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La moviola di Salernitana Cremonese

Tempo di lettura: 4 minuti

Nella gara valevole per la tredicesima giornata d’andata del campionato di massima serie, si sono affrontate Salernitana e Cremonese: un match molto combattuto ed avvincente che è terminato in pareggio, non senza polemiche riguardo alla direzione arbitrale.

A dirigere l’incontro è stato il signor Matteo Marchetti di Ostia Lido coadiuvato dagli assistenti Bresmes e Tegoni; quarto ufficiale Prontera, al Var Valeri e Nasca.

Refeere Matteo Marchetti during the Italian Serie A match Genoa Cfc vs Hellas Verona Football Club 1903 at Luigi Ferraris stadium in Genoa, Italy, 20 February 2021. ANSA/LUCA ZENNARO

Passiamo alla moviola

Al 22’ il pallone giunge a Buonaiuto (Cr) che la mette al centro per Tsadjout (Cr), atterrato da Lovato (S) in area di rigore: Marchetti – ben posizionato – assegna una rimessa dal fondo a favore della Salernitana. Intervento molto rischioso quello del difendente granata che non colpisce mai il pallone, ma solo ed esclusivamente il piede d’appoggio dell’attaccante di colore. Potevano esserci gli estremi per decretare un penalty a favore degli ospiti. Nonostante il silent check, nessun intervento dalla sala Var in quanto trattasi di stabilire l’entità di un contatto tra due calciatori.

Al 32’ su uno spiovente di Mazzocchi (S), Tsadjout (Cr) impatta con la mano destra sul pallone, in piena area di rigore con Marchetti che non ravvisa nessuna irregolarità. Rapido silent check da Lissone e decisione di campo confermata. Siamo dinanzi ad una fattispecie molto particolare in quanto il braccio del calciatore ospite è visibilmente largo al momento dell’impatto sul pallone. Sarebbe stato necessario richiamare l’arbitro di campo ad una on field review per stabilire la punibilità o meno del tocco.  

Al 84’ su un cross proveniente dalla fascia sinistra, il pallone giunge a Zanimacchia (Cr) che viene steso da Fazio (S): Marchetti, ben posizionato ed in pieno controllo dell’azione, fa ampi cenni che si può proseguire. Alla prima interruzione di gioco, il Var Valeri dice all’arbitro di attendere e, a silent check terminato, lo invita ad una on field review per valutare bene il contatto in area di rigore. Al ritorno dal monitor, Marchetti torna sui suoi passi ed assegna un calcio di rigore a favore della Cremonese. Nessun dubbio sulla punibilità dell’intervento di Fazio, che non colpisce mai il pallone. Più di un dubbio, invece, sull’intervento del var che ha usato due pesi e due misure tra l’episodio in questione e quello avvenuto al 22’ del 1t.

In foto: l’arbitro Marchetti durante la on field review

Al 85’ Ciofani (Cr) si presenta dagli undici metri, per calciare il penalty a favore della propria squadra: Sepe (S) lo ipnotizza e gli para il rigore ma sulla ribattuta si fionda Castagnetti (Cr) che finalizza in rete. Per Marchetti è tutto regolare ed indica il centrocampo ma, ancora una volta, da Lissone lo invitano ad attendere. Rapido silent check e calcio di rigore da ripetere per “Attacking Encroachmente” di Castagnetti (Cr), seguito da Mazzocchi e Pirola (S).

[Considerazioni personali]

Il suddetto episodio ha scatenato tantissime polemiche in casa Salernitana: va innanzitutto specificato che non c’è alcun errore tecnico da parte dell’arbitro in quanto, come potete leggere nella foto 1, il regolamento parla in modo chiaro ed inequivocabile. Ciò che crea dubbi e perplessità, è l’applicazione e l’interpretazione della regola, più volte valutata differentemente in passato. Seppur vero che più calciatori, di ambo le squadre, sono presenti nell’area di rigore al momento della battuta di Ciofani, non può essere sottovalutato il fatto che ad impattare decisivamente sull’azione sia stato Castagnetti che ha rubato almeno 7-8 metri a chi lo inseguiva. Non a caso nella sfida di due anni fa tra Lazio e Lecce – foto 2 –  venne punito l’ingresso anticipato di La Padula (Le) con un calcio di punizione indiretto a favore dei locali e non l’ingresso dei due difendenti in alto sulla destra. La strada verso l’uniforimità di giudizio è ancora lunga, per quanto mi riguarda.

FOTO 1
FOTO 2

In conclusione, è stato un pomeriggio a dir poco “horror” per tutto il team arbitrale: al netto di un Marchetti totalmente assente e privo di personalità e di una gestione caotica e non uniforme di Valeri e Nasca al Var, a salvarsi sono solo i due assistenti Bresmes e Tegoni.

Vi lascio con una postilla totalmente personale, da chi ha vissuto l’associazione italiana arbitri con passione, dedizione e sacrificio per ben dieci anni.

Ciò che più m’infastidisce – e non da oggi – è la poca chiarezza di alcune decisioni arbitrali diametralmente opposte al cospetto di episodi praticamente identici. Come è possibile che in Salernitana Cremonese ed Atalanta Napoli ci siano due tocchi col braccio identici – per dinamica del corpo e movimento del pallone – valutati diversamente da arbitro di campo e Var? A me sta benissimo, non bene, che il tocco del difendente grigio rosso non venga punito perché, nonostante il braccio largo, il movimento è più tendente a scansarsi che ad impattare sul pallone. Non mi sta per nulla bene, invece, che il tocco di Oshimen venga punito con un calcio di rigore, nonostante una dinamica ancor più incerta rispetto alla precedente citata. Due episodi praticamente uguali, avvenuti a distanza di un paio d’ore e valutati in modo differente.  

Ultimo inciso: personalmente sono stanco di vedere un arbitro in pieno controllo dell’azione fare ampi cenni di proseguire, per poi essere prontamente sbugiardato dal varista di turno. Mi riferisco, ovviamente, al contatto falloso tra Fazio e Ciofani. Gli arbitri hanno ancora potere decisionale e, soprattutto,“personalità” per dirigere una partita di massima serie oppure delegano a prescindere a chi è seduto comodamente a Lissone?

Cara Aia, così non “var” bene!

Luca D’Urso

Luca D'Urso

- Luca D'Urso - 11 agosto 1991, Salerno - Ex arbitro di calcio a livello nazionale - Appassionato di musica rock, sport e cucina - Citazione arbitrale preferita: "Vedere, decidere, dimenticare" [Roberto Rosetti]

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