Editoriale

I fattori “C” più forti, per ora, di quelli imponderabili

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Prima in classifica, pur senza essere brillante e spumeggiante per il gioco espresso. La Salernitana si è goduta una notte da capolista, ma i tifosi sperano che ci siano tanti altri risvegli lieti. La gara con la Cremonese era cominciata nel peggiore dei modi e sarebbe potuta proseguire peggio, qualora Gaetano non si fosse divorato il raddoppio al secondo minuto di gioco.

E’ su questo che Castori dovrà lavorare. Come a Ferrara, anche ieri sera la Salernitana ha bucato completamente l’approccio. Molle e distratta, la squadra granata si è trovata subito a mal partito anche dal punto di vista tecnico- tattico.

Il fattore “C”, però, ha fatto la differenza. Non ci riferiamo solo a quel pizzico di fortuna che deve sempre accompagnare le imprese e le vittorie di ogni sportivo, ma in primo luogo, al carattere, al cuore, al cervello cui i granata hanno fatto ricorso.

C come Castori, allenatore che non predica un calcio di possesso e di costruzione, ma che va al sodo. Certo, sul piano tattico si deve e si può migliorare perchè la gara con la Spal e quella con la Cremonese hanno mostrato lacune, carenze, debolezze che riguardano sia la disposizione in campo sia le qualità dei singoli. Guai a pensare che si possa vincere sempre e comunque così, ossia subendo per quasi tutta la gara e riuscendo a pungere con il cinismo che ieri sera ha contraddistinto la prova dei granata: due tiri, due gol, tre punti.

Il gol di Valzania sembrava il preludio alla classica serata da fattori imponderabili (un gol dopo nemmeno un minuto di gioco può rientrare in questa fattispecie) ed invece la notte per la Salernitana è stata foriera di una dolce sofferenza. Lotito ha parlato di squadra da combattimento, puntando sull’aspetto caratteriale del gruppo di Castori.

Sarebbe stato più giusto analizzare la prestazione, magari trovando il tempo di fermarsi in sala stampa come accade in tutte le altre città d’Italia, e spiegare perché dal mercato non siano arrivati almeno un altro centrocampista, un altro terzino puro, un altro esterno di centrocampo adatto al 4-4-2, ma, in compenso, ci si sia ritrovati con quattro portieri.

Ben venga la vittoria, benedetto sia il primato. La Salernitana, però, rischia di scoprire di avere una coperta corta proprio quando si avvicina l’inverno. Ci sono carenze strutturali nella rosa, in sede di mercato sono stati omessi degli interventi, ma la classifica sorride e, dunque, è lecito e doveroso guardare avanti.

Lotito e Mezzaroma devono sdoganare una lettera che ancora manca all’alfabeto granata, ossia la prima. C’è un solo modo per farlo: programmare fin d’ora un mercato oculato, incisivo, importante.

Meglio essere primi che ultimi, direbbe il grande Boskov. Meglio, aggiungiamo, essere in testa e poter senza ansia ma con la giusta determinazione programmare gli interventi necessari per restare in alto. Il fattore “C” aiuta, ma da solo non sempre basta.

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Redazione

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