Editoriale

Da Verona… a Verona: Lombardi in cerca di vendetta

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Tre mesi da assoluto protagonista… fino alla serata da dimenticare di Verona dello scorso febbraio. Quella del Bentegodi, per Cristiano Lombardi, non sarà una gara come tutte le altre. Una gara che, gioco forza, rievocherà i fantasmi di un passato, relativamente prossimo, e che lo ha visto uscire dall’impianto veronese in sedia a rotelle e con le lacrime agli occhi. Una scena ancora ben impressa nella mente dei supporter granata, che fin dal prime battute avevano riposto in lui tutte le (residue) speranze promozione.

Nella stagione da poco conclusa, quando è stato possibile vederlo all’opera, Lombardi è stata l’arma in più dell’arsenale, per lo più incompleto e male organizzato, di Gian Piero Ventura. Con lui in campo, la Salernitana sembrava aver ingranato quella marcia in più praticamente inesistente nelle quattro stagioni precedenti. L’ala destra di proprietà della Lazio, di fatto, ha trascinato con sé i compagni a suon di gol, passaggi vincenti e prestazioni da incorniciare, rivelandosi l’unico, vero “top player” della “Banda Ventura”. Peccato, però, che i suoi muscoli di “cristallo” ne abbiano spesso compromesso la presenza in campo. Dal ritorno alle ostilità dopo il lockdown, infatti, il secondo grave infortunio rimediato nella trasferta di Crotone, ha posto definitivamente la parola fine ai sogni di gloria dei tifosi.

Quest’anno, visto il marasma generale causato dal solito, acclarato modus operandi della proprietà, il suo ritorno a Salerno è passato quasi inosservato. Ritorno inizialmente neanche previsto, considerato l’interessamento nei suoi confronti, mai concretizzato, di alcune compagini di Serie A. Nella gara di ieri contro il Sudtirol, comunque, Lombardi è tornato a respirare l’aria dell’Arechi, anche se per soli 45′, dopo due mesi e mezzo. Difficile, a questo punto, che mister Castori possa riproporlo dal primo minuto anche al Bentegodi. In ogni caso, siamo sicuri che il numero 87 granata si farà trovare pronto per cercare di sfatare il tabù, suo e della squadra, Bentegodi. Con la speranza, magari, di riaprire il ciclo bruscamente interrotto otto mesi fa.

Francesco La Monica

"Chiodo fisso nella mente, innamorato perdutamente". Questa è la frase che, più di tutte, descrive appieno cosa sia per me la Salernitana. Un tifoso, prima che un giornalista, che ha sempre vissuto, e vive tutt'ora, per i colori granata. Dal maggio 2018, ho deciso di intraprendere la strada, impervia e tortuosa, del giornalismo, entrando a far parte della redazione di "Le Cronache", di cui mi fregio di farne parte ancora oggi. Dal settembre di quest'anno, dopo un anno di collaborazione con gli amici, prima che colleghi, di Salernosport24, sono entrato a far parte della bella famiglia di SoloSalerno.it, con lo scopo di raccontare, con onestà intellettuale ed enorme impegno, le vicende legate alla nostra, mitica "Bersagliera". Sarà un piacere, ma soprattutto un onore, poter mettere al vostro servizio la passione di una vita.

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