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Mourinho: «Qualcuno di noi ha augurato alla Salernitana di tornare in B»

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Durante le battute finali della gara tra Roma e Salernitana si sono accesi gli animi, soprattutto, a bordo campo. Parole di pessimo gusto sono state pronunciate da un membro della panchina giallorossa, al punto da scatenare l’ira del tecnico granata e del restante staff dell’Ippocampo. Josè Mourinho, tempestivamente, ha tentato di mettere fine alla baruffa porgendo la mano a Davide Nicola scusandosi in veste di responsabile della squadra.

Il tecnico della Roma ha spiegato meglio la situazione ai microfoni di Dazn: 

«Ciò che è successo a fine partita mi è dispiaciuto molto. La Salernitana aveva ragione, è stata offesa: un ragazzo della mia panchina ha pronunciato una frase inopportuna. Rivolgendosi alla Salernitana, ha detto che sarebbero tornati in Serie B. Sono andato, quindi, a scusarmi personalmente con la panchina avversaria. Nonostante tutto, i miei ragazzi sono persone civili, quello che succede dentro al campo finisce dentro al campo, tra 45 minuti nessuno sarà lì fuori per aspettare qualcun altro e dargli un pugno in faccia».

È soddisfatto degli ultimi quindici minuti di gara? È stata una reazione rabbiosa la vostra…

«Siamo una squadra stanca. Non è facile giocare sia giovedì che domenica, soprattutto quando si viaggia. Penso che la partita sia cambiata nel secondo tempo grazie ai cambi effettuati. La Salernitana ha dato tutto quello che aveva e anche ciò che non aveva. Con onore e voglia ha dimostrato di voler vincere, però, è difficile sostenere l’intensità difensiva per novanta minuti. Alla fine credo che abbiamo meritato i tre punti. Siamo una squadra che gioca bene, abbiamo voluto vincere la partita, nonostante la Salernitana ci abbia dato filo da torcere».

Quanto è importante per voi avere uno stadio pieno come oggi?

«I giocatori devono sentire il peso della responsabilità, devono fare bene, soprattutto, per il nostro pubblico. Oggi l’Olimpico era fantastico. In realtà, mi è piaciuto tanto anche il tifo della Salernitana. Nonostante non abbiano una situazione di classifica felice, i supporters granata hanno cantato durante tutta la gara. Sono arrivati in 6000 per amore e passione».

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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