Editoriale

Caso Ranieri: la bufala delle “pressioni social” diffusa anche da Rai e Dazn

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La sconfitta rimediata sul campo a Ferrara dalla Salernitana apre certamente la strada a più di qualche riflessione. Ma, per quanto il primo KO stagionale dei granata possa fare notizia, un altro elemento che non può – né deve – passare inosservato dopo la serata di ieri è lo strafalcione commesso dai telecronisti durante la partita, sia su DAZN che su RAI Sport.

In entrambe le telecronache, infatti, c’è stato spazio per un breve passaggio sul famoso caso legato a Luca Ranieri, difensore della Spal che in estate è transitato per appena 24 ore a Salerno salvo poi scegliere chiudere la sua avventura granata praticamente ancor prima di cominciare; come molti tifosi ricorderanno, dopo appena un allenamento Ranieri e il suo entourage comunicarono alla Salernitana tramite una lettera formale la loro volontà di interrompere il rapporto con la società, che aveva già chiuso la trattativa con la Fiorentina per il prestito annuale del giocatore; subito dopo scoppiò un autentico polverone, poiché diversi addetti ai lavori – sia su sponda salernitana che a livello nazionale – giustificarono la decisione dell’ex Ascoli affermando che quest’ultimo avesse lasciato Salerno a causa di messaggi poco felici (e addirittura di minacce) ricevuti via social da alcuni tifosi granata.

La tesi fu immediatamente smentita dallo stesso Paolo Paloni, agente del calciatore, che negò tramite una lettera ufficiale qualsiasi tipo di responsabilità della piazza di Salerno sulla scelta del calciatore: “nessuna minaccia o offesa è stata mossa nei confronti del calciatore da parte della tifoseria, quanto piuttosto dubbi sulla scelta di avere a che fare con una società caratterizzata dall’assenza di progettualità, di obiettivi chiari e di continuità”.

Ma evidentemente ciò non è ben chiaro in particolare ai telecronisti Giacomo Capuano e Riccardo Mancini (rispettivamente di Rai Sport e DAZN), i quali ieri sera, in modi e momenti diversi della partita, hanno rimarcato con convinzione il fatto che il giocatore di proprietà viola sia andato via da Salerno a causa di questioni legate alla piazza: in particolare, se in casa Rai si è “solo” parlato di presunti messaggi senza scendere nei dettagli, su DAZN è stato apertamente utilizzato il termine “minacce”. La sostanza, comunque, è che in entrambi i casi, specie nel secondo, sono state affermate delle pure inesattezze.

Concetti peraltro ribaditi anche nei minuti finali, quando Ranieri si è lasciato andare ad un accenno di rissa con Djuric e Aya per farsi chissà quale giustizia, vista la totale assenza di offese nei suoi confronti da parte di Salerno e della Salernitana. Eppure non dev’essere difficile capire che un calciatore transitato due stagioni fa a Foggia (non esattamente la più comprensiva delle piazze…) a neanche vent’anni compiuti, certamente non ha scelto di andar via da Salerno per qualche presunto messaggio poco gradito.

Anche perché, se questa fosse davvero stata la realtà dei fatti, il buon Ranieri – ottimo difensore di prospettiva, già da qualche anno nel giro delle Nazionali under azzurre – non avrebbe di certo la stoffa mentale né la personalità per giocare a certi livelli.

E invece, il risultato di una vicenda stucchevole e insignificante è che a livello nazionale la piazza di Salerno si ritrova ad essere etichettata quasi come un inferno per i calciatori che vi mettono piede, proprio come peraltro è stata più volte dipinta in modo del tutto infondato da Lotito negli ultimi anni. Il tutto perché chi di dovere ha evidentemente trovato più comodo scrivere una tanto grossolana quanto insensata falsità a discapito della tifoseria granata.

Manuel Palumbo

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