Editoriale

Hellas-Salernitana: non tutto ma tanto

Tempo di lettura: 2 minuti
Non c’è tempo per noi
Non c’è posto per noi
Cos’è questa cosa che costruisce i nostri sogni, però ci sfugge?
Chi vuole vivere per sempre?

Volevo scrivere la verità, lettori. Volevo scrivere che sarà una partita non sporca, ma lurida. Ma poi questo editoriale sarebbe inutile. Chiunque abbia visto classifica, calendario, prestazioni, già sa. E del resto, scrivendo mentendo, ho alterato la realtà pure citando i Queen. Qua nessuno vuole vivere per sempre, al massimo sopravvivere in questa categoria. Ho sentore però che sul campo resterà qualche vittima. L’una, l’altra o un allenatore. Scrivendo mentendo, è possibile venga fuori qualche verità più vera dell’altalenante bollettino medico che riguarda Boulaye Dia, uno dei grandi assenti di stasera. Diversamente da quel che recitava il detto antico, l’attaccante è buono per Regina madre patria e non per il Re che gli stacca l’assegno mensile. E si è reso protagonista, nel tragitto che intercorre tra l’ecografo, il Mary Rosy, e l’aereo diretto in Africa, di un rimarchevole percorso di salute.

Non sarà l’unico assente, scrivevo. Mancheranno 2/3 dei portieri senior, il Presidente si sottoporrà ad un particolare Breakfast in AmericaWalter Sabatini presumibilmente resterà nell’Urbe. Paradossale che per una gara così importante tanti, compreso un gran numero di tifosi — ma qui entrano in gioco data, orario “difficili” ed obbligo di tessera, saranno comunque in 500 a sostenerla — saranno altrove. In latino, altrove si diceva “alibi”. Ma alibi questa squadra non può avere. Toccherà quindi fare la conta, ed impegnarsi per dar torto — meglio, generare rimpianti — agli assenti. Assenti non saranno i tifosi di casa curvaioli, freschi vincitori di reclamo, nella seconda tappa di un trittico casalingo che li vede — tu guarda gli incroci — fronteggiare le principali concorrenti alla salvezza.

Si incroceranno, nel riscaldamento, altri due destini. Quello del nigeriano Nwankwo Simy e di Federico Bonazzoli. Due ottimi calciatori, diversamente smarriti. Il primo, che le voci di dentro danno per titolare dal 1’ in massima serie dopo oltre due anni, avrà una chance insperata solo pochi mesi fa. Il secondo, scomparso alla voce “marcatori” nel 19 agosto ultimo scorso, potrebbe andare al “Bentegodi” con l’autobus scaligero e salire su quello che conduce a Salerno dopo la gara, stando ai rumors di mercato. Già strana coppia nei mesi dello pseudo trust, potrebbero ritrovarsi, in una di quelle storie che sembrano uscite da un film e che invece nel calcio sono all’ordine del giorno. E neanche ci si può dimenticare della serata particolare che vivrà Milan Đurić, pretoriano fedelissimo del management lotitiano. Ha segnato tanti gol quanti Dia, l’ultimo col Cagliari. Di piede, udite udite. A voler farcire ulteriormente questo già ricolmo pandoro, si può aggiungere che tre ore prima si disputerà un’altra lurida partita, tra Cagliari ed Empoli. Manca lo zucchero a velo? Vi accontento: alla stessa ora si giocherà Udinese-Bologna, si andrà in campo con una classifica molto, molto delineata, in un senso o nell’altro.

E di sicuro dimentico qualcosa. Partita lurida sì, ma niente affatto ordinaria questo Hellas-Salernitana. Ma qui siamo in pieno solco di tradizione per una gara da sempre vissuta con intensità.

Due ore da vivere in apnea, non tutto ma tanto.

Con buona pace degli ordinari “sgarri” gastronomici di questi giorni, arriveremo affamati al fischio di Maurizio Mariani di Aprilia. Al quale auguro buona fortuna ed occhio lungo, chè la partita è lurida, e speriamo non ci sia bisogno dell’AVAR.

Giovanni Perna

Nato nel 1964, professione ortopedico. Curioso ma pigro. Ama svisceratamente Salerno e la Salernitana. Come sempre accade quando un amore è passionale, è sempre piuttosto critico nei confronti di entrambe.

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