie a un buon atletismo e alle braccia lunghe e non ha paura di attaccare l’area e guadagnarsi falli e tiri liberi. Fontecchio è un giocatore versatile che può contribuire in più modi in campo. Può giocare e difendere più posizioni, rendendolo una risorsa preziosa per qualsiasi squadra. È anche un buon rimbalzista per le sue dimensioni. Tutte doti che la nazionale spera di poter sfruttare al meglio.

Fontecchio, una famiglia di sportivi abili non solo nella pallacanestro

Simone Fontecchio viene da una famiglia di sportivi: la mamma Amalia Pomilio è stata una giocatrice di basket a Vicenza e con la nazionale italiana con cui ha collezionato ben 119 presenze tra 1983 e 1989. Il nonno materno, Vittorio Pomilio, è stato giocatore per la Stella Azzurra Roma, per la Società Cestistica Mazzini e per la Libertas Pescara, Pomilio ha inoltre giocato per 3 anni in nazionale, compresi gli europei 1957 in Bulgaria. Il papà di Simone, Daniele Fontecchio, è stato un ostacolista e vicecampione europeo indoor sui 60 metri a ostacoli, e più volte campione agli assoluti italiani outdoor e indoor. Simone Fontecchio ha anche un fratello maggiore, Luca, che ha giocato a basket dal 2008 al 2012 nelle giovanili della Virus Bologna e quindi per vari club, tra cui la Viola Reggio Calabria.

Redazione

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