Editoriale

Gara equilibrata che non giustifica rimpianti. Conquistare punti con Fiorentina e Monza, per reggere l’urto dell’ostica ripresa post mondiale

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Il rimpianto granata, fisiologico, è legato essenzialmente alla modalità e alla tempistica del pareggio ottenuto contro la Cremonese. Perché la spartizione della posta in palio è da ritenere, oggettivamente, il risultato più giusto espresso da novanta minuti intensi sul piano agonistico e atletico, ma anche caratterizzati da evitabili errori difensivi nei momenti cruciali del match.

Un punto, però, che fa classifica, perché consente a Fazio e compagni di muovere un altro importante passo in avanti, di tenere a distanza le rivali e proseguire il viaggio che dovrà condurre ad una salvezza priva dei patemi vissuti nello scorso campionato.

Certo, la gara sembrava ormai incanalata verso una gestione sostanzialmente serena, con i grigiorossi di Alvini stanchi e incapaci di andare oltre un forcing generoso ma allo stesso tempo sterile. E’ altrettanto vero, però, che non si scorgono meriti intoccabili dei padroni di casa che giustifichino amarezze inconsolabili.

E’ mancata, sul fronte Salernitana, la capacità di essere cinici nell’approfittare degli spazi concessi dagli ospiti per chiudere anzitempo la contesa. Ed anche la necessaria lucidità difensiva nel fronteggiare le situazioni da cui sono nati i gol che hanno annullato gli altrettanti vantaggi. Medesima argomentazione, però, può essere avanzata dai tifosi lombardi, considerato che palesi sono state anche le sviste difensive dei loro beniamini in occasione delle realizzazioni di Piatek e Coulibaly.

La prestazione di entrambe le compagini è scivolata via a ritmi elevati, caratterizzata da continue verticalizzazioni e aggressioni degli spazi, da numerosi scontri fisici e chilometri percorsi.

Abbiamo assistito ad un’autentica battaglia, ricca di duelli individuali, estremamente dispendiosa sul piano atletico e mentale.

Rari sono stati i momenti di gestione tecnica e tattica, durante i quali provare a presidiare fette di manto erboso senza frenesia o attraverso un palleggio ragionato e teso a tirare il fiato.

Il match ha valicato i confini dell’equilibrio solo a tratti, nessuna delle due ha fatto valere un’evidente superiorità tattica. Supremazie occasionali – l’asse Mazzocchi-Candreva nelle battute iniziali, i duelli vinti con Lovato e Fazio dalle due punte di Alvini in occasione del primo pari grigiorosso – poi un perpetuo cozzare di muscoli e tanto acido lattico da spargere sul prato verde.

Salernitana e Cremonese volevano conquistare i tre punti, hanno dato tutto ed il punticino ha il merito di non lasciare l’amaro in bocca della sconfitta a nessune delle due.

Tempo per coltivare delusioni non è concesso dal calendario: per i calciatori di Nicola già incombe la gara di Firenze. Appuntamento che precede l’ultima tappa casalinga (con il Monza), prima della lunga interruzione imposta dal mondiale ‘invernale’ di calcio che si disputerà in Qatar.

Impegni ravvicinati e, quindi, necessità di dosare risorse psicofisiche e coinvolgere l’intero gruppo nel proposito di racimolare altri punti da donare ad una classifica già soddisfacente.

Carburante in grado di alimentare entusiasmo e fiducia e, soprattutto, fondamentale per approcciare serenamente la dura ripresa delle ostilità, con i granata che chiuderanno il girone d’andata affrontando Milan, Torino, Atalanta e Napoli.

E’ il momento di restare sul pezzo e conquistare ulteriore fieno da custodire in cascina. Riuscirci significherebbe avvicinare considerevolmente l’obiettivo minimo stagionale e guadagnare tempo prezioso da consegnare ad una progettualità tecnica ancora più ambiziosa.

Maurizio Iuliano

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