Editoriale

Turci (Dazn):«È il momento giusto per affrontare il Napoli»

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La squadra di Inzaghi è pronta a vivere una partita emotivamente importante: tra poche ore sarà di scena al “Maradona”. I granata inizieranno il girone di ritorno sfidando i campioni d’Italia in carica. Affronterà il gruppo di Mazzarri che, malconcio, cercherà di uscire dalle macerie, per riscattare il 3 a 0 rimediato col Toro, mentre la Salernitana proverà a rimediare alla sconfitta dell’ultimo minuto rimediata con la Juventus. Tommaso Turci, protagonista all’Arechi da bordocampo, durante la gara tra la squadra dell’Ippocampo e la Vecchia Signora, ha analizzato l’attuale condizione della Salernitana ed ha approfondito l’incontro di domenica scorsa ai microfoni di SOLOSALERNO.

L’intervista

Nonostante in classifica esista un gap abissale tra Salernitana e Juventus, non si è evidenziato, se non a tratti, il dominio dei bianconeri sul green dell’Arechi. Qual è la tua considerazione?

«La Salernitana ha dimostrato di potersela giocare alla grande contro la Juve, credo che abbia fatto un’ottima prestazione di carattere, di abnegazione, ma anche di qualità. Purtroppo contro una grande squadra come la Juve bisogna limare i dettagli, non si può sbagliare nulla. L’errore che c’è stato in pieno recupero, è stato pagato a caro prezzo dalla Salernitana. C’è da sottolineare che quella con la Juve è una partita da cui ripartire. In questo girone di ritorno la compagine di Inzaghi metterà in luce tutte le caratteristiche che potrebbero condurla alla salvezza».

La compagine di Inzaghi presenta una forte emergenza in tutti i reparti, ciononostante la mentalità, da un po’ di tempo, sembra quella di riuscire a gettare il cuore oltre l’ostacolo. L’attuale organico, con gli innesti giusti, a cosa può ambire?

«La Salernitana può raggiungere la salvezza. Lo spirito che ha portato Inzaghi è nuova linfa. È una squadra che ha sempre dimostrato di potersela giocare con tutte. È chiaro che sarà importante ritoccare un po’ la rosa e portare del valore con dei giocatori esperti. Voglia di vincere, determinazione e sacrificio sono le armi giuste per togliersi delle soddisfazioni».

Maggiore, dopo una stagione buia, sta ritrovando estro e fantasia. La disperazione dopo l’espulsione è un altro elemento che depone a favore del gruppo di Inzaghi?

«È fuori dubbio che tutti i componenti della rosa tengano alla salvezza. C’è un grande attaccamento nei confronti di questa maglia e la dimostrazione è sicuramente lo spirito di sacrificio che c’è. In questo gruppo ci sono dei ragazzi che hanno a cuore la causa e questo può essere un ulteriore valore per raggiungere la salvezza. Nell’occasione specifica bisogna sottolineare che Maggiore, che aveva fatto un’ottima partita fino al sessantesimo, si è fatto espellere in maniera abbastanza ingenua. Però è in crescita e può essere un giocatore importante per per il girone di ritorno».

Cosa ha portato la Salernitana a perdere la gara?

«La mancanza di attenzione in determinate situazioni. La partita si poteva chiudere con un pareggio o comunque conquistando dei punti. La Salernitana ha dimostrato, anche con un uomo in meno, di poter vincere la partita, perché le occasioni le ha avute. È chiaro che la cura del dettaglio faccia la differenza. In ogni partita è fondamentale limare gli errori: deve essere l’ambizione di questa Salernitana. Pertanto, con più attenzione in determinate situazioni, si possono portare punti a casa anche contro una squadra forte come la Juve».

Quanto già ha iniziato a pesare il ritorno di Sabatini nel club dell’Ippocampo?

«Sabatini è sicuramente un direttore che ha le idee chiare e che con la sua passione riesce a trasmettere energia positiva ai suoi ragazzi. Sa benissimo come ci si salva: ha già compiuto un’impresa in passato e sicuramente avrà voglia di vivere la stessa impresa anche sta volta. Pensare di avere all’interno della società una persona come Sabatini, è un punto di riferimento. Per raggiungere la salvezza sarà importante la coesistenza tra l’allenatore e il direttore. Tutti devono remare dalla stessa parte».

Iervolino ha dimostrato umiltà e riconoscenza nei confronti del nuovo DG, a volte fare un passo indietro consente di farne tre in avanti, può essere questo il caso?

«Se Iervolino ha puntato sul direttore generale vuol dire che crede nell’impresa. È evidente che cominciare a lavorare a campionato in corso è un po’ più complicato. Se avesse iniziato in estate, con tutta la rosa a disposizione, sarebbe stato più semplice. Il presidente deve dargli carta bianca e lasciarlo lavorare a modo suo».

Il pubblico dell’Arechi, nonostante l’attuale posizione in classifica,riesce sempre a fare la differenza. Quali sono state le tue sensazioni nel varcare i cancelli dello stadio di Salerno?

«Il pubblico di Salerno ha sempre spinto la squadra verso risultati importanti. È un pubblico esigente, però è un pubblico che già in questa stagione ha dimostrato che può aiutare la squadra a conquistare punti. È successo contro la Lazio, contro il Milan, la stessa gara contro la Juventus ha quasi portato il risultato sperato. Il pubblico salernitano è qualcosa di encomiabile. Non si vede spesso in Serie A questo entusiasmo e non si sente tanto di frequente quel rumore dalla curva. Ho apprezzato tanto che durante la partita contro la Juventus ci sia stato il sold out. Sono sicuro che saranno gli stessi appassionati che ci crederanno fino alla fine».

Sabato ci sarà il derby contro il Napoli, cosa ti aspetti da quest’incontro? Lo scorso anno la compagine di Sousa fu responsabile dei festeggiamenti posticipati…

«Contro il Napoli ho la sensazione che con un po’ di episodi a favore la Salernitana possa portare a casa un risultato positivo. Riuscire a fare tre punti al Maradona, contro i campioni d’Italia, potrebbe portare un entusiasmo per fare un grande girone di ritorno. Sarebbe uno slancio emotivo che andrebbe oltre i tre punti. Ché quando batti una squadra così forte, poi dopo te lo ritrovi anche nelle partite successive. Lasciami dire che se c’è un momento giusto per affrontare il Napoli quel momento è adesso. La squadra di Inzaghi affronterà un Napoli che è in grosse difficoltà, è chiamata a fare del suo meglio per tentare l’impresa».

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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